BASKET FEMMINILE ITALIA - USA

Uno sguardo all'incomparabile panorama di Roma offerto dalla meravigliosa Terrazza Raffaelli, in Campidoglio, e poi tutti nella Sala della Protomoteca, dove le Nazionali italiane e americane hanno seguito con attenzione la conferenza stampa di presentazione di Italia-Usa, mercoledi' 11 aprile, in campo alle 17.30 al Palazzetto dello Sport di Piazza Apollodoro, con diretta su RaiSportSat.
Ha introdotto l'incontro il presidente federale Fausto Maifredi, ricordando l'importanza dell'amichevole in prospettiva Europei 2007 e poi ringraziando la delegazione statunitense per aver scelto Roma per il ritiro: "Noi vogliamo crescere sotto tutti i punti di vista e non c'è modo migliore per farlo che affrontare la squadra più forte del mondo. Siamo orgogliosi di questa amichevole, per accompagnare la partita sono stati organizzati tanti eventi collaterali a conferma che per noi di tratta di un appuntamento molto importante, una vetrina senza precedenti".
Nando Bonessio, in rappresentanza del Comune di Roma, ha ringraziato il Sindaco Walter Veltroni... "per aver portato il basket a Roma allo stesso livello di dignità del calcio. Abbiamo ospitato l'Nba, a ottobre accogliamo Boston e Toronto e ora anche la nazionale statunitense. Per noi è un piacere ospitare questa partita".
Il presidente del Comitato Regionale Fip Lazio, che si è accollato l'onere dell'organizzazione, Gaetano Laguardia ha ringraziato la Federazione per l'opportunità concessa e poi ha ricordato gli eventi collaterali: il camp Nike con i ragazzi, la visita nelle scuole delle due squadre, le amichevoli con le ragazze di Azzurrina in campo, le premiazioni delle atlete del passato e delle società laziali più meritevoli.
Simpatico l'intervento di Carol Callan capo delegazione della squadra statunitense: "Ho sentito tanti ringraziamenti per la nostra scelta di venire a Roma, la verità è che siamo noi a dover ringraziare voi per l'accoglienza. Abbiamo apprezzato le bellezze della vostra città, il clima, il cibo, il basket e ci siamo sentiti un po' italiani. Immaginavo che fosse così, comunque, perché quando chiedevo a una giocatrice americana quale fosse il Paese migliore dove andare a giocare, la risposta era sempre la stessa: l'Italia. Da parte nostra, oltre alla riconoscenza, vi vogliamo formulare i migliori auguri per gli Europei. Abbiamo trascorso giornate indimenticabili, chi ha detto che non torneremo a trovarvi presto?".
Gianni Lambruschi ha ricordato che il clima di buonismo in campo probabilmente non avrà motivo di esistere..." ma poi alla fine della partita torneremo a essere tutti fratelli. Siamo felici di essere a Roma, che tutto amplifica, perché abbiamo bisogno della cassa di risonanza che attualmente non ci viene offerta dai risultati. Abbiamo assenze importanti ma non ci penso, in Nazionale conta chi c'è, mai chi manca. E' una vetrina importante per noi, in vista di Chieti, ma voglio vedere quanto queste ragazze, chiamate a sostituire le assenti, vogliono provare a farmi cambiare idea. Non mi interessa quanto siano giovani, ma quanto sono ambiziose. Chiudo con un aforisma che ci porteremo fino a Chieti: la Nazionale è un'emozione, noi siamo qui per questo".
Ha chiuso l'incontro Filippo Buccella, responsabile del Parent Project Onlus, l'associazione di genitori che combatte contro la distrofia muscolare di Duchenne e Becker. L'amichevole è infatti a ingresso gratuito ma sarà possibile versare un'offerta per aiutare questa associazione: "Ringrazio tutti per l'opportunità di promuovere la nostra opera: non è giusto che ragazzi di 15 anni continuino a morire per colpa di una malattia che in pochi conoscono".
ITALIA- USA
11 aprile 2007, Roma
Palazzetto dello Sport, Piazza Apollodoro
Arbitri: Fiora Acquaviva-Barbara La Rocca
ITALIA
4 STABILE Susanna (80 178 P) Banco di Sicilia Ribera
5 MODICA Francesca (81 175 G) Reyer Venezia
6 CIRONE Mariangela (76 170 A) Phard Napoli
7 ZARA Francesca (76 179 P) Spartak Mosca
8 BONAFEDE Monica (85 184 A) Levoni Cras Taranto
9 BAGNARA Benedetta (87 178 G) Termo Carispe La Spezia
10 SICCARDI Valentina (82 180 G) New Wash Montigarda
11 MASCIADRI Raffaella (80 185 A) Famila Schio
12 CIAMPOLI Federica (80 190 A) Famila Schio
13 ZANON Manuela (80 185 A) Banco di Sicilia Ribera
14 GIORGI Sara (86 187 A/C) Girls Livorno
15 FABBRI Valentina (85 201 C) Phard Napoli
16 CORRADINI Licia (85 172 P) Termo Carispe La Spezia
18 SILVA Elisa (88 188 P) Pool Comense
19 NADALIN Karen (77 190 A/P) Umana Venezia
20 MACCHI Laura (79 187 A) Banco di Sicilia Ribera
TEAM MANAGER : Marco GATTA
ALLENATORE : Gianni LAMBRUSCHI
ASSISTENTE : Marco ROTA
ASSISTENTE : Renato NANI
ASSISTENTE : ROBERTO RICCHINI
La Nazionale Usa
4 Alana Beard (G/A, 180, 82, Washington Mystics)
7 Swin Cash (A, 188, 79, Detroit Shock)
10 Tamika Catchings (A, 183, 79, Indiana Fever)
13 Michelle Snow (C, 196, 80, Houston Comets)
14 Katie Smith (G, 181, 74, Detroit Shock)
16 Lindsay Harding (G, 173, 84)
17 Katie Douglas (G/A, 183, 79, Connecticut Sun)
18 Sylvia Fowles (C, 196, 85)
20 Taj McWilliams-Franklin (A/C, 188, 70, Connecticut Sun)
21 Jessica Davenport (C, 196, 85)
22 Courtney Paris (C, 191, 87)
Capo allenatore: Anne Donovan, Seattle Storm
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Precedenti Nazionale 'A'. 5 vittorie, 7 sconfitte
21 aprile 1967 Praga (Cec) 56-45 Mondiali
14 luglio 1978 Messina 84-66 Torneo amichevole
20 luglio 1978 Capo d’Orlando 61-63 Torneo amichevole
22 luglio 1978 Cefalù 77-74 Torneo amichevole
27 luglio 1978 Piazza Armerina (En) 91-87 Torneo amichevole
6 maggio 1979 Seul (Cor) 64-66 Mondiali
30 aprile 1980 Torino 62-81 Partita amichevole
30 giugno 1990 Capo d’Orlando 59-73 Torneo amichevole
4 giugno 1995 Camaiore (Lu) 53-86 Torneo amichevole
13 luglio 1996 Indianapolis (Usa) 46-86 Partita amichevole
1 giugno 1997 Brema (Ger) 62-65 Torneo amichevole
22 agosto 2003 Daegu (Kor) 81-64 Universiadi
(Fonte Basket Nazionali - Redazione)


