REPORT FINALE DEL PROGETTO DI RICERCA IL RUOLO DELL’INIBITORE DELLE ISTONE DEACETILASI (HDAC) GIVINOSTAT SUL RIMODELLAMENTO CARDIACO NEI TOPI MDX
Iniziato a settembre del 2017, il progetto triennale guidato da Roberto Rizzi dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma aveva come obiettivo principale quello di studiare, nei topi modello per la DMD, l’effetto di givinostat sul cuore. Nei topi distrofici è stato precedentemente dimostrato che l'innervazione del cuore è notevolmente ridotta. Questo fenomeno genera una grave insufficienza cardiaca. Il cuore distrofico presenta inoltre aree fibrotiche e un aumento delle proteine della cosiddetta matrice extracellulare, lo spazio tra le cellule dei tessuti occupato da una rete intricata di macromolecole. L'ipotesi fatta dal gruppo di Roberto Rizzi è che la composizione della matrice extracellulare distrofica impedisce lo sviluppo dell’innervazione cardiaca, portando alla perdita del tono muscolare. Lo scopo principale della ricerca è stato proprio quello di caratterizzare gli effetti di givinostat sul ripristino dell’innervazione cardiaca e di conseguenza sul recupero delle funzionalità del cuore. I risultati dimostrano che la somministrazione giornaliera di givinostat nei topi fino a 60 giorni, aumenta la frazione di accorciamento, che indica la porzione di sangue che il cuore espelle dal ventricolo sinistro a ogni battito cardiaco. Il recupero delle funzionalità cardiache è concomitante alla riduzione della fibrosi e delle proteine che costituiscono la matrice extracellulare. I ricercatori hanno dimostrato inoltre che l'accumulo di una particolare macromolecola (proteoglicano condroitin-4-solfato: CSPG4) nella matrice extracellulare distrofica è in grado di impedire una corretta innervazione cardiaca. I dati finora raccolti hanno identificato i macrofagi (cellule del sistema immunitario) come principali produttori di CSPG4 e dimostrato che givinostat è in grado di ridurre l’accumulo di queste cellule e di CSPG4 e conseguentemente di ripristinare la corretta innervazione cardiaca nei topi distrofici
Il progetto si basa sulla caratterizzazione degli effetti di un farmaco epigenetico, l’inibitore delle istone deacetilasi (HDACi) givinostat (Giv), nel trattamento della cardiomiopatia distrofica nel topo mdx, modello animale per lo studio della distrofia muscolare di Duchenne (DMD).
Nella DMD il cuore subisce cambiamenti morfologici caratterizzati dall’accumulo incontrollato di fibrosi che impedisce alle cellule cardiache, i cardiomiociti, di contrarsi in modo funzionale. L’obiettivo di questa ricerca è quello di studiare in modo approfondito le cause che portano all’indebolimento del cuore nei pazienti DMD. Il cuore è un organo ampiamente innervato da fibre nervose dette simpatiche e parasimpaticheche regolano la frequenza e la forza della contrazione cardiaca. Recentemente è stato dimostrato che nei topi mdx l’innervazione simpatica è notevolmente ridotta e porta a grave insufficienza cardiaca. Quello che ancora non è noto, è la causa di questa mancata innervazione. Il cuore distrofico, inoltre, presenta aree fibrotiche e un aumento di proteine della matrice extracellulare (ECM), un’intricata rete di macromolecole che funge da substrato per l’adesione, la migrazione e il differenziamento delle cellule. Queste ultime, attraverso il rilascio di fattori di crescita e interagendo tra loro, determinano la composizione della ECM.
La nostra ipotesi è che la composizione della ECM distrofica impedisca lo sviluppo dell’innervazione cardiaca, portando così alla perdita del tono muscolare. In particolare lo scopo della ricerca è quello di caratterizzare per la prima volta gli effetti di givinostat sul ripristino dell’innervazione cardiaca e di conseguenza sul recupero delle funzionalità del cuore. Il farmaco agisce a livello epigenetico, ovvero su quei meccanismi cellulari che portano all’accensione o allo spegnimento di determinati geni. Grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie e antifibrotiche si presenta come un candidato ideale per il trattamento della cardiomiopatia distrofica.
