COMUNICATO 26.10.10
Scuola e Famiglia: dallo screening precoce all’integrazione scolastica.
Nelle Marche, il 28 ottobre e il 6 novembre, nuovi appuntamenti con il Centro Ascolto Duchenne di Parent Project Onlus per parlare di distrofia muscolare di Duchenne.
Il progetto “Rete Duchenne: Scuola-Famiglia”, finanziato dalla L.R. Marche 9/2004 – Annualità 2010 e realizzato dal Centro Ascolto Duchenne, procede nel suo percorso attuando altre due iniziative di confronto e approfondimento per i diversi interlocutori coinvolti nella realizzazione dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con distrofia.
Il primo dei due incontri, entrambi dedicati a fisioterapisti, fisiatri e pediatri, avrà luogo a Civitanova Marche Alta il prossimo 28 ottobre presso la Sala Polifunzionale mentre il secondo si svolgerà il 6 novembre a Pesaro presso Palazzo Montani Antaldi, ospiti della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. I temi delle due giornate riguarderanno, in modo particolare, l’evoluzione della patologia, la delicata problematica dell’assistenza respiratoria, l’intervento fisioterapico e l’importanza di uno screening precoce realizzato dalla collaborazione con le scuole dell’infanzia e, soprattutto, con gli asili nido. L’obiettivo è quello di analizzare le migliori condizioni per garantire un’integrazione scolastica rispettosa dei bisogni dei ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne con particolare attenzione ai temi della prevenzione e recupero delle comorbilità come disturbi dell’apprendimento e del comportamento e alla pratica motoria, fattore a rischio ma ad alto potere inclusivo.
Sempre nell’ambito del progetto “Rete Duchenne: Scuola-Famiglia”, nelle scorse settimane, presso la Provincia di Pesaro e Urbino, si sono svolti alcuni incontri dedicati alle scuole dell’infanzia e agli asili nido che si trovano a collaborare con i pediatri per l’individuazione precoce dei casi. Durante gli incontri, che si sono svolti alla presenza di oltre cinquanta tra insegnanti, pedagogiste e psicologhe, Parent Project Onlus ha illustrato il modello per l’osservazione dei casi sospetti e il protocollo da seguire nelle relazioni di accompagnamento da attuare con le famiglie e ai contatti da prendere con i pediatri, quale figura sanitaria di primo riferimento assolutamente centrale.
Per informazioni e iscrizioni agli eventi organizzati da Parent Project Onlus, contattare il Centro Ascolto Duchenne Marche, che ha sede in Via Donninzetti, 20 a Gabicce Mare (PU), allo 0541 411391 o all’indirizzo cadmarche@parentproject.it
La Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker (DMD e DMB) è una malattia genetica causata da un’alterazione del
gene della
Distrofina, localizzato sul cromosoma X che si manifesta già in età pediatrica, intorno ai 2-4 anni Nell’età adulta, la degenerazione muscolare determina una grave compromissione del muscolo cardiaco, del diaframma e dei muscoli intercostali fino a rendere necessaria l'assistenza respiratoria. Attualmente, non esiste una cura specifica ma un trattamento da parte di una equipe multidisciplinare che ha consentito di migliorare le condizioni generali e raddoppiare le aspettative di vita. Si stima che in Italia siano circa 5.000 le persone affette dalla patologia.
Parent Project Onlus, l’associazione di genitori fondata nel 1996, è impegnata nel finanziamento della ricerca scientifica e riveste un ruolo fondamentale nello studio di interventi mirati a sostenere le persone affette dalla distrofia di Duchenne e Becker e le loro famiglie. Dal 2002 ha aperto il Centro Ascolto Duchenne (CAD), un servizio gratuito che fornisce informazioni e del quale possono beneficiare tutti gli specialisti interessati all’approfondimento. Il CAD, inoltre, si occupa di aggiornare un data-base che oggi è uno strumento indispensabile per tutta l’equipe multidisciplinare e i ricercatori per monitorare gli sviluppi della patologia. Il CAD ha sede in Lombardia, Piemonte, Marche, Lazio, Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia.