Notiziario #1 2007

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DRCI: STORICA ALLEANZA PER LA RICERCA

PARIGI, 17 Gennaio 2007 - Le principali organizzazioni mondiali per la distrofia muscolare hanno lanciato una storica coalizione che mettera' in comune conoscenze e risorse nel tentativo di accelerare lo sviluppo di promettenti trattamenti e di una terapia per la forma piu' frequente e tipica dell'infanzia.
In un incontro a Parigi, le organizzazioni - Association Française contre les Myopathies (AFM) of France, Muscular Dystrophy Association  (MDA)Parent Project Muscular Dystrophy (PPMD), entrambi dagli Stati Uniti, e l'United Parent Projects Muscular Dystrophy (UPPMD),con il suo quartier generale in Olanda - hanno ufficialmente firmato un accordo per lanciare la Duchenne Research Collaborative International (DRCI).
"Questo e' un giorno monumentale per l'intera comunita' Duchenne (DMD) in tutto il mondo," ha detto Lou Kunkel, PhD, Professore di Genetica e Pediatria presso l'Harvard Medical School,  e capo del gruppo di ricercatori che ha scoperto il gene della DMD nel in 1986.  "Questa storica collaborazione tra le principali organizzazioni Duchenne nel mondo ha il potenziale di fornire un realistico e straordinario impulso agli sforzi per contrastare questa devastante e letale patologia."
DRCI
Nel formare la DRCI, le organizzazioni hanno dichiarato il loro impegno acooperare, collaborare e comunicare apertamente nel sostegno di progetti per poter accelerare lo sviluppo della ricerca traslazionale in opportunita' terapeutiche che permettano di trattare la Duchenne.
Inoltre, sebbene concentrati strettamente sulla Duchenne, i partners hanno una visione piu' ampia che questa iniziativa potrà servire come unmodello collaborativo nella lotta alle malattie neuromuscolari tramite il miglioramento dell'accesso alle informazioni che riguardano le malattie rare, creando solide collaborazioni pubblico/privato e, infine, incrementando la quantita' di fondi disponibili per la ricerca sulle malattie.
"Questo e' certamente un significativo passo avanti per la comunita' Duchenne, ma riteniamo che questo modello organizzativo che stiamo costruendo potra' essere ampiamente replicato a beneficio di pazienti con altri disordini neuromuscolari o altre malattie rare in tutto il mondo." Ha dettoLaurence Tiennot-Herment, Presidente dell'AFM. "Creando la DRCI, stiamo chiaramente indicando una nuova strada che potra' essere utile per migliorare la collaborazione e accelerare i programmi di ricerca per innumerevoli altre condizioni."
La quantita' di fondi investita nella ricerca sulla DMD e' cresciuta significativamente durante gli ultimi cinque anni.
Negli Stati Uniti, questo e' dovuto in larga parte alla realizzazione degli Emendamenti per l'Assistenza, la Ricerca e l'Educazione della Comunita' Duchenne (Muscular Dystrophy Community Assistance, Research, and Education Amendments, "MD CARE" Act del 2001). Questa legge ha prodotto una nuova infusione di fondi alla ricerca, la creazione da parte dell'NIH (National Institutes of Health) di sei "centri di eccellenza" nella ricerca, e un maggiore interesse all'educazione sulla salute pubblica tramite il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention).
L'Unione Europea (EU) ha recentemente approvato un finanziamento di 10 milioni di euro per aiutare i pazienti affetti dalle malattie muscolari. Questi finanziamenti riuniranno la maggior parte dei migliori clinici e ricercatori di tutto il mondo in un network, il "TREAT-NMD", con lo scopo di migliorare i trattamenti e trovare cure per questi gravi disordini neuromuscolari.
Nello sviluppo della DRCI, i responsabili delle comunita' Duchenne internazionali hanno stabilito una prima serie di tre obiettivi a breve termine:
1. Una Agenzia per gli Investimenti nella Ricerca e per le Risorse della Ricerca. Questa garantira' alla comunita' Duchenne dei pazienti e dei ricercatori un servizio unico e centralizzato di monitoraggio dei progetti di ricerca e delle locazioni e disponibilita' di risorse chiave per la ricerca stessa.
