Primo meeting del Board scientifico dell’EUPATI National Platform

Si è chiuso ieri il primo meeting del Board scientifico dell’EUPATI National Platform, organizzato dal Comitato Esecutivo di EUPATI Italia in collaborazione con AIFA.
 
È composto da rappresentanti dei pazienti, delle industrie, delle istituzioni e del mondo accademico il Board scientifico del National Platform EUPATI (European Patients’ Academy on Therapeutic Innovation), riunitosi ieri per il suo primo incontro presso l’Agenzia Italiana del Farmaco alla presenza del Direttore Generale AIFA Luca Pani, dal Mentor EUPATI per l’Italia Silvano Berioli e dal Chairman del Comitato Esecutivo Filippo Buccella.
L’Accademia Europea dei Pazienti sull’Innovazione Terapeutica (EUPATI) nasce da un’iniziativa dell’IMI (Innovative Medicines Initiative) che ha l’intento di offrire ai pazienti e ai loro familiari opportunità di formazione certificata in grado di fornire informazioni scientificamente valide, oggettive, esaustive in materia di ricerca e sviluppo di farmaci e terapie innovative. Avviato nel 2012, grazie ad un finanziamento congiunto e paritario da parte della Comunità Europea e di EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), coinvolge un consorzio di 30 organizzazioni ed è esteso, per il momento, a 12 Paesi della Comunità Europea.
 
AIFA, ormai da tempo, riconosce l’importante ruolo dei pazienti e dei loro familiari in ambito regolatorio ed è impegnata per promuoverne il coinvolgimento qualificato nelle diverse fasi del processo di sviluppo del farmaco. È proprio in quest’ottica che lo scorso luglio è stato firmato il protocollo d’intesa AIFA-EUPATI, volto a favorire l’Empowerment e l’educazione del paziente per facilitarne la partecipazione nei percorsi di sperimentazione, sviluppo e monitoraggio dei farmaci. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema educativo in progress in grado di fornire ai pazienti e ai loro familiari la possibilità di acquisire nozioni utili relative al processo regolatorio del farmaco, dalla fase della sperimentazione clinica a quella della vigilanza dopo l’immissione in commercio.
“L’Empowerment del paziente ha affermato il DG AIFA Luca Pani - è uno strumento importante per consentire al paziente di esercitare i propri diritti, di essere parte integrante del sistema e di essere informato su tutti gli aspetti che possono contribuire a migliorare le scelte in campo sanitario”.
 
Compito del Board scientifico dell’ EUPATI National Platform, che riunisce il Comitato Esecutivo, AIFA, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Farmindustria, Ispor, CTC UCSC, Irccs Mario Negri, Fofi, Favo, Aimac, Federanziani e Apmar, è quello di raccogliere e vagliare le proposte del Eupati National Platform, individuando percorsi idonei di adattamento alla realtà italiana.
Nella riunione di ieri, Filippo Buccella, Chairman del Comitato Esecutivo ha illustrato e condiviso con il Board Scientifico il programma delle attività previste in Italia per il lancio della EUPATI National Platform e il workshop di preparazione al corso formativo, previsto per l’autunno del 2015. Ha anche informato i presenti della partnership al progetto di ISPOR Italy Rome Chapter, la collaborazione prevede tra l’altro di rilevare, valutare e quantificare l’eventuale impatto sulla popolazione del progetto EUPATI.
 
L’EUPATI National Platform includerà tutti coloro, pazienti, rappresentanti di associazioni di pazienti, care givers, medici e/o infermieri, aziende farmaceutiche e giornalisti che vorranno prendere parte attiva per la diffusione del progetto EUPATI, o molto più semplicemente vorranno usufruire delle opportunità formative offerte dal progetto.
“Siamo felici - ha detto il Dott. Filippo Buccella - della partecipazione e della disponibilità che tutti i presenti oggi hanno dimostrato nei confronti del programma, continueremo a lavorare insieme per rendere questo progetto una reale opportunità di crescita dell’empowerment dei pazienti nell’ambito della Ricerca e Sviluppo dei Farmaci”.
 