Per contattare la Sede Nazionale si può chiamare il Numero Verde 800 943333 o visitare sito web www.parentproject.it Per sostenere le attività: c/c postale 94255007 BCC Ag. 19 IBAN IT 38 V 08327 03219 000000005775
Ufficio stampa Parent Project Onlus
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Francesca Bottello - Tel. 06 66.18.28.11
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CUORE: STUDIO DI FASE 2 CON SILDENAFIL
Si torna a parlare di Sildenafil e distrofia. Al Kennedy Krieger Institute di Baltimora è in avvio uno studio di ricerca per valutare l'efficacia del Sildenafil nel migliorare la funzionalità cardiaca e prevenire l'ipertrofia del ventricolo sinistro, la prima manifestazione di compromissione cardiaca nella DMD.
Lo studio è di fase 2,
randomizzato, in doppio-cieco, e coinvolgerà 30 ragazzi di età superiore ai 15 anni che verranno suddivisi in due gruppi, uno che riceverà il farmaco e uno il
placebo per i primi sei mesi di sperimentazione. La fase conclusiva del trial è invece di tipo '
open-label', cioè il Sildenafil verrà somministrato a entrambi i gruppi, e durerà un altro semestre.
La sperimentazione su
modelli animali ha dato finora risultati positivi, dimostrando che il farmaco agisce per via indiretta sul cuore. Il Sildenafil previene il blocco di una via di segnalazione cellulare che, oltre a mantenere dilatati i vasi sanguigni e assicurare un adeguato flusso sanguigno, protegge le cellule cardiache dalla degenerazione e dai danni meccanici.
I ricercatori si aspettano di ottenere, dopo i primi 6 mesi di trial, un miglioramento di almeno il 10% nel volume del ventricolo sinistro misurato a fine sistole. In questo modo si dimostrerebbe che il Sildenafil esercita effetti benefici sul cuore allo stesso modo dei farmaci betabloccanti, degli ACE-inibitori e delle terapie di resincronizzazione cardiaca, cioè i principali trattamenti per le disfunzioni cardiache. Verranno indagate anche differenze nella funzione sistolica-diasistolica e nelle dimensioni del ventricolo sinistro attraverso risonanza magnetica e si stabiliranno la sicurezza del trattamento e i suoi possibili effetti collaterali, principalmente a carico dei polmoni.
Lo studio, è la prima sperimentazione sull'uomo. Dato che il Sildenafil è già in commercio, raccomandiamo a tutti di non assumerlo autonomamentenella speranza di ottenere un possibile effetto benefico. I ricercatori si stanno impegnando per valutare i possibili benefici che il farmaco ha sul cuore e gli eventuali effetti collaterali: l'impiego del farmaco è a livello del tutto sperimentale e non è ancora possibile ipotizzarne un possibile utilizzo terapeutico sui bambini e ragazzi Duchenne.
ATALUREN: ANALISI FINALE DEI RISULTATI
Dopo mesi di controversie e perplessità, si è conclusa l'analisi statistica dei dati del trial di fase 2b su
Ataluren, farmaco sperimentale di PTC Therapeutics disegnato per rallentare la progressione della DMD/DMB e ripristinare l'espressione di
Distrofinanel muscolo.
Il test della distanza percorsa in 6 minuti ha stabilito un miglioramento di 29,7 metri in più nei pazienti trattati con bassa dose del farmaco rispetto al
placebo: questo dato, estrapolato alla 48ma settimana dall'inizio dello studio, è di poco inferiore al valore stabilito nelle ipotesi del trial per determinare l'efficacia del trattamento ed è stato considerato, in ultima analisi, statisticamente significativo. Da analisi raffinate, si è avuta conferma che un beneficio clinico nei pazienti si è ottenuto a bassa dose di Ataluren, in confronto ad alta dose e placebo, e che la terapia ha effettivamente rallentato la progressione della malattia. Non si è potuto invece stabilire il rapporto tra funzionalità muscolare ed espressione di nuova distrofina nel muscolo, probabilmente per limitazioni tecniche.
La prima interpretazione dei risultati della sperimentazione di Ataluren, che ha coinvolto 174 pazienti affetti da DMD/DMB su territorio internazionale, non diede risultati soddisfacenti. La complessità del quadro clinico della DMD/DMB ha determinato una varianza di dati, difficilmente interpretabili: ciò ha reso necessario, in questi mesi,implementare i metodi statistici di analisi per avere delle risposte sull'efficacia della terapia.
Questi dati sono stati presentati al convegno internazionale della World Muscle Society a Kumamoto, Giappone, e saranno oggetto di discussione tra la
FDA e le autorità regolatrici nazionali in Europa alla fine del 2010. PTC Therapeutics dichiara che sono già in corso le trattative con le autorità regolatrici per permettere la messa in commercio del farmaco.