2. Un Registro Globale dei Pazienti.  Attraverso il registro globale dei pazienti, le poche informazioni ottenute a livello regionale e locale potranno essere consolidate in un unico "super database," che fornira' alle agenzie sanitarie pubbliche ed ai ricercatori una maggiore possibilita' di studiare i singoli casi di Duchenne in tutto il mondo in una prospettiva molto piu' vasta. Questo avra' il grande vantaggio di consentire ai pazienti in tutto il mondo, specie a quelli in zone piu' remote, di avere l'opportunita' di poter essere selezionati per potenziali sperimentazioni di trattamenti salvavita e nuove terapie. Un database centralizzato aiutera' i ricercatori a localizzare in modo piu' efficiente eventuali candidati per i trials clinici.
3. Un Network Globale per i Trials Clinici che costruirà una piattaforma di sistemi di supporto critici per una efficiente gestione della ricerca clinica. Tramite questo network, la ricerca traslazionale portata avanti dalla comunita' globale dei ricercatori Duchenne sara' accelerata dal momento che i ricercatori potranno usufruire di un database condiviso e da risorse di ricerca convalidate, evitando perciò inutili e costose duplicazioni degli sforzi.
La DRCI ha anche istituito un Comitato Etico Professionale che promuovera' Linee Guida per l'industria e per le associazioni non-profitche investono il loro tempo e le loro risorse per aiutare i pazienti affetti dalla Duchenne. Il comitato sta attualmente sviluppando una piattaforma etica per gli investimenti nella ricerca traslazionale nelle malattie rare, utilizzando la Duchenne come un modello.
"Questi obiettivi condivisi rappresentano progressi importanti nel servizio alla nostra comunita' globale dei pazienti," ha detto Elizabeth Vroom presidente di UPPMD.
"Questo e' il primo grande sogno che un paziente o un familiare spera di realizzare dal momento in cui si scopre affetto da una malattia rara, anche se la piu' comune come appunto la Duchenne, mettere seduti intorno allo stesso tavolo tutti i principali attori a livello internazionale nel campo della ricerca, della clinica e del sostegno ai pazienti, e fare in modo che collaborino per trovare una cura, presto." ha detto Filippo Buccella, consigliere di UPPMD e presidente di Parent Project onlus.
Per cominciare a lavorare su questi obiettivi sono state gia' intraprese alcune azioni concrete. Proprio il mese scorso tutte e quattro le organizzazioni - AFM, MDA, PPMD e UPPMD - hanno messo in comune il proprio database dei progetti di ricerca finanziati per costituire una referenza centralizzata nella Duchenne.
"Questa collaborazione e' un primo grande  passo che facilita l'accesso ai contatti ed alle informazioni per tutta la comunita' allargata dei pazienti e delle loro associazioni di supporto. Comprendiamo chiaramente che siamo molto piu' forti se siamo uniti, e siamo decisi a fare tutto ciò che e' in nostro potere per trovare trattamenti e terapie per la Duchenne," ha detto il Dr. R. Rodney Howell, Presidente del comitato scientifico della MDA.
Pur essendo stati individuati numerosi percorsi di ricerca, restano un certo numero di problemi da affrontare per la DRCI appena nata, tra cui: lo sviluppo di migliori modelli animali; la definizione di piu' significativi Standards di trattamento basati sulle evidenze; un maggior coinvolgimento di industrie come partners e la riduzione della frammentazione nella ricerca.
"Certamente abbiamo fatto tanta strada da quando i miei due ragazzi, Christopher e Patrick, hanno ricevuto una diagnosi di Duchenne 20 anni fa,"ha detto Pat Furlong, presidente di PPMD. "Sono fiduciosa che, grazie alla condivisione delle risorse e alla collaborazione che sono elementi essenziali di questo accordo, riusciremo ad avvicinarci ancora di piu' allo sviluppo di un sicuro ed efficace trattamento che possa aiutare l'attuale generazione di ragazzi Duchenne."


