Disponibile la registrazione del webinar "La salute cardiologica al centro"
E' disponibile la registrazione del webinar “La salute cardiologica al centro”, realizzato lo scorso 29 settembre in occasione della Giornata mondiale del cuore.
L’incontro è stato condotto dal Dr. Angelo Villano, cardiologo che collabora con l’associazione per il progetto “La salute cardiologica al centro”, finanziato dalla Fondazione Roche.
Il webinar ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare ed informare pazienti, familiari, caregiver e specialisti sull’importanza della prevenzione cardiologica e sarà l’occasione per presentare i primi dati sul progetto, anche attraverso testimonianze dirette.
Ecco il link per vederlo:
Ciclo di incontri sulla vita indipendente
Nell'ambito del progetto "Indipendentemente", promosso da Parent Project aps e Ledha Milano, realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano onlus, è in programma tra ottobre e dicembre un ciclo di 3 incontri sul tema dell'organizzazione della vita indipendente per giovani con disabilità motoria.
I 3 incontri si svolgeranno online e saranno a cura di Ledha Milano.
Il primo appuntamento sarà martedì 11 ottobre dalle 16.30 alle 18 e vedrà un approfondimento sul tema "Progetto di vita indipendente: come si costruisce e le figure per realizzarlo" con Marco Rasconi, Presidente UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Martedì 8 novembre si terrà l'incontro "Competenze e soluzioni per una casa più fruibile" con Giovanni Del Zanna, architetto, e Daniela Frigerio, terapista occupazionale.
Martedì 13 dicembre si svolgerà l'incontro "Chi è il consulente alla pari: tra condivisione di esperienze ed emozioni" con Luca Belloni, consulente alla pari.
Le credenziali per la piattaforma web saranno comunicate alle persone iscritte. L'orario sarà sempre dalle 16.30 alle 18.
Per informazioni e per iscriversi scrivere a: agenziavitaindipendente@ledhamilano.it
cadlombardia@parentproject.it


OMaR, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e SIP insieme per rispondere alla richiesta di formazione dei pediatri su malattie rare e sibling
Condividiamo di seguito il comunicato sull' evento di formazione per i pediatri sul tema dei rare sibling (fratelli e sorelle di pazienti con malattie rare) in programma oggi a Roma e in diretta online, organizzato da Osservatorio Malattie Rare, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Società Italiana di Pediatria.
I pediatri sono le figure
professionali che hanno in carico tanto il paziente bambino quanto i relativi
fratelli e sorelle, a loro volta piccoli o adolescenti. Necessario, dunque, per
gli esperti essere formati e informati anche sugli aspetti psicologici e
sociali degli interi nuclei familiari
OMaR porta avanti da 4 anni il
Progetto Rare Sibling che include studi, survey, pubblicazioni, storytelling,
gruppi esperienziali con i sibling e ora, per la prima volta, anche formazione
medica
Roma, 10 ottobre 2022 – Fino agli anni Ottanta gli studi
sugli effetti della presenza di bambini con disabilità in una famiglia erano
incentrati sui genitori, in particolar modo sulla madre, considerata la
principale caregiver. Ma il nucleo familiare spesso è composto anche da
fratelli e sorelle, i sibling, termine utilizzato nella letteratura
medica al posto di brother o sister per indicare fratelli e
sorelle di persone con patologie o disabilità. Per questo motivo,
successivamente, la ricerca ha iniziato a interessarsi anche ai sibling seppure
in maniera non approfondita. Così, per contribuire a far conoscere questa
condizione che interessa migliaia di fratelli e sorelle, spesso bimbi e ragazzi
che vivono accanto a persone con malattia rara, i cosiddetti rare sibling,
Osservatorio Malattie Rare-OMaR, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Società
Italiana di Pediatria-SIP hanno
organizzato il convegno Il pediatra, le malattie rare e i siblings. Un’iniziativa – la prima di questo
genere, cioè di fare formazione medica, per OMaR – tenutasi oggi a Roma presso
l’Auditorium San Paolo del Bambino Gesù e in diretta sui social, nata
dalla consapevolezza che mentre la conoscenza delle patologie rare da parte
dei pediatri italiani si può definire buona/alta, non si può dire lo stesso sul
tema dei rare sibling.