Per saperne di più: Ataluren analisi risultati ottobre 2010
DMD: TERAPIA GENICA E RISPOSTA IMMUNITARIA
E' stato pubblicato su The New England Journal of Medicine di ottobre un nuovo studio di fase I che indaga gli effetti di una mini-
Distrofina impiegata come terapia genica su pazienti DMD.
La ricerca è stata condotta su 6 bambini affetti da Duchenne di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, con mutazione di 'frameshift' con delezioni da uno a quindici esoni. A tutti i pazienti è stato somministrato un rAAV (vettore virale adeno-associato ricombinante) contenente una mini-distrofina, cioè solo una parte della sequenza codificante per la proteina (pari al 40%), tramite un'iniezione nel bicipite. Il vettore virale ha il ruolo di veicolare porzioni geniche per ripristinare il corretto schema di lettura nelle cellule muscolari del paziente e stimolare la produzione di nuova distrofina.
Come previsto, nei pazienti è stata riscontrata una risposta immunitaria verso il vettore virale, riconosciuto come agente 'estraneo' nell'organismo. Tuttavia, si è sorprendentemente scatenata anche una reazione difensiva contro la distrofina transgenica. L'organismo sembra aver reagito proprio contro la versione normale della distrofina, riconoscendo come 'estranee' le porzioni che hanno corretto la proteina. Ciò è stato osservato sia su un paziente con grande
Delezione nel
gene DMD che in uno con una delezione molto più piccola, suggerendo che non è la grandezza del frammento corretto a determinare la proporzione della reazione difensiva. Un'ulteriore dettaglio è stato trovare che in un paziente la reazione immunitaria contro la distrofina sana era presente, in misura minore, anche prima del trattamento. Questo lascia ipotizzare che alla base della DMD ci sia un meccanismo di autoimmunità, cioè che l'organismo si difende da se stesso, e il trattamento sembra accelerarlo e ingigantirlo.
I dati raccolti in questo studio preliminare sono molto importanti per aiutare a comprendere i processi infiammatori coinvolti nella patologia ed elaborare terapie di successo. Sebbene i risultati di questa prima fase sperimentale non hanno riportato dei benefici concreti nei pazienti trattati, ciò che è stato osservato è utile dal punto di vista scientifico per permettere i passi successivi della ricerca.
UNO STANDARD PER LA VALUTAZIONE DEI TRIAL
Fornire una procedura standard per la quantificazione della
Distrofina a tutti i centri coinvolti nei trial clinici.
Era questo l'obiettivo dell'incontro Biochemical Outcome Measures in DMD, organizzato da TREAT-NMD e Children's National Medical Center (CNMC) che si è svolto a Londra il 21 settembre.
Pubblichiamo di seguito il riassunto dell'incontro.
Biochemical Outcome Measures in DMD*
Il 21 settembre del 2010, 30 esperti del settore provenienti dal mondo accademico e delle industrie di Europa e Stati Uniti si sono dati appuntamento alll'Institute of Child Health dell'University College di Londra, come parte dell'iniziativa “Biochemical Outcome Measures” nella DMD. Lo scopo di questo incontro è stato di valutare l'accuratezza di metodologie differenti per quantificare la distrofina nelle biopsie di muscolo scheletrico, per elaborare una procedura operativa standard dettagliata da distribuire a tutti i centri clinici e i partner industriali coinvolti nei trial clinici sulla DMD. L'incontro è stato organizzato da TREAT-NMD e Children's national Medical Center (CNMC) e sostenuto da CureDuchenne, The Foundation to Eradicate Duchenne, Ryan's Quest, Charley's Fund e Duchenne Ireland. Erano presenti anche i rappresentanti delle organizzazioni di genitori finanziatrici.
L'iniziativa “Biochemical Outcome Measures” nasce da una direttiva degli enti regolatori nel settembre 2009 durante un incontro tra
EMEA e TREAT-NMD. In quel contesto, era emerso che dal momento che diversi farmaci stanno procedendo verso una regolamentazione, la valutazione della loro sicurezza ed efficacia necessita di essere migliorata sviluppando misurazioni biochimiche adeguate basate su sensibilità, attendibilità e varianza.