STAMINALI:SPERANZA IN PIU'

Milano, 15 novembre 2006 - Un gruppo di ricercatori del San Raffaele, in collaborazione con l'Università di Pavia e la Scuola Veterinaria francese di Maisons-Alfort, ha dimostrato l'efficacia di particolari cellule staminali, dette mesoangioblasti,nella cura della distrofia muscolare di Duchenne, malattia genetica degenerativa dei muscoli che dipende da difetti nel gene della Distrofina. Iniettati per via arteriosa in cani che sviluppano naturalmente la forma più grave della malattia, i mesoangioblasti hanno prodotto la distrofina, proteina indispensabile per la funzione delle fibre muscolari e assente nelle cellule malate. In seguito al trattamento gli animali hanno mostrato un miglioramento nel tono e nella forza muscolare, tradotto in una migliore capacità di movimento.L'importante scoperta è pubblicata oggi sul sito di Nature, la più prestigiosa rivista scientifica internazionale in tutti i campi della ricerca scientifica. La rivista ha inoltre dedicato alla scoperta un editoriale a cura di Jeffrey Chamberlain della University of Washington School of Medicine, Seattle, WA, USA.
I ricercatori sono stati sostenuti negli anni in maniera prioritaria da Telethon, il lavoro sui cani distrofici è stato reso possibile grazie ad un finanziamento specifico dell'AFM (Association Francaise contre les Myopathies). Ma finanziamenti importanti sono stati ottenuti da Parent Project Onlus, la Muscular Dystrophy Association of America, il network EC Eurostemcell, il Ministero della Salute, il Ministero dell'Università e della Ricerca e la Fondazione Cariplo.

Lo studio pubblicato su Nature


Cellule staminali prelevate dai vasi sanguigni di cani sani e definite mesoangioblasti sono state iniettate per via intra-arteriosa in cani Golden Retriever colpiti da distrofia muscolare di Duchenne (DMD) e sottoposti a un trattamento di immuno-soppressione a base di ciclosporina per evitare il rigetto delle cellule del donatore.
E' importante sottolineare che i cani trattati hanno ereditato il gene malato responsabile della DMD dalla madre, esattamente come accade nei pazienti. Dopo cinque iniezioni consecutive, i cani distrofici hanno mantenuto o migliorato la deambulazione e una discreta forza muscolare; inoltre, una percentuale delle loro fibre muscolari, variabile tra il 10 ed il 70%, ha prodotto la versione normale della distrofina.
I risultati di questi esperimenti indicano che i mesoangioblasti sono in grado di migliorare struttura e funzione muscolare in cani distrofici.
I risultati pubblicati oggi su Nature ci confermano che eravamo sulla strada giusta e ci permettono di iniziare a pianificare la sperimentazione sull'uomo. Ma è importante ricordare - sottolinea Cossu - che, anche se il cane malato di DMD rappresenta il modello animale più vicino alla malattia umana, il passaggio alla sperimentazione clinica richiede tempi lunghi e molta cautela. Noi speriamo di poter iniziare un trial clinico in un futuro prossimo; nel frattempo raccomandiamo ai pazienti di continuare a rimanere in cura presso i loro specialisti che saranno costantemente informati dei progressi della ricerca e di una sua applicazione clinica.
Un primo passo è stato già fatto: la settimana scorsa si sono riuniti al San Raffaele, sotto l'egida di Telethon, alcuni specialisti, provenienti da tutta Italia, che seguono pazienti colpiti da distrofia muscolare di Duchenne e i rappresentanti delle associazioni Parent Project onlus e UILDM. Scopo dell'incontro era condividere i risultati ottenuti e iniziare a programmare la futura sperimentazione clinica sull'uomo.
Gli studi precedenti
Questo importante lavoro è il frutto di precedenti studi sperimentali effettuati dagli stessi ricercatori sui topi.
Uno studio del 1998 dimostrava che il midollo osseo dei topi contiene cellule capaci di formare nuove fibre muscolari in un muscolo rigenerato: questi dati indicarono che esistono cellule capaci di formare fibre muscolari al di fuori del muscolo stesso e capaci di raggiungere il muscolo attraverso la circolazione sanguigna. Tuttavia esperimenti di trapianto di midollo in topi distrofici hanno dimostrato che le cellule del midollo non sono di per sé sufficienti a sortire alcun beneficio clinico. Più di recente i ricercatori hanno osservato che cellule staminali associate ai vasi sanguigni, i mesoangioblasti, possono essere coltivate in vitro e possono differenziare in nuove fibre muscolari scheletriche. Nel 2003 queste osservazioni sono state sperimentate sui topi affetti da un'altra forma di distrofia muscolare, quella dei cingoli: quando iniettati per via sistemica, i mesoangioblasti normali hanno ripristinato struttura e funzione del muscolo distrofico. Inoltre, anche mesoangioblasti isolati da topi distrofici si sono dimostrati ugualmente capaci di migliorare  la funzionalità dei muscoli malati, a condizione che prima dell'iniezione venissero geneticamente "curati " in vitro con una copia sana del gene mutato. Più di recente la procedura di trapianto è stata ottimizzata, migliorando la capacità dei mesoangioblasti di colonizzare i muscoli malati.
Oltre a questo studio, altre sperimentazioni cliniche sono programmate o sono già in corso con nuovi vettori virali (terapia genica) o con nuovi farmaci che agiscono sia a livello dell'espressione della distrofina che indirettamente sui muscoli, inducendo la loro ipertrofia e rallentando quindi il decorso della distrofia. E' probabile che nel tempo, una combinazione di diverse terapie possa portare finalmente a risultati risolutivi per una cura della distrofia muscolare.
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STUDIO PUBBLICATO SU NATURE, 15 NOVEMBRE 2006
Mesoangioblast stem cells ameliorate muscle function in dystrophic dogs
Maurilio Sampaolesi (1,2*), Stephane Blot (3*), Giuseppe D Antona (2), Nicolas Granger3, Rossana Tonlorenzi (1), Anna Innocenzi (1), Paolo Mognol (4), Jean-Lauren Thibaud (3), Beatriz G. Galvez (1), Ines Barthe´le´my (3), Laura Perani (1), Sara Mantero (4), Maria Guttinger (5), Orietta Pansarasa (2), Chiara Rinaldi (2), M. Gabriella Cusella De Angelis (2), Yvan Torrente (6), Claudio Bordignon (1), Roberto Bottinelli (2) & Giulio Cossu (1,5,7)
*Questi autori hanno contribuito in egual misura al lavoro
1) San Raffaele Scientific Institute, Università Vita-Salute, Stem Cell Research Institute, Milano
2) Department of Experimental Medicine and Interuniversity Institute of Myology, University of Pavia, Pavia
3) Neurobiology Laboratory, E´cole Ve´te´rinaire d Alfort. Maisons-Alfort cedex, France.
4) Department of Bioengineering, Politecnico di Milano, Milano.
5) Institute of Cell Biology and Tissue Engineering, San Raffaele Biomedical Science Park di Roma
6) IRCCS Fondazione Policlinico di Milano, Department of Neurological Sciences, University of Milan, Milano
7) Department of Biology and Centre for Stem Cell Research, University of Milan, Milano