“Obiettivo dell’incontro, un vero e
proprio evento di formazione con crediti ECM (Educazione Continua in
Medicina), è stato fornire agli esperti un background di conoscenze di base sui
rare sibling grazie alle relazioni di pediatri, psicologi e
neuropsichiatri infantili che hanno in cura pazienti con malattia cronica e/o
rara, e la testimonianza di alcuni fratelli di questi pazienti, oltre agli
interventi di istituzioni e associazioni di pazienti – ha affermato Ilaria
Ciancaleoni Bartoli, Direttore di Osservatorio Malattie Rare-OMaR – Ciò che
si è svolto oggi è sia il proseguimento dell’accordo di collaborazione tra
l’Ospedale, Orphanet e OMaR per promuovere l’informazione e i servizi rivolti a
famiglie e associazioni, sia delle attività che portiamo avanti da ormai
quattro anni con il Progetto Rare Sibling che include studi, survey, pubblicazioni,
storytelling e gruppi esperienziali con fratelli e sorelle di persone con patologia
rara. La formazione medica era dunque un altro step necessario perché spesso i
pediatri sono le figure professionali che hanno in carico tanto il bambino con
malattia rara che i relativi sibling”.
“Le malattie croniche in età pediatrica coinvolgono tre generazioni: i nonni che vengono impegnati nell’assistenza al nucleo familiare, i genitori costretti a diventare ‘caregivers’ e, infine, i fratelli che si vedono sottratte risorse economiche e affettive in favore del fratello malato. In questi bambini l’essere ‘in salute’ costituisce di fatto una penalizzazione della piena soddisfazione dei propri bisogni. Tenerne conto e parlarne è un passo necessario per darne consapevolezza a famiglie e sanitari e per prevenire lo sviluppo di disturbi secondari altrimenti evitabili”, ha dichiarato Andrea Bartuli, Responsabile UOC Malattie Rare e Genetica Medica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma nel corso dell’evento.
“La malattia cronica o la disabilità di un bambino ha degli effetti sulla vita di tutti i componenti della famiglia: cambiano i ritmi, le priorità, gli impegni. Le attenzioni dei genitori sono più frequentemente concentrate sul bambino che ha più bisogno di cure e i sentimenti e i bisogni dei suoi fratelli (siblings) rischiano di passare inascoltati. Ciò potrebbe costituire un fattore di rischio per uno sviluppo emotivo equilibrato del fratello ‘sano’ – ha sostenuto Luigi Memo, Segretario del GdS di Qualità delle Cure in Pediatria della Società Italiana di Pediatria – I bambini in realtà provano un’ampia gamma di sentimenti in relazione al fratello disabile, dal senso di protezione a quello di colpa per i propri impulsi negativi nei suoi confronti, dall’invidia (anche della disabilità, che ha il vantaggio di attirare l’attenzione di tutti) alla preoccupazione. Spesso i silbings svolgono dei compiti nella cura del fratello disabile a discapito del loro tempo libero, provando dei sentimenti contrastanti: da un lato l’amore per il fratello e la voglia di aiutarlo, dall’altro l’impulso a soddisfare i propri bisogni. Ma il vivere la disabilità di un pari così emotivamente vicino ha anche un effetto positivo, in quanto sviluppa nei bambini la tolleranza, l’empatia, la capacità di reagire agli eventi difficili della vita, la sensibilità. La malattia/disabilità di un fratellino può quindi diventare un fattore di distress (stress negativo) o una sfida evolutiva serenamente superabile. Molto dipende dalle risorse emotive, cognitive, relazionali dei componenti della famiglia e del sistema stesso in cui la famiglia è compresa e in quest’ottica diventa fondamentale la figura del pediatra”.
“L’esperienza di essere sibling non va patologizzata, minimizzata o enfatizzata, è fondamentale invece che sia adeguatamente monitorata, ponendo particolare attenzione in alcuni passaggi fondamentali dello sviluppo evolutivo e in alcune fasi di vita per offrire il necessario sostegno che possa favorire un percorso sereno ed evitare lo strutturarsi di situazioni di malessere. Il ruolo del pediatra può divenire fondamentale per accendere i riflettori sull’essere sibling invitando la famiglia, i genitori, a offrire spazi di confronto e condivisione adeguati di tutti i vissuti, anche i più difficili, in modo da normalizzare l’ambivalenza dei sentimenti provati dai siblings in uno spazio di ascolto adeguato”, ha detto Laura Gentile, Psicologa e Psicoterapeuta, Responsabile Scientifico Progetto Rare Sibling, intervenuta durante l’incontro.