I nostri risultati in vivo hanno dimostrato che la somministrazione giornaliera di givinostat nei topi mdx fino a 60 giorni, aumenta la frazione di accorciamento, che indica la porzione di sangue che il cuore eietta dal ventricolo sinistro a ogni battito cardiaco. Il recupero delle funzionalità cardiache è concomitante alla riduzione della fibrosi e delle proteine che costituiscono l’ECM. L’analisi proteomica eseguita su cuori murini mdx ha evidenziato inoltre, una deregolazione nell’espressione di proteine correlate alla deposizione di componenti della ECM e dell’innervazione. In particolare abbiamo dimostrato che l’accumulo del proteoglicano condroitin-4-solfato (CSPG4) nella ECM distrofica è in grado di inibire la crescita assonale e impedire una corretta innervazione cardiaca. Dati molecolari, analisi citofluorimetriche e analisi istologiche hanno identificato come principali produttori di CSPG4 i macrofagi, cellule appartenenti al sistema immunitario. Givinostat è in grado di ridurre l’accumulo dell’infiltrato infiammatorio e di CSPG4 e conseguentemente di ripristinare la corretta innervazione cardiaca nei topi mdx. I nostri risultati hanno inoltre rilevato che il farmaco, nei macrofagi isolati da topi mdx, è in grado di regolare l’interazione di due noti fattori trascrizionali (NF-kB e Sp1) sul promotore dell’enzima CHST11 responsabile dell’accumulo di CSPG4.
In futuro, sarà fondamentale caratterizzare il ruolo di CSPG4 nella giunzione neurocardiaca in vitro attraverso la generazione di un modello tridimensionale (3D) bio-stampato. Il “costrutto” 3D sarà basato su una disposizione geometrica definita, per la tri-coltura di neuroni del ganglio cervicale superiore, fibroblasti e cardiomiociti isolati da topi WT e mdx. Questo permetterà di riprodurre in vitro un modello tissutale molto fedele a quello naturale e di validare il meccanismo alla base della mancata innervazione cardiaca nel topo mdx.
Attraverso questo progetto abbiamo, per la prima volta, rivolto l’attenzione sul “non” canonico rapporto tra compagine nervosa e miocardio in un contesto distrofico. A oggi, la maggior parte degli approcci terapeutici hanno come obiettivo principale quello di contrastare la perdita della funzionalità muscolare e pochissimi mirano al ripristino del corretto funzionamento del cuore, il quale, invece, ha un ruolo fondamentale nel migliorare l’aspettativa di vita e le condizioni generali dei giovani pazienti.
REPORT DEL PRIMO ANNO DEL PROGETTO DI RICERCA INIBIZIONE FARMACOLOGICA DEL FATTORE DI TRASCRIZIONE NFIX: UNA NUOVA PROSPETTIVA TERAPEUTICA PER LE DISTROFIE MUSCOLARI
Finanziato da Parent Project aps, il progetto coordinato da Graziella Messina è uno dei quattro che ha ricevuto, attraverso il bando per la ricerca 2018, la tipologia di finanziamento detta Fast Track di importo di 20.000€. Il progetto è iniziato a febbraio del 2019 e ha una durata di due anni. L'idea innovativa del team di ricerca è quella di rallentare la rigenerazione muscolare favorendo un accumulo di fibre muscolari con un metabolismo ossidativo, inducendo complessivamente un miglioramento morfologico e funzionale del muscolo distrofico
I processi molecolari alla base dell’insorgenza e progressione delle distrofie muscolari non sono ancora completamente noti. Sebbene si conoscano i geni e le mutazioni che causano la patologia, la distrofia muscolare di Duchenne è una malattia eterogenea, nella quale diversi aspetti (come infiammazione, rigenerazione/degenerazione muscolare, tipologia dei muscoli interessati) compartecipano nel determinare il quadro diagnostico e prognostico. Comprendere questa complessità e i fattori coinvolti nella malattia consentirà di aumentare l’efficienza delle future terapie cellulari e geniche in corso di sviluppo.