PTC124 NELLA DMD

PTC124 nella Distrofia Muscolare DuchenneIl 21 ottobre la PTC Therapeutics ha diffuso nuove informazioni relative alla sperimentazione con il farmaco PTC 124.  Queste incoraggianti novità regalano una grande speranza alla comunità Duchenne. Tuttavia, sebbene il PTC124 potrà essere utile solo per una piccola percentuale della popolazione Duchenne, il 10-15% di quanti hanno una diagnosi che evidenzia una mutazione non-senso, questo lavoro apre una strada per future opportunità che potranno riguardare l intera comunità Duchenne.
SOUTH PLAINFIELD, NJ 21 Ottobre 2006 ðLa  PTC Therapeutics, Inc. (PTC), una Società biofarmaceutica specializzata nella scoperta e nello sviluppo di piccole molecole farmacologiche che intervengono sui processi di controllo post-trascrizionali, ha annunciato oggi di aver ottenuto dati incoraggianti da una sperimentazione clinica in Fase 2 che utilizza il PTC124 in pazienti affetti da Distrofia Muscolare Duchenne (DMD) dovuta a mutazioni nonsense.  I risultati implicano una attività farmacologica basandosi su dati preliminari che suggeriscono l aumento di Distrofinanelle biopsie muscolari di un certo numero di pazienti e miglioramenti statisticamente significativi degli enzimi muscolari nel siero. I dati preliminari sono stati presentati a Londra durante la 4° conferenza Internazionale sulla DMD organizzata dal Parent Project Inglese.
Questi risultati sono il primo esempio di una terapia orale che agisce sulla causa determinante della Distrofia Muscolare di Duchenne ripristinando la produzione di Distrofina. Ha detto il Dr. Richard Finkel, Direttore del Programma Neuromusculare, presso il Children's Hospital di Philadelphia, PA, uno dei principali ricercatori coinvolti nella sperimentazione.   Ci sono scarsissime opportunità terapeutiche per i pazienti affetti dalla DMD, e questi dati indicano decisamente che il PTC124 potrà garantire ulteriori ricerche cliniche per questa popolazione di pazienti, che ha enormi necessità mediche insoddisfatte.
Langdon Miller, M.D., Capo del settore medico nella PTC, ha dichiarato, Questi risultati preliminari nei pazienti affetti da DMD forniscono una conferma ahe che il PTC124 possa indurre una translettura ribosomiale delle mutazioni nonsenso come un possibile approccio per il trattamento dei disordini genetici. Dato che il PTC124 è stato molto ben tollerato e che l attività è stata osservata a concentrazioni plasmatiche inferiori a quelle previste, stiamo correggendo questo trial per poter valutare dosi maggiori e la possibilità di aumentare ulteriormente l espressione di distrofina.
Nella prima metà del 2007, prevediamo di presentare i dati finali relativi a questa sperimentazione clinica in Fase 2 e incontreremo le agenzie e gli organismi di controllo per discutere i prossimi passaggi necessari allo sviluppo clinico del PTC124. A seguito di questi incontri speriamo di poter iniziare nel 2007 le sperimentazioni a lungo termine per il PTC124 ha aggiunto il Dr. Miller.
Ai pazienti affetti da DMD manca la distrofina, una proteina che è fondamentale per la stabilità strutturale delle fibre muscolari. Questa sperimentazione di Fase 2, multicentrica (che si svolge cioè in più di una struttura sanitaria), open-label (in cui sia i ricercatori che i pazienti sanno quale farmaco verrà somministrato), dose-ranging (che prevede l utilizzo di frazioni differenti della dose prevista per avere un effetto farmacologico) sta valutando l espressione di distrofina nel muscolo di pazienti che sono affetti da DMD provocata da mutazioni nonsense. Come parametro di controllo dell integrità muscolare è stato utilizzato il livello ematico della creatin kinasi derivata dal muscolo. Nello studio inoltre si tiene sotto controllo la sicurezza del PTC124, la compliance (quantocioè  i pazienti si attengono ai consigli sanitari ricevuti) e la farmacocinetica.