È evidente che i pediatri rivestano un ruolo determinante nella “presa in
carico” di tutti i componenti del nucleo familiare. Ma che ruolo ha la
famiglia nelle malattie rare? A raccontarlo è stata la Sen. Paola
Binetti, Neuropsichiatra infantile e già Presidente Intergruppo Parlamentare
per le Malattie Rare: “La quotidianità non è sempre scorrevole, priva di
intoppi, in qualsiasi famiglia, immaginiamoci quella in cui è presente una
patologia rara: le difficoltà possono essere numerose e queste, di conseguenza,
possono portare a risvolti sia sociali che psicologici. Ma la famiglia è anche un
luogo di ‘cura’, di amore e di ritrovo: tanto per i genitori quanto per i rare
sibling è importante non isolarsi, non sentirsi esclusi, ma dialogare,
sostenersi e confrontarsi internamente. Un confronto e uno scambio che vanno
mantenuti anche con l’esterno, con altre famiglie o realtà associative, per trasmettersi
esperienze e conoscenze. In questo modo si contribuisce altresì a una maggiore
sensibilizzazione della popolazione sul tema fino a ottenere una maggiore attenzione
da parte delle istituzioni”.
L’importanza di fare rete tra le
famiglie è stata
affrontata anche dalle associazioni di pazienti presenti all’evento che hanno
ribadito la necessità dell’aiuto reciproco – famiglie, pazienti e sibling. Mitocon – Insieme per lo studio e la cura delle malattie mitocondriali
ODV da diverso
tempo organizza gruppi esperienziali online dedicati ai genitori, Associazione Gruppo Famiglie Dravet ONLUS ha messo in piedi una community
online per fratelli e sorelle di persone con sindrome di Dravet, e Parent Project APS, oltre a realizzare da anni gruppi di confronto per sibling,
ha redatto la pubblicazione Siblings: fratelli invisibili. “Inoltre il
nostro Centro Ascolto Duchenne affianca le famiglie fin da subito, partendo
dalla comunicazione della diagnosi, lungo le fasi successive di evoluzione
della patologia e per tutto il percorso di crescita del bambino – ha illustrato
Maria Caterina Pugliese, Psicologa Centro Ascolto Duchenne Parent Project APS
– Supportiamo i pazienti e le loro famiglie nell’orientamento rispetto a medici
specialisti e centri di riferimento, garantiamo un sostegno psicologico globale
al nucleo familiare anche durante i trial clinici e le visite ospedaliere, affianchiamo
i genitori nel loro interfacciarsi con le istituzioni educative. Per
contribuire a diffondere la conoscenza degli aspetti psico-sociali correlati
alla patologia, inoltre, organizziamo programmi di formazione e realizziamo
materiale informativo specifico”.
Le famiglie hanno bisogno di essere
sostenute dal punto di vista emotivo/gestionale attraverso parent training e
terapia familiare, ma anche dalle istituzioni come la scuola che dovrebbe
fornire strumenti e professionalità adeguate a ogni tipo di patologia, e ancora
dal Servizio Sanitario Nazionale che dovrebbe prendersi carico, economicamente,
di tipi di terapie più specializzate. A tal proposito l’associazione Io Se Posso Komunico APS ha recentemente svolto un’indagine
finalizzata a raccogliere le informazioni sulla qualità di vita e il benessere
delle famiglie con uno o più figli con disabilità. Dallo studio è emerso che: solo il
32% del totale ha svolto almeno un incontro di terapia familiare e di questo
32% solo 9 famiglie su 234 totali svolgono attualmente un percorso di parent training/terapia
familiare; su 31 bambini con disturbo sensoriale di tipo uditivo, quasi
la metà non ha un sostegno alla comunicazione a scuola; solo il 7% del totale
degli intervistati ha un aiuto extra familiare (babysitter, educatori,
psicologi, infermieri); 26 bambini/ragazzi non seguono nessun tipo di
terapia individuale; circa il 50% ha un ritardo gravissimo, grave e medio.
Sempre nella survey di Io Se Posso Komunico APS, presentata all’incontro formativo,
è stato registrato che le variabili che influiscono di più sul benessere, diminuendo
quindi lo stress, sono: la soddisfazione del lavoro dei docenti e
l’integrazione scolastica; lo svolgimento di una terapia individuale per il
bambino/ragazzo; lo svolgimento di un parent training; un sostegno economico; un
sostegno terapeutico adatto e funzionale al tipo di patologia presente.