La prima metodologia biochimica individuata è lo sviluppo di una tecnica affidabile per poter per quantificare la distrofina presente nelle biopsie muscolari. Questo servirà come surrogato di un marcatore biochimico da impiegare in trial clinici sulla DMD indirizzati ad aumentare la distrofina endogena o il rilascio di quella esogena. L'intenzione è di lavorare in stretta collaborazione con le autorità regolatrici, come
FDA e EMEA. Questo servirà per lo sviluppo di questo tipo di analisi e una sua qualificazione come tecnica per permettere una quantificazione precisa del surrogato del marcatore. L'esito di questa iniziativa sarà pubblicato in una rivista peer-reviewed per poter essere adottato nei futuri trial clinici.
Cinque mesi prima di questo appuntamento, sette laboratori partecipanti tra l'Europa e gli Stati Uniti, riconosciuti come centri esperti internazionali nell'ambito della DMD, hanno ricevuto campioni di muscolo congelati dalle stesse biopsie in cieco – tre controlli e sette diverse varianti di distrofia muscolare di Becker – dal CNMC. Ciascun laboratorio ha analizzato le biopsie per il contenuto di distrofina attraverso uno o due metodologie prescelte, ripetendo ogni analisi almeno tre volte per campione. I risultati sono stati forniti a un consulente indipendente di biostatistica per garantire un'analisi imparziale dei dati. Ogni laboratorio partecipante ha successivamente presentato i risultati durante questo appuntamento per un confronto generale. Hanno partecipato al meeting anche rappresentanti del mondo farmaceutico come PTC Therapeutics, AMTBioPharma, AVI Biopharma,
GSK e Genzyme, alcuni dei quali hanno presentato i propri modelli di quantificazione della distrofina.
All'appuntamento è stata presentata un'ampia casistica di tecniche di quantificazione mediante immunoblotting e immunofluorescenza. Un particolare tipo di immunoblotting è stata identificato come la tecnica che fornisce la più accurata quantificazione di distrofina e sarà ora validata da laboratori indipendenti prima che passi alla distribuzione come procedura operativa standard (SOP). Tutti i partecipanti all'incontro hanno concordato che i dati raccolti e presentati a questo incontro erano adatti a una pubblicazione in una rivista peer-reviewed, dal momento che ad oggi non ci sono altre pubblicazioni scientifiche che riportino un confronto di queste tecniche per la quantificazione della distrofina.
* Fonte: TREAT NMD
COMUNICATO 13.10.10
Vincenzo Nibali al Giro della Lombardia per aiutare i bambini affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne.
Il grande campione di ciclismo, vincitore della Vuelta, partecipa alla storica gara per sostenere Parent Project Onlus e Amici di Edy.
La 104esima edizione del Giro della Lombardia, l’evento che chiude la stagione ciclistica internazionale, si arricchisce di una grande iniziativa che Vincenzo Nibali, ha voluto realizzare per aiutare i bambini affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne. Il famoso ciclista della Liquigas Doimo, che ha subito appoggiato l’iniziativa, gareggerà in sella ad una speciale bicicletta che sarà poi messa all’asta. L’iniziativa solidale è dedicata a Parent Project Onlus, l’associazione di genitori che lottano contro la distrofia di Duchenne/Becker, e all'Associazione Amici di Edy, nata per sostenere il piccolo Edy, un bambino di Messina affetto dalla grave patologia.
Grande attesa, quindi, per questo speciale doppio appuntamento con il ciclismo e la solidarietà che nasce dal desiderio di Vincenzo Nibali di sostenere Maurizio Guanta, il papà di Edy, che attraverso il Fondo Amici di Edy raccoglie fondi per finanziare un programma di ricerca che individui un approccio terapeutico per tutti quei bambini che come Edy, presentano delle mutazioni genetiche meno comuni che causano la distrofia di Duchenne.
La Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker (DMD e DMB) è una malattia genetica causata da un’alterazione del
gene della
Distrofina, localizzato sul cromosoma X. Nell’età adulta, la degenerazione muscolare determina una grave compromissione del muscolo cardiaco, del diaframma e dei muscoli intercostali fino a rendere necessaria l'assistenza respiratoria. Attualmente, non esiste una cura specifica ma un trattamento da parte di una equipe multidisciplinare che ha consentito di migliorare le condizioni generali e raddoppiare le aspettative di vita. Si stima che in Italia siano circa 5.000 le persone affette dalla patologia.