I pazienti inclusi nella analisi preliminare sono stati arruolati in tre strutture cliniche negli Stati Uniti: Children's Hospital di Philadelphia, Philadelphia, Pennsylvania; Cincinnati Children's Hospital Medical Center, Cincinnati, Ohio; e l University of Utah, Salt Lake City, Utah.  Nello studio i pazienti hanno ricevuto per 28 giorni  un trattamento a base di PTC124 utilizzando due dosi. Tutti i pazienti erano ragazzi con una mutazione nonsenso nel gene per la distrofina, che mostravano un livello sostanzialmente elevato di creatin kinasi nel siero e i sintomi tipici della DMD.
Il controllo degli effetti in vitro del PTC124 sull espressione di distrofina ha dimostrato la produzione di distrofina completa, dipendente dalla dose, in miociti ottenuti da molti pazienti dello studio; questi dati suggeriscono una potenziale risposta relativa ad un ampio raggio di mutazioni nonsense all interno del gene per la distrofina. La valutazione degli effetti in vivo del PTC124 durante i 28 giorni di trattamento suggeriscono un aumento nell espressione di distrofina nelle biopsie muscolari in un certo numero di pazienti che partecipavano alla sperimentazione, anche se l analisi quantitativa non è ancora terminata. Durante il trattamento con PTC124 si sono osservate riduzioni statisticamente significative nella concentrazione dei livelli ematici di creatin kinasi muscolare. Numerosi genitori e insegnanti hanno riferito che i ragazzi che partecipavano al trial hanno manifestato dei miglioramenti in termini di un maggiore livello di attività e una aumentata resistenza allo sforzo durante il trattamento, anche se non è stato somministrato formalmente alcun questionario per la raccolta dei dati relativi a eventuali cambiamenti nei sintomi correlati alla DMD.
Il PTC124 è stato ben tollerato tra i 26 pazienti inclusi nello studio. Gli effetti collaterali potenzialmente correlati al farmaco sono stati rari, di severità leggera e/o moderata, non hanno condotto all interruzione della terapia o alla sua discontinuità, e sono stati reversibili. Non ci sono state preoccupazioni per la sicurezza in base agli esami fisici, alla misura delle funzioni vitali, all elettrocardiogramma o ai parametri di laboratorio. La compliance è stata eccellente per entrambi i dosaggi.
Questi risultati preliminari sono molto incoraggianti e vanno ad aggiungersi al crescente numero di evidenze cliniche che supportano il potenziale utilizzo del PTC124 come trattamento di disordini genetici dovuti a mutazioni nonsense, ha detto Stuart W. Peltz, Ph.D., Presidente e Direttore Esecutivo di PTC Therapeutics.   Le evidenze ottenute nei trials sulla DMD sono in linea con i risultati ottenuti nelle sperimentazioni cliniche in Fase 2 con PTC124 nei pazienti affetti da Fibrosi Cistica.  Desideriamo estendere questo concetto ad altri disordini genetici causati da mutazioni nonsenso.
Si stima che il 13% dei casi di DMD siano dovuti a mutazioni nonsense.  La PTC Therapeutics ritiene che il PTC124 sia potenzialmente utile per un gran numero di altri disordini genetici causati da una mutazione nonsenso. L FDA ha ufficializzato per il PTC124 la definizione Fast-Track e Orphan Drug per il trattamento della Fibrosi Cistica e della DMD causate da mutazioni nonsenso. Il PTC124 è stato designato orphan drug per il trattamento della Fibrosi Cistica e della DMD causate da mutazioni nonsenso anche dalla Commissione Orphan Medicinal Products (COMP) della European Medicines Agency (EMEA).  Lo sviluppo del PTC124 è supportato anche da finanziamenti della Muscular Dystrophy Association (MDA), Cystic Fibrosis Foundation Therapeutics, Inc. (CFFT), Parent Project Muscular Dystrophy (PPMD), FDA s Office of Orphan Products Development (OOPD), e da finanziamenti General Clinical Research Center del National Center for Research Resources (NCRR).