Per approfondimenti:
 

  • Visita il sito dell’ European Patients’ Academy on Therapeutic Innovation, EUPATI
  • Leggi i punti salienti dell’Accordo di collaborazione tra AIFA e l’Accademia Europea dei Pazienti sull'Innovazione Terapeutica
  • Leggi l’ action plan

Campagna "Anche il cuore è un muscolo"! SMS al 45504

DAL 12 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE,  MANDANDO UN SMS DEL VALORE DI 2 EURO AL NUMERO 45504, AIUTERAI PARENT PROJECT A FINANZIARE IL PROGETTO SCIENTIFICO “Misura per Misura”.

Lo studio guidato dal Prof. Eugenio Mercuri del Policlinico Gemelli di Roma, mira a sostenere un network di specialisti che lavora alla raccolta dati sulla storia naturale della Duchenne. Verrà finanziato un assegno di ricerca per uno specialista che si occuperà dell’elaborazione dei dati e un gruppo di fisioterapisti, di 13 centri italiani, che svolgerà la raccolta dati. Il lavoro di raccolta e analisi dei dati contribuirà ad approfondire la conoscenza della progressione della patologia​.

La Campagna ha ricevuto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Policlinico Agostino Gemelli di Roma
 
I NOSTRI TESTIMONIAL
L’iniziativa beneficia del supporto di vari personaggi del mondo della cultura, sport, spettacolo... quindi, #adottauntestimonial !
Scarica la locandina con il personaggio che preferisci, condividila sui social e diffondi la campagna!
Potrai scegliere tra:
DARIO FO
VINCENZO NIBALI
ANDREA BARZAGLI
TONY CAIROLI
LO STAFF DI RADIO DEEJAY
PAOLO RUFFINI
ANNA TATANGELO
GIULIA BEVILACQUA
NICOLA SAVINO
FRANCESCO CAFISO
SQUADRA ITALIANATTORI
BOOSTA
PEPPE MASCARA
CHRISTOPHER CICCARESE
DAVIDE DEVENUTO
JACOPO FO
MILENA MICONI
PAOLO CAIAZZO
GILLES ROCCA
CRISTINA BOWERMAN
EMANUELA LUCCHINI
JOHN HEMINGWAY
ELODIE TRECCANI
Condividi la campagna sui social... perchè se "anche il cuore è un muscolo", voi siete la nostra forza!

Qui puoi scaricare tutto il materiale:

 


Summit: SMT C1100 e nuove molecole

La Company inglese Summit Corporation plc ha emesso ieri un nuovo comunicato, nel quale ha reso noto che i risultati dello studio clinico con SMT C1100, inizialmente diffusi lo scorso maggio, saranno presentati al congresso mondiale sul muscolo “World Muscle Society”, in corso in questi giorni a Berlino. I dati provenienti dallo studio di fase 1b con SMT C1100 dimostrano il profilo di sicurezza della molecola e la riduzione dei livelli degli enzimi associati con il danno muscolare in seguito al trattamento.
La company sta parallelamente lavorando allo sviluppo pre-clinico di due modulatori dell’utrofina “di seconda generazione”, si tratta di versioni ottimizzate di SMT C110o appositamente studiate per migliorare le prestazioni della molecola.
Come riportato nel comunicato, gli studi effettuati in laboratorio con queste nuove molecole evidenziano:
- un miglioramento significativo nell’esposizione sistemica in vivo in confronto al modulatore dell’utrofina di prima generazione SMT C1100 con concentrazioni sanguigne più alte di 10-40 volte dopo la somministrazione orale;
- modulazione dell’espressione di utrofina in vivo con un aumento dei livelli della proteina osservata nel muscolo scheletrico, diaframma e cuore rispetto al controllo;
- Miglioramento significativo della patologia con riduzione della fibrosi delle fibre muscolari e del danno della membrana;
- Miglioramento della salute del muscolo indicata da una riduzione significativa del numero di fibre muscolari in fase di rigenerazione;
- Protezione della funzionalità muscolare con un aumento dei livelli di utrofina che risultano in un miglioramento significativo della stabilità della membrana muscolare e della resistenza al danno.
Come per i risultati del trial di fase 1 b con SMT C1100, anche questi dati saranno presentati alla comunità scientifica internazionale nel corso dell’incontro mondiale sul muscolo in corso a Berlino.
 
 


Gli Amici di Edy tra sport e solidarietà

Gli Amici di Edy saranno presenti Sabato 11 a Patti in occasione della festa del campione mondiale Tony Cairoli e Domenica 12 a Milazzo x la Festa dello Sport, per sostenere La Campagna di sensibilizzazione Parent Project Onlus.
 
10703927_777362902325022_4738007682048780145_n10348691_777362978991681_2184430452938312524_o


Resoconto del webinar con Prosensa

Si è tenuto giovedì 2 ottobre il webinar dedicato all’aggiornamento dei programmi clinici di Prosensa organizzato da UPPMD e rivolta alla comunità DMD.
Nel webinar si è fatto il punto rispetto al programma clinico con drisapersen e quelli con le ulteriori molecole in fase di sperimentazione clinica o in fase di sviluppo pre-clinico. Ulteriori argomenti trattati sono stati l’impiego della risonanza magnetica per immagini (MRI) come strumento di valutazione, una panoramica sui biomarcatori e il nuovo metodo di quantificazione della distrofina messa a punto dalla company.
Per quanto riguarda drisapersen, Antony Hall di Prosensa ha illustrato la situazione attuale. Hall ha puntualizzato che, ai fini della ripresa della somministrazione, occorre distinguere tra gli studi che sono ancora aperti e quelli che sono stati chiusi, poiché occorrerà seguire procedure diverse che richiederanno quindi, tempistiche differenti.
Per quanto riguarda gli studi ancora aperti, ovvero lo studio di estensione DMD 114673 condotto in Belgio e in Svezia e lo studio di estensione DMD 115501 condotto negli Stati Uniti, la ripresa della somministrazione avviene attraverso modifiche del protocollo originario. Tale procedura è possibile proprio in virtù del fatto che questi studi hanno continuato a rimanere aperti anche dopo l’interruzione della somministrazione avvenuta a settembre 2013.
Per quanto riguarda gli studi clinici che sono stati chiusi, tra cui quello di estensione che si è svolto anche in Italia, l’obiettivo resta quello di fornire l’accesso a drisapersen a tutti quei ragazzi che lo desiderano, ma in questo caso, proprio perché il trial non è più aperto, occorrerà confrontarsi con le procedure regolatorie specifiche dei singoli paesi. Prosensa sta lavorando simultaneamente con tutti i paesi interessati ma il processo è più lungo poichè le procedure regolatorie e relative tempistiche sono diverse nei diversi paesi. Hall ha aggiunto che, a causa delle regolamentazioni locali, la ri-somministrazione, potrebbe non essere fattibile in tutti i paesi anche se pensa che sarà possibile nella gran parte dei casi. Prosensa sta lavorando con una company che ha esperienza in questo ambito in modo tale da velocizzare quanto più possibile il processo nei diversi paesi; parallelamente continua a rimanere in contatto con i centri clinici coinvolti negli studi a cui i pazienti e le loro famiglie possono fare riferimento per ricevere aggiornamenti rispetto agli sviluppi locali. Sempre parlando della ri-somministrazione dei pazienti che hanno partecipato agli studi clinici chiusi, Hall ha aggiunto che la loro intenzione è di poter consentire dove fattibile la possibilità di somministrazione a domicilio e ha infine concluso dicendo che i loro piani prevedono il primo paese “attivo” entro la fine dell’anno.
Rispetto alla durata del programma di ri-somministrazione, l’obiettivo è di fornire l’accesso a drisapersen fintanto che questo non sarà disponbile in commercio. Hall ha quindi riassunto gli sviluppi rispetto al dialogo intrapreso con le autorità regolatorie statunitensi e europee ribadendo l’intenzione di sottomettere all’FDA, entro la fine dell’anno, una richiesta finalizzata ad ottenere l’approvazione accelerata per drisapersen e successivamente una richiesta per ottenere l’approvazione condizionale dall’EMA. Come già espresso in alcuni comunicati, Prosensa intende iniziare nel primo semestre del 2015 i due studi di conferma suggeriti dall’FDA necessari a supportare una eventuale approvazione accelerata.
Rispetto agli ulteriori programmi di Prosensa:
PRO044 - il trial clinico di fase 1/2 è concluso ed è in pianificazione lo studio di estensione che dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno. E’ in programma anche uno studio clinico di fase 3 controllato con placebo che dovrebbe partire nel primo semestre del 2015.
PRO045 – è in corso un trial clinico finalizzato all’identificazione del dosaggio, i risultati di questo studio sono attesi per la fine del 2014, nel 2015 si prevede l’avvio di un ulteriore trial clinico con questa molecola.
PRO053 – è in corso un trial clinico finalizzato all’identificazione del dosaggio, i risultati di questo studio sono attesi per il primo trimestre del 2015, nello stesso anno si prevede l’avvio di un ulteriore trial clinico con questa molecola.
PRO052/ PRO055/PROSPECT – sono in fase di studio pre-clinico.
Brenda Wong ha quindi illustrato le caratteristiche dello studio con drisapersen da poco ripreso negli Stati Uniti e lo studio di storia naturale in corso, mentre Thomas Voit ha illustrato i risultati positivi, da poco pubblicati, provenienti dallo studio DEMAND II/DMD 114117 con drisapersen in 53 ragazzi DMD. Voit si è poi soffermato sull’impiego dell’MRI (Risonanza magnetica per immagini) spiegando come questa metodica non invasiva possa essere impiegata per monitorare i cambiamenti nella struttura del muscolo, fornendo informazioni sulla quantità di tessuto adiposo presente, sul livello di fibrosi e di infiammazione del muscolo. L’MRI è stata impiegata nei pazienti coinvolti nel trial clinico statunitense DEMAND V/DMD 114876 evidenziando una riduzione della frazione di tessuto adiposo nei muscoli dei pazienti trattati con drisapersen dopo 48 settimane rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo. Infine, Annemieke Aartsma-Rus si è soffermata sui biomarcatori e sulle metodiche in uso per quantificare la distrofina. Rispetto a questo punto, la ricercatrice ha sottolineato le difficoltà tecniche legate a questo tipo di valutazione, dovute soprattutto alla presenza di piccole e variabili quantità di distrofina nei muscoli di tutti i pazienti DMDe di cui occorre tenere conto quando si deve valutare l’efficacia di un trattamento. Aartsma-Rus ha concluso il suo intervento illustrando la nuova metodica messa a punto da Prosensa descritta recentementi in un comunicato emesso dalla company.
Nella sessione del webinar dedicata alle domande e risposte Hall ha ribadito che l’intenzione di Prosensa è di poter riprendere la somministrazione di drisapersen anche in Italia ma che, come per tutti i paesi coinvolti negli studi clinici chiusi, ciò dipenderà dalle procedure locali.
La registrazione del webinar (in lingua inglese) è ora disponibile al seguente link: http://uppmd.wordpress.com
 


Essere fratelli di un bambino DMD/BMD. Fratelli Invisibili

Da alcuni anni l’approccio riabilitativo alla persona disabile risulta sempre più orientato nella direzione di una presa in carico complessiva che considera e restituisce importanza a tutti i membri della famiglia con cui il disabile vive. All’interno di questa visione sistemica, tutti i componenti della famiglia diventano co-protagonisti di scelte e decisioni che riguardano la persona disabile e che hanno ricadute su tutti i membri. L’approccio teorico è quello di stampo anglosassone definito Family Centered Care che prevede la presa in carico di tutti i membri della famiglia del disabile finalizzata al bilanciamento tra le difficoltà emergenti e le risorse disponibili. All’interno di questa visione sistemica, i Family Centered Service devono innanzitutto riconoscere l’unicità di ogni famiglia che è e rimane una costante nella vita del bambino, disabile e non.
Una caratteristica saliente del legame di fratria è l’ambivalenza per cui è possibile reciprocità ma anche simmetria, condivisione e complementarietà, alleanza e rivalità, invidia e amore.
Essere fratello di una persona con disabilità (sibling), nello specifico, è un'esperienza determinante la cui particolarità è costituita dal fatto che ci si dovrà sempre confrontare con la presenza del fratello disabile e con dei genitori che si trovano a gestire un trauma.
Nella relazione tra un sibling e il fratello disabile, alcuni elementi tipici della relazione fraterna vengono condizionati, per cui la reciprocità e l’ordine di genitura posso essere squilibrati e invertiti.
È quindi importante considerare la condizione dei sibling sulla base delle diverse fasi di sviluppo psico-emotivo.
Già a partire dalla diagnosi, si assiste a quello che la letteratura definisce un potenziale trauma in divenire che si differenzia dal trauma dei genitori o del figlio disabile in quanto segue lo sviluppo evolutivo della persona ed è molto influenzato dal contesto.
Molto varie possono essere le manifestazioni sintomatiche di disagio che si posizionano lungo un continuum che va da espressioni dichiarate di disagio, attraverso l’assunzione di comportamenti provocatori, difficoltà scolastiche o sintomi psicosomatici, a espressioni molto più sottili e difficili da osservare, ma non per questo meno preoccupanti. Sono questi i casi dei fratelli che tendono al perfezionismo, all’iper-adattamento ed alla compiacenza, rischiando quindi la condizione di fratelli invisibili.
Le situazioni più comuni che la letteratura ha identificato riguardano:

  • la perdita di attenzioni: quando i genitori affrontano un lutto senza fine, difficilmente risultano emotivamente in grado di sostenere il loro ruolo di attaccamento per tutti i figli ed è quindi possibile che si operi una sorta di selezione che sbilanci le attenzioni nei confronti del figlio disabile. Questo accade anche perché il sibling non riesce a contenere le manifestazioni ansiose dei genitori nei confronti del fratello. Tali manifestazioni possono quindi rinforzare i comportamenti dei sibling che non richiedono particolare risposte di attenzione. Il messaggio che questa azioni sembrano veicolare è quello del tu non esisti o del devi essere forte. È possibile immaginare come, essendo continuamente esposto a messaggi di questo tipo, il sibling possa crescere con la convinzione che i suoi bisogni saranno sempre subordinato a quelli del fratello disabile, facendo diventare questo l’unica fonte di soddisfazione gratificazione;
  • l’adultizzazione: quando il bisogno di protezione viene trascurato da genitori impegnati in processi di elaborazione di eventi traumatici come una diagnosi DMD/BMD, i bambini possono iniziare a pensare di “dover essere in grado di fare da soli”, di “non dover essere più bambini”. Questo può determinare uno sviluppo emotivo forzato e la creazione di domande e aspettative da parte degli altri che sono sempre superiori alle reali risorse del sibling;
  • la difficoltà di espressione emotiva: per molti sibling risulta difficile esprimere le proprie emozioni, soprattutto quelle negative provate anche nei confronti del fratello disabile. Gli strumenti che spesso i bambini trovano per esprimere tali sentimenti negativi come la rabbia sono solitamente la disobbedienza e l’oppositività. Spesso la rabbia che si sente di non poter esprimere verso il fratello disabile viene proiettata su altri fratelli, se presenti. La risposta inibitorie da parte della famiglia e del contesto a questi comportamenti oppositivi può generare nel sibling la percezione di sé come “cattivo” con conseguenti manifestazioni depressive. Allo stesso tempo, è possibile che i sibling cerchino di proteggere i genitori dalla proprie emozioni negative per non mettere a rischio la propria immagine di figli perfetti, questo è stato riscontrato come un importante fattore di rischio.

La letteratura correla questa fattori di rischio alla frequente mancanza di comunicazione in merito alla patologia del fratello disabile. L’intento protettivo dei genitori nei confronti dei figli non affetti dalla patologia può risultare in questo caso un boomerang in quanto può incidere in maniera significativa sia sul legame di fiducia genitori/figlio ma anche sul senso di competenza di sé e sulla fiducia in sé. Il sibling pur non avendo informazioni sentirà il bisogno di dare significato alle difficoltà del fratello e della sua famiglia, questo lo porterà a cercare le informazioni in maniera autonoma e facendo riferimento al proprio bagaglio personale che potrebbe non risultare sufficiente.
 
Se da un lato è quindi necessario chiarire che la presenza di uno o più dei fattori sopracitati non equivale necessariamente ad una manifestazione patologica e può configurarsi come un fisiologico passaggio evolutivo, è di fondamentale importanza riuscire ad osservare questi elementi per poter intervenire in maniera efficace.
Quali strategie è allora possibile mettere in atto?
Gli studi dimostrano come l’approccio centrato sulla famiglia assuma valore preventivo del disagio psicologico non solo del disabile ma anche degli altri familiari e sono stati identificati fattori predittivi di un buona capacità di resilienza, ossia la capacità di rispondere in modo adeguato a fattori di stress, e quindi di benessere psicologico. Si fa riferimento alla possibilità di instaurare una relazione significativa con una persona adulta, non necessariamente un familiare, alla disponibilità di una rete di supporto sociale e affettiva adeguata, alla possibilità di sviluppare una percezione del proprio valore personale.
Il problema che si pone che diventa quindi l’obiettivo da raggiungere è quello del complesso rapporto del sibling con la normalità, con la possibilità di poterla affermare in pieno e senza remore.
 


Nuova molecola per il trattamento della DMD nei programmi di Akashi Therapeutics

Akashi Therapeutics, la company statunitense responsabile dello sviluppo clinico di HT-100, ha recentemente annunciato, in un comunicato stampa, di aver acquisito dalla Tonus Therapeutics i diritti globali relativi a GsMTx-4, un nuovo possibile trattamento per i pazienti affetti da DMD. GsMTx-4 è una piccola molecola, presente in natura come una delle componenti del veleno della Tarantola Rosa Cilena (Grammostola spatulata). In base a precedenti studi effettuati dai ricercatori della State University di New York a Buffalo, questa molecola, di per sé non tossica, sarebbe in grado di bloccare i canali che mediano l’ingresso del calcio nelle cellule e potrebbe pertanto rappresentare una strategia mirata a ridurre la degenerazione muscolare indotta dall’eccessivo accumulo di calcio presente nelle cellule muscolari dei pazienti DMD.
Il potenziale terapeutico di GsMTx-4 è già stato valutato nel topo modello per la DMD in cui ha fornito risultati incoraggianti.
La molecola, ora di proprietà di Akashi Therapeutics, è in fase di sviluppo preclinico ed ha ricevuto la designazione di farmaco orfano dall’Agenzia del farmaco statunitense FDA.


Iscriviti alla newsletter

© 2025 Parent Project aps – Ente con personalità giuridica iscritto al RUNTS dal 17/10/22  al n.57282 – Codice Fiscale 05203531008

powered by damicom

Iscriviti alla newsletter

© 2025 Parent Project aps – Ente con personalità giuridica iscritto al RUNTS dal 17/10/22  al n.57282 – Codice Fiscale 05203531008

powered by damicom