Il fattore di trascrizione Nfix (Nuclear Factor One) è una delle proteine coinvolte nella progressione della distrofia muscolare di Duchenne. Nel nostro laboratorio è stato dimostrato che l’assenza di Nfix a livello genetico in topi distrofici determina un miglioramento sia fisiologico sia funzionale dei muscoli: minore infiammazione, minore degenerazione muscolare, minore fibrosi, migliore prestazione fisica.
Qualche anno dopo, abbiamo scoperto una delle vie di segnalazione che regola i livelli del fattore Nfix: durante lo sviluppo e le fasi post-natali delle cellule muscolari, Nfix è regolato positivamente dalle MAP chinasi, in particolare dall’enzima ERK.
Da qui l’idea di inibire Nfix attraverso l’inibizione farmacologica di ERK.
Durante questo primo anno, abbiamo testato due inibitori di ERK, i farmaci Trametinib (GSK) e Cobimetinib (Roche), utilizzati già in clinica per il trattamento del melanoma metastatico e approvati dalla FDA e dall'EMA.
Inizialmente, abbiamo testato diverse concentrazioni dei due farmaci su colture cellulari di mioblasti primari in vitro. A diverse concentrazioni di Trametinib abbiamo osservato una riduzione sia di p-ERK (ERK attivo) che di Nfix. Il Cobimetinib è in fase di valutazione.
In seguito a tali risultati preliminari, abbiamo scelto il Trametinib e abbiamo condotto i primi esperimenti in vivo: abbiamo somministrato a topi adulti distrofici (topi Sgcanull), per via orale, tre concentrazioni diverse del farmaco (0.3 – 3 – 6 mg/kg) tutti i giorni per 14 giorni. Gli animali trattati sono stati in buona salute e non hanno presentano evidenti effetti collaterali associati al trattamento: il peso dei topi trattati non è variato rispetto al gruppo di controllo. Analizzando il tibiale anteriore dei topi trattati e controllo, abbiamo osservato che 3 e 6 mg/kg di Trametinib determinano una buona riduzione sia di p-ERK che di Nfix (circa il 20%) nei muscoli trattati.
Per capire se tale riduzione dei livelli di Nfix sia sufficiente per ottenere un miglioramento istologico del muscolo distrofico, stiamo completando le analisi sulla morfologia del tessuto calcolando i livelli di rigenerazione e degenerazione muscolare, il calibro delle miofibre, l’estensione delle aree di infiammazione e fibrosi. Una volta raccolti questi dati, valuteremo negli animali trattati la funzionalità muscolare e l’istologia di altri organi (come fegato e reni) responsabili del metabolismo ed escrezione del farmaco.
REPORT DEL PRIMO ANNO DEL PROGETTO DI RICERCA UN NUOVO APPROCCIO EPIGENETICO PER MIGLIORARE L’OMEOSTASI NELLA DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE
Finanziato da Parent Project aps, il progetto coordinato da Giuseppina Caretti è uno dei quattro che ha ricevuto, attraverso il bando per la ricerca 2018, la tipologia di finanziamento detta Fast Track di importo di 20.000€. Il progetto è iniziato a luglio del 2019 e ha una durata di due anni. Precedenti studi del gruppo di ricerca hanno dimostrato che la somministrazione degli inibitori BET migliora la funzionalità e lo stato del muscolo in un modello per la distrofia muscolare di Duchenne (il topo mdx). L'obiettivo è capire se gli inibitori BET riducono la fibrosi nel modello di topo mdx e se il trattamento vada a influenzare l'azione delle cellule pre-fibrotiche. Gli inibitori BET sono una classe di farmaci che bloccano una famiglia di proteine contenenti bromodomini e domini extra-terminali (BET)
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) colpisce 1 su 5000 maschi nativivi.. L'identificazione di nuovi bersagli molecolari coinvolti nella progressione della patologia è importante per individuare nuovi trattamenti e terapie efficaci.BRD4 è un fattore epigenetico che modula l’attivazione di molti geni invari tessuti. Diverse molecole che bloccano l’azione di BRD4 sono attualmente allo studio in trial clinici per diverse patologie neoplastiche.