All’evento formativo Il pediatra,
le malattie rare e i siblings hanno partecipato anche: Luciana Indinnimeo,
Professore aggregato in Pediatria, Università degli Studi di Roma “Sapienza” e
Direttore Scientifico Area Pediatrica Società Italiana di Pediatria-SIP; Massimiliano
Raponi, Direttore Sanitario Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma; Luigi
Orfeo, Direttore UOC di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva
Neonatale (TIN) Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola
Tiberina di Roma e Presidente Società Italiana di Neonatologia-SIN; Andrea
Pession, Direttore UO Pediatria IRCCS AOU di Bologna e Presidente Società
Italiana per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening
Neonatale-SIMMESN; Giuseppe Zampino, Direttore UOC Pediatria e
Coordinatore delle Unità di Malattie Rare della Fondazione Policlinico Universitario
A. Gemelli IRCCS – Roma e Presidente Società di Malattie Genetiche Pediatriche
e Disabilità Congenite-SIMGePeD; Alberto Villani, Direttore Dipartimento
Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
IRCCS di Roma e già Presidente Società Italiana di Pediatria-SIP; Bruno
Dallapiccola, Direttore Scientifico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di
Roma e Coordinatore di Orphanet Italia; Valentina Colozza, Presidente
Associazione Io Se Posso Komunico APS; Marina Macchiaiolo, Responsabile
di Alta Specializzazione in Malattie Rare non diagnosticate, Dirigente Medico
UO Malattie Rare e Genetica Medica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma; Laura
Reali, Pediatra di base Asl RM/E e Referente per la formazione e la ricerca
dell’Associazione Culturale Pediatri ACP; Renato Cutrera, Responsabile
UOC di Broncopneumologia Pediatrica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e
Segretario GdS sulle Cure Palliative Pediatriche della Società Italiana di
Pediatria-SIP; Carlo Dionisi Vici e Giorgia Olivieri UOC Malattie
Metaboliche, Dipartimento di Medicina Pediatrica, Ospedale Pediatrico Bambino
Gesù di Roma; Marco Marmotta, Presidente Mitocon – Insieme per lo studio
e la cura delle malattie mitocondriali ODV e Vania Zaghi, Consigliere
Associazione Gruppo Famiglie Dravet ONLUS.
L’incontro – i cui risultati saranno
raccolti in una pubblicazione – ha ricevuto il patrocinio di Alleanza
Malattie Rare-AMR, Società Italiana Malattie Genetiche Pediatriche e Disabilità
Congenite-SIMGePeD, Società italiana per lo studio delle Malattie Metaboliche
Ereditarie e lo Screening Neonatale-SIMMESN, Società Italiana Neonatologia-SIN
e Società Italiana di Pediatria-SIP. L’evento è stato realizzato con il
contributo non condizionante di PTC Therapeutics.
È possibile leggere le testimonianze
dei sibling sul sito di Rare Sibling, progetto realizzato con il contributo non condizionante di
Pfizer.
UFFICIO STAMPA OSSERVATORIO
MALATTIE RARE (OMaR)
Ilaria Ciancaleoni
Bartoli: +39 331 4120469; direttore@osservatoriomalattierare.it
Arianna Cioffi: +39
339 2704221; cioffi@rarelab.eu
Rossella Melchionna: +39 334 3450475; melchionna@rarelab.eu
www.osservatoriomalattierare.it/
OSPEDALE
PEDIATRICO BAMBINO GESÙ – IRCCS
Ufficio stampa e Coordinamento
editoriale
Funzione Comunicazione
Responsabile: Alessandro
Iapino
Piazza Sant'Onofrio, 4 -
00165 Roma
Tel. +39 06 6859 2612
Mobile +39 335 7900456
Email ufficiostampa@opbg.net
www.ospedalebambinogesu.it
UFFICIO STAMPA SOCIETÀ
ITALIANA DI PEDIATRIA (SIP)
Cinthia Caruso: +39 333
7902660; ufficiostampasip@gmail.com
www.sip.it
Torna a Velletri "L'Emozione di Mai"
Sabato 22 ottobre alle 20.30 al Teatro Artemisio di Velletri (RM) si terrà la 9a edizione de "L'Emozione di Mai", una grande serata di solidarietà, tra musica e divertimento, organizzata da Mauro Ingafù.