Inibitori delle Deacetilasi

Milano, 18 set . (Adnkronos Salute) - Si chiama trichostatina A e promette di bloccare la distrofia muscolare, malattia genetica che colpisce un neonato maschio su 3.500 e affligge circa 5mila italiani. Lo studio, pubblicato su "Nature Medicine", nasce da una collaborazione tra Lorenzo Puri del Burnham Institute di La Jolla, (California), a capo di un'equipe del Dulbecco Telethon Institute di Roma, e l'Istituto di ricerche di biologia molecolare dell'Idi di Roma. Tra gli autori anche le ricercatrici Giulia Minetti e Chiara Mozzetta, finanziate con borse di studio di Parent Project Onlus.
La ricerca sarà presentata al convegno "I fatti e le parole: la sperimentazione sull'uomo nella distrofia di Duchenne e Becker", organizzato da Parent Project sabato 23 settembre nel capoluogo lombardo, dalle 8.30 al Centro congressi di via Filippo Corridoni della Provincia di Milano.
La trichostatina A - spiega una nota dei promotori - è un inibitore dell'enzima istone deacetilasi, che "sembra in grado di arrestare la progressione della degenerazione muscolare tipica della distrofia e di promuovere la rigenerazione del muscolo scheletrico". "Il lavoro di Lorenzo Puri è il quarto 'asso' che le famiglie Duchenne sperano di poter utilizzare per vincere la loro partita - commenta Filippo Buccella, presidente di Parent Project - Quando abbiamo organizzato l'incontro di Milano sapevamo di avere tre strade aperte alla sperimentazione sull'uomo". Ora ce n'è una quarta e "questo poker ci rassicura: i soldi che abbiamo puntato sono ben spesi, niente giochi d'azzardo".
La terapia individuata dal gruppo di Puri si basa sulla somministrazione giornaliera di inibitori delle deacetilasi, particolari farmaci già utilizzati nella pratica clinica, soprattutto in campo oncologico. Nel caso della distrofia muscolare, il trattamento nel modello animale con tali farmaci previene pressoché completamente la progressione della malattia, determinando al contempo un aumento della massa muscolare e preservando i muscoli dalla perdita di forza e dalle alterazioni morfologiche tipiche. Dopo soltanto tre mesi di trattamento i topolini malati sono riusciti infatti a correre normalmente. Si tratta di uno dei primi esempi di strategia farmacologica nel trattamento di malattie genetiche e - sottolineano i ricercatori - l'effetto terapeutico non dipende dal recupero di espressione da parte dei geni mutati. "Si tratta di un risultato concreto e rilevante ma che non deve in ogni caso generare eccessive aspettative, poiché è fondamentale ricordare - ha commentato Puri - che il successo conseguito rimane circoscritto per ora a modelli di distrofia muscolare del topo e che non necessariamente è replicabile nell'essere umano. Questo perché i sintomi che si manifestano nei roditori sono, in generale, assai più blandi di quelli negli umani." Nonostante molti inibitori delle deacetilasi siano già usati come farmaci, prima di poter procedere ad un'eventuale sperimentazione della nuova strategia farmacologia sui bambini distrofici ci vorranno ancora numerose verifiche: occorrono infatti ancora altri studi su modelli di distrofia in animali, il confronto tra i vari inibitori delle deacetilasi disponibili, nonché l'analisi di una possibile terapia combinata con steroidi, In tale prospettiva il gruppo di Puri si sta già preparando a percorrere diverse direzioni, sfruttando le sinergie tra Telethon, Parent Project, MDA(Muscolar Distrophy Association) e NIH(National Institutes of Health) negli Usa, ed alcune industrie farmaceutiche proprietarie degli inibitori delle deacetilasi.


Notiziario #1 2006

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EXON SKIPPING ED RNA

Arrivano dalla ricerca italiana i sorprendenti risultati che potrebbero portare ad una terapia della distrofia muscolare di Duchenne. Lo studio, intitolato "Terapia genica sistemica della Distrofia Muscolare di Duchenne nel modello animale del topo distrofico" è stato pubblicato oggi da PNAS (Proceeding of the National Academy of Sciences).
L'articolo è il frutto di un lavoro di ricerca di base di molti anni che la Prof. Irene Bozzoni, del Dip. Di Genetica e Biologia Molecolare dell'Università La Sapienza di Roma ha condotto sul funzionamento dei geni e sul ruolo dell'RNA messaggero e che è  stato finanziato da Telethon e Parent Project ONLUS.
I risultati di questa nuova strategia si sono ottenuti creando dei geni "terapeutici" che, una volta inseriti in vettori virali resi inoffensivi, sono stati iniettati localmente (per via intramuscolare) e sistemicamente (in tutto il corpo) per via endovenosa in topi distrofici. A sei mesi di distanza, da questo trattamento, sono state effettuate alcune analisi che hanno dimostrato che i muscoli trattati non solo recuperano la produzione di Distrofina (la proteina mancante nella distrofia di Duchenne) ma presentano anche un miglioramento della forza contrattile. Inoltre, attraverso la somministrazione in vena, è stato evidenziato che le molecole terapeutiche raggiungono tutti i distretti muscolari, compresi il cuore e il diaframma. Gli animali trattati hanno mostrato un netto miglioramento delle loro prestazioni "sotto sforzo" che con una singola somministrazione ha determinato un beneficio a lungo termine.
"Questo lavoro si basa sulla metodologia chiamata "Exon skipping" con la quale, nel caso di mutazioni Duchenne, siamo riusciti a modificare proprio l'RNA messaggero per la distrofina, rimuovendo la regione contenente la mutazione e rendendolo capace di produrre una proteina più corta ma ancora funzionale." - Ha dichiarato la Prof. Bozzoni  - L'exon skipping è una nuova opportunità terapeutica per la Distrofia Muscolare Duchenne ma è stupefacente come in brevissimo tempo abbia permesso di pianificare i primi trials sull'uomo - aggiunge Filippo Buccella, Presidente del Parent Project Italia - In Olanda ed in Inghilterra, infatti, la nostra associazione sta promuovendo alcune sperimentazioni che utilizzano gli Oligonucleotidi antisenso e in Australia si sta lavorando su un altro approccio che utilizza molecole chiamate "Morpholino". La strada proposta dalla prof. Bozzoni è quindi tutta italiana e presenta il grande vantaggio di mantenere la sua efficacia per lungo tempo. L'impegno del Parent Project italiano, insieme al Telethon naturalmente, è ora quello di seguire le fasi che potrebbero portare ad un trial anche in Italia, sarà fondamentale verificare la tossicità di questo trattamento soprattutto ad alte dosi e solo dopo una attenta valutazione si potrà decidere un possibile intervento terapeutico nell'uomo" ha concluso Buccella.
Informazioni sulla pubblicazione:
Body-wide gene therapy of Duchenne muscular
dystrophy in the mdx mouse model
Michela Alessandra Denti, Alessandro Rosa, Giuseppe D'Antona, Olga Sthandier, Fernanda Gabriella De Angelis,
Carmine Nicoletti, Mariacarmela Allocca, Orietta Pansarasa, Valeria Parente, Antonio Musaro', Alberto Auricchio,
Roberto Bottinelli, and Irene Bozzoni.


COMUNICATO 13.10.08

La Compagnia “LIBERAMENTE” presenta “Crimen – Gli assassini”

Dal 14 al 26 ottobre 2008 al Teatro in portico, Circonvallazione Ostiense 195 Roma
Dal 14 al 26 ottobre 2008, al Teatro in Portico: Crimen – gli assassini, un riadattamento teatrale dell’omonimo film del 1961 di Mario Camerini con Vittorio Gasman, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Silvana Mangano, Franca Valeri.
Oggi, la giovane Compagnia Teatrale LIBERAMENTE vuole riscoprire la ricchezza di sceneggiature di spessore talvolta dimenticate, ed omaggiare con profonda ammirazione alcuni tra i più grandi artisti della storia del nostro cinema portando in scena uno spaccato di cinema italiano legato agli anni della Dolce Vita.
Cinque italiani di diversa estrazione sociale si ritrovano nella ricca e scintillante Montecarlo, regno del gioco d’azzardo e del Casinò.  Loro malgrado rimangono coinvolti in un misterioso omicidio, e quanto più cercano di tirarsene fuori, tanto più finiscono ingarbugliati in una complessa rete d’innocenti bugie….
Uno spettacolo divertente, spensierato e fuori dagli schemi, praticamente da non perdere con la regia di Daniele Miglio (che ha lavorato tra gli altri sotto la direzione di Michele Placido in “Romanzo criminale”).
Partner organizzativo è L’Associazione Culturale MUOVILEIDEE che insieme alla Compagnia LIBERAMENTE vuole dare, dal 14 al 26 ottobre, un contributo alla divulgazione dell‘attività di PARENT PROJECT ONLUS, l’associazione di genitori che dal 1996 opera nella diffusione di una corretta informazione dedicata, in modo particolare, alle famiglie e nella raccolta di fondi per la ricerca sulla Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker.
Il Teatro come spazio culturale, di aggregazione e di sensibilizzazione sociale.
Ufficio Stampa Serena Cerracchio
Recapiti: 3386546703


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