In uno studio precedente, abbiamo mostrato come uno degli inibitori per la proteina BRD4, JQ1, sia in grado di prevenire l’atrofia muscolare e di ridurre i livelli di infiammazione, in un modello animale in cui l’atrofia muscolare è indotta dalla presenza di tumore. A partire da questi dati e dall’osservazione che i livelli di BRD4 aumentano nei muscoli di pazienti DMD e in muscoli del modello mdx, abbiamo deciso di studiare il ruolo di BRD4 nel muscolo distrofico e di valutare l’effetto del trattamento con JQ1 sulla fisiopatologia del muscolo mdx.
Nei muscoli dei topi mdx trattati con la molecola JQ1 abbiamo osservato un miglioramento morfologico e il ripristino di alcuni processi soppressi nel muscolo mdx, quali per esempio l’autofagia (è un percorso catabolico che permette alle cellule di eliminare rapidamente strutture indesiderate che vengono a formarsi al loro interno).
Le alterazioni nel metabolismo delle specie reattive dell'ossigeno (i radicali liberi ROS) sono un evento precoce nell'insorgenza della DMD e sono strettamente collegate a infiammazione, fibrosi e necrosi nel muscolo scheletrico. Di recente è stata evidenziata anche una relazione causale tra aumento dei ROS e il blocco dell’autofagia nel muscolo mdx.
Studiando i livelli di ROS, abbiamo osservato che il trattamento con JQ1 riduce lo stress ossidativo nei muscoli dei topi mdx. Analogamente, JQ1 limita la produzione di ROS anche in un modello in vitro, in cui lo stress ossidativo è indotto dal trattamento con acqua ossigenata.
Ripristinando il metabolismo dei ROS, l'inibizione di BRD4 migliora anche alcuni caratteri distintivi del muscolo distrofico, riducendo infiammazione e fibrosi, e ripristinando l’autofagia.
Nel complesso questi eventi si traducono anche in un effetto benefico sulla funzione muscolare del topo, migliorando la resistenza nella corsa su tapis roulant e la performance in altri test funzionali.
Da un punto di vista molecolare, abbiamo osservato che BRD4 attiva l’espressione di alcune subunità della NADPH ossidasi, un complesso enzimatico chiave nella produzione dei ROS nel muscolo.
L'associazione diretta di BRD4 alle regioni regolatrici delle subunità della NADPH ossidasi aumenta nel muscolo mdx e induce alti livelli di espressione di questo complesso enzimatico. Al contrario, il trattamento con JQ1 riduce i trascritti delle subunità NADPH ossidasi, sia nel muscolo mdx che in mioblasti immortalizzati di pazienti DMD.
I nostri dati evidenziano nuove funzioni della proteina BRD4 nel muscolo scheletrico distrofico e incoraggiano ulteriori studi con inibitori di BRD4 attualmente impiegati nell’uomo, che potrebbero rappresentare un nuovo approccio adiuvante nel miglioramento della fisiopatologia della DMD.
Tour dei Casati Antichi 2021
Il Tour dei Casati Antichi è un circuito di ciclopedalate solidali organizzato da MTB for all a sostegno di Parent Project.
Dal 2011 sono stati tantissimi i biker che si sono avventurati alla scoperta dei borghi più belli del Lazio.
Il Tour dei Casati è un format diverso dagli altri: è costituito da veri e propri eventi nei quali si parte tutti insieme, ognuno con il proprio passo e senza pressioni. Ogni biker ha la traccia GPS del percorso, che può affrontare in piena autonomia.