Tra gli ospiti previsti: i cabarettisti I Sequestrattori, Carmine Faraco e Rocco Borsalino, i comici Gianfranco Butinar, Marco Passiglia, i musicisti e cantanti Marco Lo Russo, Martina Manciocchi e Daniele Si Nasce e altri ancora.Presentano la serata Tiziana Mammuccari e Giancarlo Aluigi.
Per info: https://www.facebook.com/lemozionedimai

Conviviale e solidale: torna il Bruschetta Tour per chi ama le due ruote ad Oriolo
Il cicloraduno per
sostenere la ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker
Domenica 16
ottobre 2022
Polisportiva
Oriolo Romano
Via Gianni
Rodari 8
Oriolo
Romano (VT)
Si
svolgerà domenica 16 ottobre ad Oriolo Romano (VT) la terza
edizione del Bruschetta Tour, il cicloraduno conviviale organizzato
da Team Parent Project asd a sostegno di Parent Project aps,
associazione di pazienti e genitori di figli con distrofia muscolare di Duchenne
e Becker.
L’iniziativa
comprende due percorsi, adatti a qualsiasi tipo di bicicletta off-road – mountain
bike, gravel e E-Mtb – alla scoperta del Parco Naturale Regionale di Bracciano
e Martignano. L’accoglienza dei partecipanti inizierà dalle 7 e le partenze
sono previste in due blocchi, alle 9 e alle 9.15.
In
programma c’è anche una passeggiata ecologica di 5 km, con partenza alle 10.
Ad
attendere i partecipanti diversi punti ristoro lungo il percorso e al termine
della pedalata, dalle ore 12, un ricco pasta party con musica, birra e stand
gastronomici. Alle 14 seguiranno le premiazioni.
La
quota di adesione è di 25€ per tutti gli iscritti dal 3 al 14 ottobre (Pacco
gara Silver),
30€
per tutti gli iscritti i giorni 15 e 16 ottobre 2022 (Pacco gara Bronze).
Tutte
le informazioni e il link per l’iscrizione sono disponibili sul sito https://www.bruschettatour.it/.
Potete seguire l’evento anche su Facebook, sulla pagina Bruschetta Tour –
Cicloraduno Off Road.
La
distrofia muscolare di Duchenne (DMD) colpisce 1 su 5.000 neonati maschi. È la
forma più grave delle distrofie muscolari, si manifesta nella prima infanzia e
causa una progressiva degenerazione dei muscoli, conducendo, nel corso
dell’adolescenza, ad una condizione di disabilità sempre più severa. Al momento, non esiste una cura. La
ricerca e il trattamento da parte di un’équipe multidisciplinare hanno permesso di migliorare le
condizioni generali e l’aspettativa di vita dei ragazzi.
Parent Project aps è un’associazione di pazienti e
genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker, grave
malattia rara e degenerativa. Dal 1996 lavora per migliorare il
trattamento, la qualità della vita e le prospettive a lungo termine di bambini
e ragazzi attraverso la ricerca, l’educazione, la formazione e la
sensibilizzazione. Gli obiettivi di fondo che hanno fatto crescere
l'associazione fino ad oggi sono quelli di affiancare e sostenere le famiglie
dei bambini che convivono con queste patologie attraverso una rete di Centri
Ascolto, promuovere e finanziare la ricerca scientifica al riguardo e
sviluppare un network collaborativo in grado di condividere e diffondere
informazioni chiave. Per info: www.parentproject.it
Per info e prenotazioni
Email: teamparentproject@gmail.com
Tel. 338/1851408

Webinar "I risultati dello studio clinico FOR DMD"
Parent Project sta organizzando il webinar "I risultati dello studio clinico FOR DMD", che si terrà lunedì 24 ottobre alle ore 18.00.
Nell'incontro si parlerà dei risultati dello studio clinico che ha valutato gli effetti di tre differenti modalità di somministrazione di corticosteroidi in bambini con distrofia muscolare di Duchenne, per valutare quale sia la modalità più efficace e meno dannosa.
L'incontro verrà realizzato sulla piattaforma Zoom e sarà condotto dalla Dott.ssa Michela Guglieri, neurologa presso l’Università di Newcastle e principale referente per lo studio.
Durante il webinar avremo modo di capire nel dettaglio l’importanza dell’impiego dei corticosteroidi, i loro principali effetti benefici sulla salute muscolare e gli ormai ben conosciuti effetti collaterali. Troveremo risposte ad alcune tra le più frequenti domande sul loro impiego, con l’obiettivo di informare e guidare pazienti, familiari e specialisti in una scelta consapevole sul miglior regime corticosteroideo per ciascun singolo paziente.
Per iscriversi al webinar e ricevere il link di accesso alla piattaforma Zoom è necessario inviare una mail a scienza@parentproject.it
Qui la registrazione del webinar:
https://www.youtube.com/watch?v=Vk3pc0cEQZ8
Vamorolone: presentata all’EMA la richiesta di autorizzazione alla commercializzazione
In un comunicato stampa diffuso il 3 ottobre, l’azienda svizzera Santhera Pharmaceuticals ha annunciato di avere presentato all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) una richiesta di autorizzazione alla commercializzazione (Marketing Authorization Application-MAA) per vamorolone come trattamento per la distrofia muscolare di Duchenne.
Il vamorolone è un farmaco sperimentale sviluppato con l'obiettivo di ottenere un potenziale sostituto dei glucocorticoidi con efficacia paragonabile ma effetti collaterali minori.
La sottomissione della richiesta si basa sui risultati positivi raccolti nello studio clinico di fase 2b VISION DMD che ha incluso un primo periodo di 24 settimane finalizzato a dimostrare l’efficacia e la sicurezza di vamorolone somministrato al dosaggio giornaliero di 2 o 6 mg/kg rispetto a prednisone (0.75mg/kg/giorno) e al placebo, seguito da un secondo periodo di 24 settimane per valutare il mantenimento dell’efficacia e raccogliere dati aggiuntivi sulla sicurezza e tollerabilità nel lungo periodo. La richiesta include inoltre i dati provenienti da tre studi in aperto in cui vamorolone è stato somministrato ai dosaggi giornalieri di 2 e 6 mg/kg per un periodo che arriva fino a 30 mesi.
Negli Stati Uniti l’iter di presentazione alla FDA della documentazione che compone la richiesta di approvazione (NDA) per vamorolone è iniziata a marzo di quest’anno e, in base a quanto riportato nel comunicato stampa, dovrebbe concludersi entro l’ultimo trimestre dell’anno.
A cura dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps
Per ulteriori informazioni sugli studi clinici con il vamorolone potete consultare la Brochure dei trial clinici di Parent Project aps.
Il comunicato stampa diffuso da Santhera Pharmaceuticals è disponibile qui .
Presentata alla FDA la richiesta di approvazione accelerata per la terapia genica di Sarepta
In un comunicato stampa diffuso il 29 settembre, Sarepta Therapeutics ha annunciato la presentazione all’Agenzia Regolatoria statunitense FDA di una richiesta per l’approvazione accelerata della sua terapia genica con la microdistrofina SRP-9001 (delandistrogen moxeparvovec), come trattamento per i pazienti deambulanti con distrofia muscolare di Duchenne.
La richiesta di autorizzazione per SRP-9001 (tecnicamente una Biological License Application - BLA) attraverso la procedura di approvazione accelerata, si basa sui risultati che indicano l’espressione della microdistrofina, un dato proposto come un endpoint surrogato, ovvero un parametro che può ragionevolmente predire un beneficio clinico per i pazienti. Altri dati a supporto della richiesta sono inoltre i risultati relativi ai biomarcatori e ai test funzionali.
La BLA per SRP-9001 include i dati sull’efficacia e la sicurezza provenienti dagli studi clinici 101, 102 e 103 (studio ENDEAVOR) con SRP-9001 e quelli relativi a un’analisi integrata condotta confrontando i risultati funzionali raccolti in questi tre studi con un gruppo di controllo esterno.
In base a quanto riportato nel comunicato stampa, nel caso in cui la FDA decidesse a favore dell’approvazione accelerata per SRP-9001, lo studio clinico di fase 3 in corso EMBARK potrebbe essere impiegato come studio di conferma del beneficio clinico del trattamento.
La FDA dovrà ora stabilire se accettare di valutare la BLA procedendo, eventualmente, con una revisione prioritaria e quindi più veloce dei dati contenuti nella richiesta.
Ricordiamo che al di fuori degli Stati Uniti lo sviluppo clinico di SRP-9001 è seguito dall’azienda farmaceutica Roche.
A cura dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps
Per ulteriori informazioni sugli studi clinici con SRP-9001 potete consultare la Brochure dei trial clinici di Parent Project aps
Il comunicato stampa diffuso da Sarepta è disponibile a questo link (https://investorrelations.sarepta.com/news-releases/news-release-details/sarepta-therapeutics-submits-biologics-license-application-srp?_ga=2.125921933.1803713498.1664455003-1818619162.1654614446)
PepGen riporta i dati positivi dello studio di fase 1 con PGN-EDO51 per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne
In un comunicato stampa e una lettera inviata alla comunità diffusi il 28 settembre, l’azienda statunitense PepGen ha annunciato i risultati del suo studio di fase 1 su volontari sani con somministrazioni singole crescenti di PGN-EDO51, l’oligonucleotide* di nuova generazione sviluppato dall’azienda per lo skipping dell’esone 51. Oltre a raggiungere l’obiettivo principale di un buon profilo di sicurezza e tollerabilità, lo studio ha mostrato alti livelli di trasferimento della molecola e di exon skipping nel muscolo, superiori a quelli mai riportati finora in studi analoghi, con singola somministrazione, condotti sull’uomo. Si è inoltre osservata la permanenza dell’oligonucleotide nel muscolo fino a 28 giorni dal trattamento e un aumento dei livelli di exon skipping dal giorno 10 al giorno 28.
Con questi dati estremamente incoraggianti l’azienda ha in programma, per la prima metà del 2023, l’avvio di uno studio clinico di fase 2 con dosi multiple crescenti di PGN-EDO51 in pazienti Duchenne.
Riportiamo a seguire la traduzione integrale della lettera alla comunità diffusa dal Team di PepGen.
A cura dell’ufficio scientifico di Parent Project aps
Potete leggere il comunicato stampa diffuso da PepGen al seguente link
Potete scaricare la versione originale della lettera alla comunità dal seguente link
Cara Comunità Duchenne:
PepGen è lieta di annunciare i dati del nostro studio clinico di fase 1 con PGN-EDO51 su volontari sani. PGN-EDO51 è il nostro candidato clinico per il trattamento dei pazienti Duchenne trattabili con lo skipping dell’esone 51. Questo è il primo di una serie di “oligonucleotidi a trasferimento potenziato” (“enhanced delivery oligonucleotides” (EDOs)), che sono in corso di studio per una serie di indicazioni, incluse le forme Duchenne trattabili con lo skipping di altri esoni.
Lo studio di fase 1 di PepGen con PGN-EDO51 è uno studio clinico a dose singola crescente per valutare la sicurezza e la tollerabilità di PGN-EDO51 in 32 maschi adulti sani. Si è visto che:
· PGN-EDO51 ha mostrato i livelli più alti di trasferimento di oligonucleotidi nel muscolo mai riportati finora in studi sull’uomo a singola somministrazione
· PGN-EDO51 ha mostrato i livelli più alti di exon skipping mai riportati finora in studi sull’uomo a singola somministrazione
· PGN-EDO51 è generalmente ben tollerato.
La persistenza dell’oligonucleotide nei bicipiti, associata all’aumento di exon skipping che si osserva dal giorno 10 al giorno 28 dalla somministrazione, supporta l’idea che in seguito a somministrazioni multiple nei pazienti DMD osserveremo un accumulo di trascritto che è andato incontro a skipping e di distrofina.
Sulla base di questi risultati entusiasmanti, PepGen ha in programma di iniziare uno studio clinico con dosi multiple crescenti in pazienti DMD trattabili con lo skipping dell’esone 51 nella prima metà del 2023. Inoltre, verranno riportati nei prossimi mesi i dati sui nostri candidati in fase più precoce per lo skipping degli esoni 53, 45 e 44.
Siamo estremamente riconoscenti alla comunità Duchenne, che lavora al nostro fianco mentre noi portiamo avanti il nostro programma clinico. Non vediamo l’ora di condividere ulteriori informazioni con voi nei prossimi mesi su questi risultati e quelli degli altri nostri programmi per la Duchenne, così come ulteriori informazioni sui nostri prossimi trial.
Grazie,
Jane, Alayna and il team di PepGen
* Oligonucleotide: breve frammento di acido nucleico usato in biologia molecolare per modificare l’espressione genica