Parent Project Onlus, l’associazione di genitori fondata nel 1996, è impegnata nel finanziamento della ricerca scientifica e riveste un ruolo fondamentale nello studio di interventi mirati a sostenere le persone affette dalla distrofia di Duchenne e Becker e le loro famiglie. Dal 2002 ha aperto il Centro Ascolto Duchenne (CAD), un servizio gratuito che fornisce informazioni e del quale possono beneficiare tutti gli specialisti interessati all’approfondimento. Il CAD ha sede in Lombardia, Piemonte, Marche, Lazio, Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia.
Per informazioni sulle attività di Parent Project Onlus in Sicilia si può contattare il delegato regionale Luca Genovese 339 7068178, il delegato provinciale Maurizio Guanta 3476247070 o il CAD di Vittoria al numero verde 800 943 333.
Maggiori informazioni sui progetti nazionali è possibile riceverle telefonando al numero 06 66182811 o visitando il sito www.parentproject.it Per sostenere le attività: c/c postale 94255007 - BCC Ag. 19 di Roma IBAN IT 38 V 08327 03219 000000005775
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COMUNICATO 11.10.10
Integrazione scolastica: Parent Project Onlus promuove la partecipazione attiva delle famiglie.
Il 2,3% della popolazione studentesca delle scuole statali, circa 181mila unità, è composto da alunni disabili. (Dati MIUR Anno scolastico 2009-10, elaborati da Tuttoscuola).
In Italia, circa 4.000 studenti sono affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne/Becker, una grave malattia genetica rara che determina una progressiva degenerazione muscolare. I dati, raccolti dall’associazione di genitori Parent Project Onlus, evidenziano che ancora troppe scuole, nel nostro Paese, non hanno formulato programmi adeguati a garantire l’integrazione di questi alunni.
Le politiche proposte dalla scuola statale agli studenti disabili, fondate sui principi dell’integrazione e dell’inclusività, sono realizzate grazie al delicato equilibrio tra assistenzialismo e valorizzazione della persona. In molti casi, per i bambini e i ragazzi affetti da distrofia di Duchenne, queste proposte risultano addirittura inadeguate perchè elaborate senza un’affettiva conoscenza delle problematiche relative alla patologia. La conseguenza di questa difficile situazione è che la scuola, comune denominatore per tutte le persone disabili in età scolastica, non è in grado di favorire un’effettiva integrazione sociale.
Per rispondere a questa forte esigenza, Parent Project Onlus, ha sviluppato il Progetto “Scuola – Famiglie Duchenne in rete”, che consente di avviare un’attività di consulenza che coinvolgerà le scuole di sei regioni italiane (Lombardia, Marche, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia). Grazie al progetto, sarà possibile sviluppare alcune attività sperimentali che, attraverso le conoscenze specialistiche acquisite dal Centro Ascolto Duchenne (CAD), favoriranno un reale percorso di sostegno e accompagnamento nel processo d’integrazione. Al termine del lavoro, saranno prodotte le “Linee guida sull’integrazione scolastica per la Duchenne” che potranno essere un modello anche per altre disabilità.
L’obiettivo del Progetto è quello di analizzare pratiche concrete d’integrazione scolastica ripartendo dai punti fermi della legge, rivisitare le pratiche didattiche e ricalibrare gli interventi in modo integrato, secondo il principio fondamentale che la stretta collaborazione scuola-famiglia sia una condizione imprescindibile per il successo dell’integrazione scolastica. Il percorso di formazione e sensibilizzazione, toccando il difficile tema dell’integrazione scolastica dei soggetti con disabilità motoria, permetterà di affrontare temi di più ampio respiro e di sviluppare buone prassi che possono essere trasferite più genericamente alle problematiche della disabilità nella scuola.
Grazie a questo lavoro, inoltre, sarà possibile intervenire in ambito socio-sanitario con particolare attenzione alla diffusione e sperimentazione di idonee pratiche per migliorare la riabilitazione e gli interventi a supporto del piano di vita del disabile Duchenne nel suo complesso.
Al Progetto di Parent Project Onlus, finanziato con i fondi della Legge 383/2000 art. 12 / c. 3 del Ministero del Welfare, partecipano l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pesaro e Urbino, la Provincia di Pesaro Urbino, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Vittoria (RG), Cittadinanzaattiva, Coordinamento Nazionale Scuola, la Provincia di Roma – Dipartimento IX – Servizi Sociali, la Asl Roma E, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Consorziale Policlinico di Bari, l’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Bari, l’Ufficio scolastico provinciale di Bergamo, Per Mano Onlus.
La Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker (DMD e DMB) è una malattia genetica causata da un’alterazione del
gene della
Distrofinalocalizzato sul cromosoma X. Nell’età adulta, la degenerazione muscolare determina una grave compromissione del muscolo cardiaco, del diaframma e dei muscoli intercostali fino a rendere necessaria l'assistenza respiratoria. Attualmente, non esiste una cura specifica ma un trattamento da parte di una equipe multidisciplinare che ha consentito di migliorare le condizioni generali e raddoppiare le aspettative di vita. Si stima che in Italia siano circa 5.000 le persone affette dalla patologia.
Parent Project Onlus, l’associazione di genitori fondata nel 1996, è impegnata nel finanziamento della ricerca scientifica e riveste un ruolo fondamentale nello studio di interventi mirati a sostenere le persone affette dalla distrofia di Duchenne e Becker e le loro famiglie. Dal 2002 ha aperto il Centro Ascolto Duchenne (CAD) che fornisce gratuitamente un servizio di consulenza e del quale possono beneficiare anche gli specialisti interessati all’approfondimento. Il CAD, inoltre, si occupa di aggiornare un data-base che oggi è uno strumento indispensabile per tutta l’equipe multidisciplinare e i ricercatori per monitorare gli sviluppi della patologia. Il CAD ha sede in Lombardia, Piemonte, Marche, Lazio, Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia.
Maggiori informazioni sul Progetto “Scuola – Famiglie Duchenne in rete” e sulle attività di Parent Project Onlus è possibile richiederle al numero 06 66182811 o visitando il sito internet www.parentproject.it
Per contattare il Centro Ascolto Duchenne chiamare il numero verde gratuito 800 943 333
Per sostenere le attività con una donazione: c/c postale 94255007 BCC Ag. 19 IBAN IT 38 V 08327 03219 000000005775 intestati a Parent Project Onlus
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email f.bottello@parentproject.it
FONDO ALESSANDRO CANNELLA
Il Fondo Alessandro Cannella nasce su iniziativa di Ilaria e Massimo, i genitori di Alessandro, per finanziare la ricerca di una cura per la distrofia muscolare di Duchenne/Becker.
Il Fondo, istituito presso Parent Project Onlus, andrà a sostenere progetti di ricerca dedicati alle mutazioni genetiche meno comuni, che richiedono un impegno sempre più specifico.
Per contribuire con una donazione:
C/C presso Banca Fideuram
IBAN: IT 49 A032 9601 6010 0006 4320 005
Intestato a Parent Project Onlus - Fondo Alessandro Cannella
Sponsor Ufficiale

COMUNICATO 08.10.10
Individuati nuovi bersagli farmacologici per la Duchenne.
Alla Fondazione Santa Lucia, con il sostegno di Parent Project Onlus e Telethon, concrete prospettive per ritardare l’effetto degenerativo della malattia in attesa di terapie definitive.
Roma, 8 ottobre 2010 - Battere la distrofia di Duchenne sul tempo: una ricerca* condotta da Pier Lorenzo Puri, ricercatore presso l’Istituto Telethon Dulbecco e l’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma, ha chiarito ulteriormente i meccanismi con cui le cellule staminali presenti nei muscoli possono rigenerare nuovo tessuto in risposta a un danno.
Pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell* e sostenuto anche da Parent Project Onlus, lo studio ha individuato nuovi bersagli farmacologici da sfruttare per rinviare il più possibile quel “punto di non ritorno” oltre il quale i muscoli dei pazienti distrofici non riescono più a rigenerarsi da soli. La massa muscolare di questi ragazzi viene a poco a poco sostituita da vere e proprie cicatrici, tessuto duro e incapace di contrarsi: nella storia naturale della malattia questo è il momento che segna la costrizione sulla sedia a rotelle e la progressione verso la fase terminale, quando vengono compromessi anche il cuore e i muscoli del respiro.
Da tempo Puri e il suo team studiano i meccanismi molecolari con cui il muscolo si rigenera dopo essere stato danneggiato. In condizioni normali il danno innesca un processo infiammatorio che manda una cascata di segnali all’ambiente circostante. Tra gli “attori” sollecitati ci sono particolari cellule staminali adulte presenti nel muscolo, che vengono stimolate a proliferare e a generare nuovo tessuto. Nei pazienti distrofici questo processo diventa alla lunga insostenibile.