A causa delle restrizioni dovute al COVID-19, l'edizione dei Casati 2021 è proposta in "modalità CHALLENGE": ogni partecipante può richiedere le tracce e percorrere il Tour in libertà, in qualsiasi momento.
Per l'edizione 2021 c'è una grande novità: tutti i FINISHER vinceranno una maglia del tour dei Casati.
Per informazioni e adesioni:
https://www.mtbforall.com/tour-dei-casati-info
Terapia genica di Pfizer: disponibile la registrazione del webinar e indicazioni per le segnalazioni dei potenziali partecipanti
Si è svolto venerdì 22 gennaio il webinar sullo studio clinico di fase 3, partito anche in Italia, con la terapia genica PF-06939926 di Pfizer. Per tutti coloro che non hanno potuto assistere in diretta a questa preziosa occasione di confronto con i clinici del Policlinico Gemelli e dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma coinvolti nello studio, è ora disponibile sul canale YouTube di Parent Project la registrazione video dell’evento (al link https://www.youtube.com/watch?v=WhjRRx-gcBc&feature=youtu.be).
Ringraziando il Prof. Eugenio Mercuri, la Dott.ssa Marika Pane, il Prof. Enrico Bertini la Dott.ssa D’Amico e la Dott.ssa Catteruccia per la loro disponibilità a rispondere alle tantissime domande arrivate dalle famiglie, ricordiamo a tutti la possibilità di segnalare attraverso l’indirizzo mail dell’Ufficio Scientifico di Parent Project scienza@parentproject.it eventuali quesiti per i quali non sia già stata fornita una risposta.
Sempre l’Ufficio Scientifico di Parent Project inoltre, raccoglierà attraverso lo stesso indirizzo mail le vostre eventuali richieste di partecipazione al trial trasferendole ai clinici citati responsabili dello studio. Qualora interessati vi preghiamo di inviare la vostra segnalazione inserendo come oggetto della mail “richiesta partecipazione studio terapia genica”.
Articoli sul problema dell'accesso precoce ai farmaci
Condividiamo i due articoli pubblicati da Redattore Sociale e Superabile - INAIL che riportano la problematica significativa sollevata da un genitore socio attivo di Parent Project aps.
"Le famiglie che fanno parte della comunità Duchenne e Becker" spiega Luca Genovese, Presidente di Parent Project aps "convivono con una quotidianità faticosa, tra tante difficoltà e una sensazione di corsa contro il tempo, dato il carattere progressivo della patologia.
Nella rete dei pazienti suscita perplessità la diversità delle posizioni assunte da FDA ed EMA riguardo a questo farmaco e preoccupano i tempi di risposta da parte dell'AIFA nel caso in questione, essendo il nostro socio in attesa di un riscontro da gennaio 2020.
Il tempo che passa genera forte frustrazione nei genitori che, come il papà protagonista di questa vicenda, aspettano di poter ricevere un farmaco che può rallentare il decorso della malattia e migliorare la qualità e l'aspettativa di vita dei propri figli.
L'accesso precoce ai farmaci, pur previsto da precise norme di legge, spesso rimane di fatto disatteso.Come Associazione di pazienti e genitori siamo pronti ad essere parte attiva del dialogo con le istituzioni competenti su questo tema cruciale, al fine di trovare insieme una soluzione."
Parent Project’s International Conference is coming (online)
The 18th edition of Parent Project’s International Conference on Duchenne and Becker Muscular Dystrophy will take place online from the 17th to the 21st of February, 2021.
Last year's edition had to be
cancelled due to the Covid-19 outbreak; this year the event will be back,
although based on a web platform, to provide up-to-date scientific information
and much more for the entire Duchenne and Becker community.
The 2021 conference claim will be
"Alone we imagine the future, together we grow" with the subtitle
"Many paths of research towards one direction", to underline the
fundamental dynamics of convergence and interrelation between the many actors
who make up the Duchenne community: patients, family members, researchers,
clinicians, companies, volunteers.