A causa della mancanza di
Distrofina le fibre muscolari sono sottoposte a continui cicli di contrazione e degenerazione: se nei primi stadi della malattia questo fenomeno è compensato da una rigenerazione che limita la perdita di tessuto, nel tempo la capacità rigenerativa si esaurisce. La rigenerazione muscolare lascia così il posto alla deposizione di tessuto fibrotico e di grasso: un processo irreversibile simile ai segni che ci rimangono sulla pelle dopo una ferita profonda.
L’infiammazione associata alla degenerazione dei muscoli distrofici è un fenomeno chiave nel passaggio dalla fase rigenerativa della malattia a quella cicatriziale. In particolare, esiste una componente infiammatoria acuta che stimola la rigenerazione e una componente cronica che promuove i processi fibrotici. Il nuovo studio di Puri indica i meccanismi con cui le cellule staminali muscolari decodificano i segnali infiammatori e li convertono in segnali che favoriscono la rigenerazione. La speranza è di estendere la fase rigenerativa ritardando l’effetto degenerativo della malattia, per offrire ai pazienti una prospettiva di vita il più normale possibile.
«Stiamo valutando diversi composti chimici», spiega lo scienziato, «diretti contro gli enzimi chiave della cascata di segnali cellulari identificata da questo lavoro, per aumentare la capacità delle cellule staminali muscolari di rigenerare il tessuto muscolare».
I ricercatori Telethon si sono focalizzati su due fattori cellulari: la citochina infiammatoria TNF e la chinasi p38, una proteina che media l’azione del TNF in cellule staminali muscolari. TNF è coinvolto anche in altre malattie, come l’artrite reumatoide e lo shock settico: lo studio di Puri e dei suoi collaboratori dimostra che questa citochina dirige la capacità delle cellule staminali di rigenerare il muscolo. I ricercatori hanno infatti dimostrato in un modello animale di distrofia di Duchenne che bloccando con anticorpi specifici l’azione di TNF si può aumentare il numero delle cellule staminali muscolari. Lo stesso effetto si può ottenere con molecole ancora più specifiche, che hanno come bersaglio altre proteine che mediano l’azione del TNF (la già citata p38 e EzH2, una metiltransferasi che ha come bersaglio la cromatina).
Da qui la prospettiva di sperimentare un trattamento farmacologico intermittente con cui “spegnere e accendere” geni specifici che portino alla generazione di nuove fibre muscolari. Farmaci che blocchino l’attivazione delle vie di segnalazione del TNF nelle staminali muscolari inducono queste cellule a proliferare e espandersi; con la sospensione del trattamento le staminali, cresciute nel numero, sarebbero non solo più efficaci nel rigenerare il muscolo, ma costituirebbero una riserva sensibile a un nuovo ciclo di trattamento.
«Una manipolazione di questo tipo», spiegano le ricercatrici del gruppo di Puri coinvolte nel lavoro - Daniela Palacios, Chiara Mozzetta e Silvia Consalvi - «offre prospettive concrete per estendere la fase di grazia dei bambini distrofici e ritardare la degenerazione muscolare». La prossima sfida sarà individuare pazienti che presentino le condizioni adatte per sottoporsi alla terapia. «Con questo trattamento non si riparano i danni e non si torna indietro con la malattia» conclude Puri, «ma si può regalare tempo al paziente e alla ricerca scientifica, che nel frattempo sta andando avanti in varie direzioni».
*D. Palacios, C. Mozzetta, S. Consalvi, G. Caretti, V. Saccone, V. Proserpio, V. Marquez, S. Valente, A. Mai, S. Forcales, V. Sartorelli, PL. Puri, “TNF/p38a/Polycomb Signaling to Pax7 Locus in Satellite Cells Links Inflammation to the Epigenetic Control of Muscle Regeneration”. Cell Stem Cell, 2010; doi:10.1016/j.stem.2010.08.013
Per informazioni
Ufficio stampa Parent Project Onlus: Stefania Collet 06 66182811
Ufficio stampa ICCRS Fondazione Santa Lucia: Flavio Massimo Amadio 06 5032073
Ufficio stampa Telethon: Filippo degli Uberti, 06 44015314-402<