The structure of the event was reworked in order to
allow a wide participation, while giving space to an even richer and more
varied programme.
The most recent updates on research and clinical
studies will be dealt with in scientific sessions that will also embrace the
various aspects of the clinical management of the disease. These will alternate
with parallel sessions on issues related to daily life (from patients’ rights
to affectivity and sexuality, to the role of siblings and more) and sessions
dedicated to psychosocial aspects, with direct testimonies from the community
of patients and families. In addition, some moments dedicated to socializing
will be included in the programme.
A translation service (in English) will be available
for all the sessions.
On Wednesday the 17th, Thursday the 18th and Friday the
19th, the program will start in the late afternoon, at 5 p.m.; it will extend
throughout the day on Saturday the 20th and Sunday the 21st of February. The
conference will open on Wednesday the 17th, with the first parallel sessions.
Afterwards, the first scientific session will involve the scientists of the
research projects supported by Parent Project and concluded during the last
year.
On Thursday the 18th, the activities will open with the
second scientific session, which will address one of the most anticipated
topics by families, that of advanced therapies, which will be followed by a
second group of parallel sessions.
On Friday the 19th the session “Absence of dystrophin:
from the diagnosis of DMD/BMD to gene therapy” will kick off the third day of
the conference, which will continue with a session dedicated to the
psychological aspects in communicating the diagnosis.
On Friday, a space will also be dedicated to the presentation of the new video animation "What are clinical trials?", conceived by Parent Project and created by illustrator Laura Di Francesco, with the technical support of the Cattive Produzioni agency. The animation aims to offer families a first introduction to the complex world of clinical trials, told through the eyes of a young patient and his parents. These protagonists will be confronted with the basic elements of the functioning of a clinical study but also, and above all, with the psychological, social and practical aspects of this experience, which have an impact on the daily life of those who participate.
The video will later be made available on the association's YouTube channel, with English subtitles.
The morning of Saturday the 20th will give space to a session dedicated to the importance of genetics in the development of mutation-specific therapies, while in the afternoon we will talk about the present and future of clinical and pharmacological management. To conclude the day, a session on the psychological aspects that characterise the delicate transition from childhood to adolescence.
On Sunday the 21st the activities will open with the
last group of parallel sessions, which will be followed by a session dedicated
to Becker muscular dystrophy (BMD). This session, in addition to providing an
overview of clinical trials dedicated to BMD, will also see the presentation of
a new and important information material created thanks to the contribution of
many specialists engaged for years in patient care: the Guidelines for patients
and families on the clinical management of Becker muscular dystrophy.
On Sunday afternoon, two sessions
dedicated to older patients will conclude the conference: the former will deal
with the psychological aspects of adult life and the latter, of scientific
nature, with cardiorespiratory aspects and clinical studies in this area.
It is possible to register for the Conference through this link: http://conferenza-iscrizione.parentproject.it/
The Conference will be streamed live in Italian and English on Parent Project's social media pages (more detailed information will be provided soon).
You can find the agenda and other information on our dedicated website (http://conferenza.parentproject.it/?lang=en); you can also download the draft agenda here:
For further information:
National Headquarters: ph.+39 06/66182811 - associazione@parentproject.it
Counseling Centre: ph.+39 345/5597204 - centroascolto@parentproject.it
Scientific Area: ph.+39 342/3289199 - scienza@parentproject.it
Press Office: ph.+39 331/6173371 – e.poletti@parentproject.it
E’ in arrivo (online) la XVIII Conferenza Internazionale di Parent Project
La XVIII edizione della Conferenza internazionale sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker, organizzata da Parent Project, si svolgerà in modalità telematica dal 17 al 21 febbraio 2021.
Dopo il necessario annullamento
dell’edizione dello scorso anno, concomitante con l’inizio dell’emergenza
sanitaria Covid-19, ritorna questo appuntamento denso di occasioni di
informazione e approfondimento per l’intera comunità Duchenne e Becker.
Claim della conferenza 2021 sarà “Da
soli s’immagina il futuro, insieme si diventa grandi” con il sottotitolo
“Tante strade di ricerca verso un’unica direzione”, a sottolineare la
fondamentale dinamica di convergenza e interrelazione tra i tanti attori che
oggi compongono la comunità Duchenne: pazienti, familiari, ricercatori,
clinici, company, volontari.
Data la diversa modalità di
svolgimento, la struttura dell’evento è stata rielaborata nell’ottica di
permettere un’ampia partecipazione, dando al contempo spazio a un programma
ancora più ricco e variegato di contenuti. I più recenti aggiornamenti sulla
ricerca e sugli studi clinici saranno trattati nell’ambito di sessioni di
carattere scientifico che abbracceranno anche i diversi aspetti della gestione
clinica della patologia. A queste si
alterneranno
sessioni parallele su tematiche legate alla vita quotidiana (dai diritti
all’affettività e alla sessualità, al ruolo dei fratelli e sorelle dei pazienti
e altro ancora) e sessioni dedicate agli aspetti psicosociali, con
testimonianze dirette della comunità di pazienti e famiglie. Verranno, inoltre,
organizzati alcuni momenti dedicati alla socialità.
Nelle giornate di mercoledì 17,
giovedì 18 e venerdì 19 il programma si concentrerà nelle ore tardo pomeridiane,
a partire dalle 17, per poi estendersi all’intera giornata sabato 20 e domenica
21 febbraio.
La conferenza si aprirà mercoledì
17, con le prime sessioni parallele. A seguire, la prima sessione di ambito
scientifico vedrà coinvolti i ricercatori dei progetti di ricerca sostenuti da
Parent Project e conclusi nel corso dello scorso anno.
Giovedì 18 i lavori si apriranno con
la seconda sessione scientifica, che affronterà uno dei temi più attesi dalle
famiglie, quello sulle terapie avanzate, a cui farà seguito un secondo gruppo
di sessioni parallele.
Venerdì 19 la sessione “Assenza
della distrofina: dalla diagnosi di DMD/BMD alla terapia genica” darà il via
alla terza giornata della conferenza, che proseguirà con una sessione dedicata
agli aspetti psicologici nella comunicazione della diagnosi.
Venerdì verrà dedicato uno spazio anche alla presentazione della nuova video animazione “Che cosa sono i trial clinici?”, ideata da Parent Project e realizzata dall’illustratrice Laura Di Francesco, con il supporto tecnico dell’agenzia Cattive Produzioni.
L'animazione
ha l'obiettivo di offrire alle famiglie una prima introduzione al complesso
mondo dei trial clinici, raccontati attraverso
lo sguardo di un piccolo paziente e dei suoi genitori. Questi protagonisti si
confronteranno
con gli elementi basilari del funzionamento di uno
studio clinico ma anche, e soprattutto, con gli aspetti psicologici,
sociali e pratici di questa esperienza, che hanno un impatto nella
vita quotidiana di chi vi partecipa.
Il video sarà successivamente reso disponibile sul canale YouTube dell'associazione, con sottotitoli in inglese.
La mattina di sabato 20 darà spazio a una sessione dedicata all’importanza della genetica nello sviluppo di terapie mutazione-specifiche, mentre nel pomeriggio si parlerà di presente e futuro della gestione clinica e farmacologica. A concludere la giornata, una sessione sugli aspetti psicologici che contraddistinguono il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
Domenica 21 i lavori si apriranno con l’ultimo gruppo di sessioni parallele, alle quali seguirà una sessione dedicata alla distrofia muscolare di Becker (BMD). Questa sessione, oltre a fornire una panoramica degli studi clinici dedicati alla BMD, vedrà anche la presentazione di un nuovo e importante materiale informativo realizzato grazie al contributo di molti specialisti impegnati da anni nella presa in carico dei pazienti: le Linee Guida per pazienti e famiglie sulla gestione clinica della distrofia muscolare di Becker.
Nel
pomeriggio della domenica, due sessioni dedicate ai ragazzi più grandi concluderanno
la conferenza: una sessione che tratterà gli aspetti psicologici della vita
adulta e l’ultima, di carattere scientifico, sugli aspetti cardiorespiratori e
sugli studi clinici in questo ambito.
È possibile iscriversi alla conferenza attraverso il modulo online disponibile alla pagina http://conferenza-iscrizione.parentproject.it/
Il programma provvisorio è consultabile sul sito dedicato alla conferenza: http://conferenza.parentproject.it/
e scaricabile qui:
La conferenza verrà trasmessa in streaming in italiano ed inglese sui canali social media di Parent Project (maggiori informazioni verranno fornite prossimamente).
Per informazioni:
Sede nazionale: tel. 06/66182811 - associazione@parentproject.it
Area Centro Ascolto: tel. 345/5597204 - centroascolto@parentproject.it
Area Scienza: tel. 342/3289199 - scienza@parentproject.it
Ufficio stampa – tel. 331/6173371 – e.poletti@parentproject.it
UNA VALUTAZIONE D’IMPATTO PER LE ATTIVITA’ DI PARENT PROJECT
In collaborazione con l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, nel periodo di svolgimento del progetto RI-GENE-RARE è stato realizzato un questionario di valutazione d’impatto delle attività di Parent Project, al quale seguirà anche un questionario di valutazione delle attività del progetto stesso, che si realizzerà nel corso dei 2 anni successivi al progetto.
L’obiettivo di questa iniziativa è quello di capire, ascoltando le famiglie coinvolte nelle attività di Parent Project, come potenziare l’efficacia dell’impegno che l'associazione ha assunto per il miglioramento della qualità della vita e delle prospettive a lungo termine dei bambini e dei ragazzi affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker.
La valutazione di impatto dell’attività di Parent Project si propone di verificare la coerenza interna e l’efficacia dell’azione associativa con un focus sulla varietà, pertinenza, qualità, accessibilità dei servizi offerti e sulla qualità delle strategie di presa in carico e comunicazione che l’associazione adotta.
L’indagine ha coinvolto le famiglie presenti nel database nazionale di Parent Project (circa 800); a queste è stato inviato un questionario strutturato rivolto a caregiver e pazienti e costruito ad hoc per la rilevazione dell’appropriatezza dell’efficacia dell’azione associativa. Gli esiti dell’indagine sono stati approfonditi attraverso un focus group che si è tenuto su una piattaforma online a dicembre 2020, con un gruppo misto di famiglie che ha permesso di analizzare i risultati dal loro punto di vista, coglierne la rilevanza e discutere possibili ambiti di miglioramento dell’attività associativa e della qualità dei servizi offerti.
Il progetto“RI-GENE-RARE, Rinnovare Parent Project, Sperimentare Comunità, Vita indipendente, inclusione sociale e cittadinanza attiva per i ragazzi con distrofia di Duchenne e Becker”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- avviso n.117, annualità 2018, si è svolto dal 1°settembre 2019 al 31 dicembre 2020. Trovate qui maggiori informazioni sulle attività del progetto.
L’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali è un istituto indipendente di ricerca che opera da oltre trent’anni nell’ambito delle scienze psicologiche, sociali e bioetiche, utilizzando congiuntamente le teorie, gli strumenti e i metodi della clinica psicologica e psicoanalitica e della sociologia nella ricerca sociale. Dal 1987 l’IPRS osserva e analizza, con gli strumenti della psicoanalisi e delle scienze sociali, i processi e i cambiamenti che attraversano la società contemporanea specializzandosi negli anni, nell’analizzare fenomeni di disagio, marginalità, devianza, discriminazione, razzismo e fragilità, ambiti nei quali l’istituto ha sviluppato competenze specifiche.
Potete scaricare qui il Report della valutazione d’impatto:
