Rassegna del 10/04/2014
Parent Project10042014_001
Duchenne Heroes: l'impresa di Alessandro da Lio per Anton
Banchetto solidale a Bitritto (BA)
Domenica 13 Aprile, per tutto il giorno sarà presente in piazza Aldo Moro a Bitritto (Ba), un banchetto dove comprando una lattina di olio d'oliva della zona sarà possibile sostenere Parent Project.
Venite a trovarci!
Per informazioni scrivete a cadpuglia@parentproject.it
Gran Prix 125 gp: Lorenzo Tiveron sostiene Parent Project
Il 13 aprile, sul circuito di Misano Adriatico intitolato alla memoria di Marco Simoncelli, Lorenzo Tiveron correrà la prima tappa di un lungo campionato con i colori di Parent Project.
Lorenzo Tiveron, campione triveneto moto gp classe 125gp, nella prossima stagione del campionato italiano e del campionato triveneto, correrà per sensibilizzare e aiutare a raccogliere fondi a favore di Parent Project, per finanziare la ricerca e sostenere le famiglie con bambini affetti da distrofia muscolare Duchenne e Becker.
“Il motivo che mi ha portato con grande onore e piacere a correre con i colori di Parent Project è l'amicizia che mi lega a Stefano, caro amico e genitore di un bimbo affetto dalla Duchenne. Il mio obiettivo è quello di aiutare a diffondere la conoscenza di questa malattia e dell'associazione di cui fa parte Stefano, impegnata da molti anni anche alla raccolta fondi per finanziare la sperimentazione di nuove cure che rallentino il degenerare della malattia. Spero quindi, con la visibilità che potrò dare nelle varie manifestazioni motoristiche a cui parteciperò, di raccogliere fondi e aiutare Parent Project a raggiungere questo importante traguardo.”
Di seguito il calendario delle gare del campionato Gran Prix 125 gp a cui partecipa Lorenzo Tiveron:
13 aprile = Misano Adriatico
1 giugno = Vallelunga
6 luglio = Mugello
7 settembre = Imola
5 ottobre = Mugello
Qui di seguito le due tappe extra per il campionato Triveneto in concomitanza con la coppa Alpeadria:
4 maggio = Adria
15 giugno = Rijeka (in Croazia)
Per maggiori informazioni sul campionato
Qualche cenno biografico di Lorenzo Tiveron: 23 anni, vive a Silea (TV) appassionato di moto e di meccanica sin dall’infanzia, ha potuto cominciare a correre solo nel 2008 quando ha iniziato a lavorare: qualche gara nel trofeo Honda 125 GP nei due anni successivi, e nonostante lo scarso allenamento e una moto ancora da conoscere , sempre con grande impegno e un profondo senso di sfida personale. Nel 2011 riesce a partecipare al campionato completo, i tempi migliorano e, a fine anno, conclude il trofeo Honda in 13° posizione. Trattandosi di un campionato fatto su una moto preparata artigianalmente “in garage”, ne ricava una grandissima soddisfazione. Nel 2012 riesce ancora a migliorare, e sempre nello stesso trofeo si classifica al 6° posto; successivamente partecipa al campionato Triveneto 125 GP e conquista la 3° posizione.
La voglia di migliorarsi aumenta, così come gli allenamenti, il tempo e le conoscenze tecniche per la preparazione della moto. Con l’arrivo di uno sponsor nel 2013, conclude il trofeo GP 125 al 4° posto, ma soprattutto vince il campionato triveneto di classe! Una grandissima soddisfazione, che considera un punto di partenza per continuare a superarsi nel futuro.
Con grandissimo orgoglio a partire dal 2014 sulle carene della sua moto, oltre a sponsor e numeri, compare un adesivo molto importante, quello di Parent Project Onlus, associazione di genitori di bambini e ragazzi affetti dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker, che sostiene le famiglie e combatte per sconfiggere la distrofia muscolare Duchenne e Becker.
Karting Club Potenza Rossa per Parent Project
Il giorno 30 marzo 2014 al New team Karting indoor di Pordenone si è inaugurata l'attività del Karting Club Potenza Rossa, nato dall'idea di un gruppo di amanti dei motori, per dare la possibilità a grandi e piccoli di provare l'ebbrezza della guida su pista, offrendo un approccio al mondo dei kart oppure la chance di migliorare a chi ha già conoscenza di questo sport.
Particolare attenzione sarà data a bambini e ragazzi, per farli avvicinare a questa disciplina in tutta sicurezza, svelando loro i segreti dei piccoli bolidi e insegnando le tecniche di guida in differenti condizioni.
Il sodalizio si propone inoltre di organizzare giornate in pista a Lignano e Jesolo, visita alla Ferrari, Lamborghini, musei vari e alla raccolta fondi a favore di Parent Project.
L'amore per i motori e la solidarietà sono la base di struttura del Karting Club Potenza Rossa e che danno valore a quello che si fà.
LOCANDINA
Diventare Adulti. Autonomia e Qualità della vita
Durante la Conferenza Internazionale tenutasi a Roma dal 21 al 23 Febbraio 2014 la Dott.ssa Pugliese, psicologa del CAD Nazionale, ha illustrato, in sessione plenaria, un intervento dal titolo “Diventare Adulti. Autonomia e Qualità della vita”.
Con il passaggio dall’infanzia alla vita adulta i ragazzi con DMD/BMD vanno in contro ad una serie di cambiamenti funzionali che possono incidere in maniera significativa sulla qualità della vita quotidiana. I due cambiamenti principali consistono nella progressiva perdita della deambulazione - che rende necessario l’uso della carrozzina, da prima manuale e successivamente elettronica - e nel peggioramento del funzionamento cardiaco che rende necessario l’utilizzo di farmaci e delle funzioni respiratorie, anche in questo caso compensate dall’uso di ausili per la respirazione.
Tali cambiamenti avvengono in una fase molto delicata della vita che coincide con l’ingresso nell’adolescenza. E’ possibile quindi che il ragazzo si trovi a vivere uno scontro tra il bisogno di autonomia, tipico di questa fase, e la sempre maggiore dipendenza dai genitori e dalle altre figure di accudimento, ad esempio in ambito scolastico.
E’ noto quanto l’autonomia e l’indipendenza rappresentino per ogni ragazzo delle grandi conquiste, rispetto alle quali anche i genitori devono confrontarsi. Normalmente il bisogno di autonomia del ragazzo si scontra con il bisogno di protezione dei genitori e la negoziazione tra questi due bisogni opposti può risultare spesso molto faticosa. Nel caso di ragazzi DMD/BMD il processo di sviluppo emotivo ed affettivo viene in qualche modo arrestato dalle difficoltà funzionali che determinano un regressione che colpisce soprattutto la sfera dell’autonomia.
Il processo di individuazione personale e di svincolo dal sistema familiare può quindi essere compromesso, il confine tra l’autonomia e la dipendenza diventa difficile da gestire: i ragazzi vorrebbero farcela da soli ma potrebbero non essere nella condizione di farlo.
Inoltre, in adolescenza il corpo cambia, si trasforma sempre più nella forma di quello adulto ed anche in questo caso, i ragazzi DMD/BMD possono trovarsi nella condizione di vedere frustrati alcuni bisogni e pulsioni, pensiamo ad esempio alla sfera affettiva e sessuale.
Questo complesso groviglio di eventi può generare vissuti di rabbia, solitudine e isolamento.
La letteratura sottolinea quanto la rabbia sia sicuramente un’emozione ricorrente che i ragazzi riferiscono contro se stessi per non essere “in grado di” o rispetto ai cambiamenti in corso, verso i propri genitori in quanto sentono di essere trattati in modo diverso dai loro coetanei, verso il gruppo dei pari, impegnati nei propri processi di conquista dell’indipendenza, verso il futuro percepito come incerto. Incompresi dalla famiglia e dai pari, i ragazzi si sentono spesso soli e possono provare vissuti di isolamento sociale, emotivo ed affettivo tale da far pensare alla disabilità come una condizione più sociale che funzionale.
Per questo, considerando anche la sempre maggiore aspettativa di vita, risulta opportuno approcciarsi alla crescita dei ragazzi verso l’età adulta puntando ad una sempre migliore qualità della vita.
Quanto detto fino ad ora rende i nostri ragazzi a rischio di una qualità di vita non del tutto adeguata. Gli studi dimostrano, infatti, che i ragazzi con DMD/BMD hanno una percezione della qualità della loro vita inferiore a quella dei coetanei non affetti dalla patologia. Tuttavia gli stessi studi dimostrano che tale percezione non diminuisce con l’aumentare dell’età, ossia i ragazzi più grandi, pur con i cambiamenti funzionali di cui abbiamo parlato prima, non si definiscono meno soddisfatti della loro di vita rispetto ai DMD più piccoli.
Questo perché? Sono stati individuati alcuni fattori che contribuiscono a mantenere elevata la qualità di vita. Il primo è quello che viene definito Coping, ossia l’insieme delle strategie cognitive e comportamentali messe in atto dalla persona per fronteggiare una situazione di stress, ciò che un individuo fa effettivamente per affrontare una situazione difficile o dolorosa a cui non è preparato ed il modo in cui si adatta emotivamente a tale situazione. Ad esempio, da un punto di vista motorio, sono note le strategie assolutamente originali che i bambini e ragazzi acquisiscono per compiere alcune azioni motorie, rialzarsi da terra o mettersi a letto. Da un punto di vista sociale può risultare più complesso pur trattandosi di adattamenti che i ragazzi fanno continuamente, ma basti pensare alla scelta di impegnarsi in attività di studio o professionali che non prevedano la completa mobilità. Alcuni esempi sono quelli di alcuni ragazzi impegnati in blog sul cinema, in attività giornalistiche o di produzione e composizione musicale attraverso il pc.
Un altro elemento che può contribuire positivamente alla qualità della vita è sicuramente un adeguato supporto da parte della famiglia, sia per quanto riguarda l’assistenza che deve cercare di andare sempre nella direzione dell’autonomia e non di un sovra-aiuto, sia per quanto riguarda la comunicazione. In questa fase in cui il ragazzo si trova a dover effettuare scelte importanti per la sua vita, quali la scuola da frequentare e di conseguenza il lavoro da svolgere, è opportuno che i genitori diano supporto aiutandolo ad avere un quadro concreto e propositivo dei propri limiti ma anche delle proprie risorse e opportunità
Un accento particolare va posto su un importante fattore determinante una migliore qualità di vita che è la partecipazione sociale. Gli studi dicono che uno degli elementi che rende i ragazzi più soddisfatti della propria vita è dato dalla possibilità di partecipare alle attività sociali, questo anche nei casi in cui per poter partecipare è necessario l’utilizzo di ausili, quali la carrozzina. Quando i ragazzi DMD e BMD si espongono rispetto all’utilizzo degli ausili in termini di costi benefici, se da un lato emerge il senso di vergogna, il sentirsi osservati, dall’altro viene citata l’autonomi, la possibilità di “sentirsi come gli altri”, di fare quello che fanno gli altri senza che sia necessaria la presenza dei genitori. È chiara quindi la necessità di dover aiutare il ragazzo nell’accettazione dell’ausilio per poter favorire la capacità di mettersi in discussione e sperimentarsi socialmente.
La partecipazione sociale deve quindi essere considerato un importante fattore predittivo di salute e benessere. Gli studi indicano che dopo i 10 anni di età si assiste ad una sempre minore partecipazione alle attività sociali, soprattutto per via del fatto che le attività sociali in questa fascia d’età coincidono con quelle sportive che, con lo sviluppo e l’evoluzione della patologia, devono necessariamente ridursi o trasformarsi. In questo senso, è opportuno che le attività sociali si orientino nella direzione di discipline sportive “possibili”, quali ad esempio il baskin o l’hockey su carrozzina che vedono già molti dei nostri ragazzi come protagonisti; oppure verso attività sociali che non prevedono l’essere esposti a prestazioni fisiche ma si basino su competenze “relazionali”, interattive, come corsi di teatro, gruppi parrocchiali etc etc.
L’obiettivo a cui come genitori, come clinici e come operatori dobbiamo tendere, in definitiva, è quello di una vita indipendente e attiva, cercando di perseguire l’autonomia possibile identificata nel concetto di “dipendenza indipendente”. Dobbiamo quindi aiutare i ragazzi a massimizzare la propria indipendenza attraverso tutte le azioni che possono portare ad aspirare e realizzare una vita autonoma. Un esempio concreto può essere quello legato all’assistenza di cui normalmente si fanno carico prevalentemente e, in alcuni casi, esclusivamente i genitori, enfatizzando quel rischioso circolo vizioso per cui “nessuno è in grado di prendersi cura di me come i miei genitori”, nella visione del ragazzo, e “non vuole che nessuno oltre a noi si prenda cura di lui”, nella visione dei genitori. Queste risultano essere due posizioni difensive che manifestano da un lato la paura di crescere del ragazzo che si può esprimere anche attraverso comportamenti regressivi, fobie legate all’alimentazione o più in generale alla morte; dall’altro l’incertezza sul futuro, la paura connessa al “far crescere” che può spingere il genitore a non attivare tutta una serie di servizi di assistenza, a partire da quella scolastica fino a quella domiciliare, che potrebbero rendere la vita del proprio figlio davvero più autonoma. Il senso del concetto di vita indipendente è in parte questo, ossia rendere il ragazzo in grado di identificare il proprio bisogno di assistenza per poter poi scegliere come soddisfarlo sulla base dell’organizzazione generale della propria vita.
Sicuramente quando i bambini diventano ragazzi, la dissonanza tra la sempre maggiore complessità della situazione clinica e l’orientamento alla vita adulta rende difficile mantenere e promuovere una prospettiva sul futuro poiché risulta essenziale dare significato a bisogni di autonomia nell’assoluta incertezza su ciò che potrà accadere. È allora davvero necessario trovare il modo migliore per vivere il presente con uno sguardo al futuro.
La strategia in questo senso non può che essere quella di interventi integrati a partire dalla migliore gestione clinica possibile secondo le indicazioni degli interventi che mi hanno preceduto. All’interno di questa rete, voi famiglie e noi operatori possiamo lavorare insieme per favorire una comunicazione aperta e chiara con il ragazzo, per attivare servizi di assistenza che siano davvero attivi e orientati alla costruzione di una vita indipendente; per favorire percorsi di orientamento scolastico e inserimento professionale calibrati sugli interessi e sulle reali possibilità dei ragazzi. Tutto ciò, continuando a promuovere la partecipazione alle attività di socializzazione nel gruppo dei pari.
Prosensa: il report del webinar
In un webinar organizzato da UPPMD e trasmesso lo scorso Martedì 25 marzo, Prosensa ha aggiornato la comunità DMD circa i programmi di sviluppo relativi alle proprie molecole.
A seguire un riassunto di quanto emerso dalla presentazione, che potrete visionare accedendo al seguente link www.youtube.com/watch?
Il webinar è stato presentato da Giles Campion di Prosensa insieme al Dr McDonald, Professore e Preside di Medicina Fisica e Riabilitativa, Professore di Pediatria presso l’Università della California Davis School of Medicine e al Dr Craig Campbell, Primario della sezione di Neurologia Pediatrica al London Health Science Centre, Professore Associato alla Shulich School of Medicine of Western University, Ricercatore Associato al Child Health Research Institute.
Il Dr McDonald ha fornito un resoconto dettagliato degli ultimi risultati relativi agli studi condotti con drisapersen.
McDonald ha innanzitutto illustrato i risultati a 48 settimane dello studio statunitense di fase 2 con drisapersen (DMD 114876), recentemente diffusi dalla company, che mostrano un mantenimento del beneficio clinico osservato a fine studio nel gruppo di pazienti trattati con la molecola al dosaggio di 6mg/kg/settimana anche nelle 24 settimane successive al termine della somministrazione.
Il ricercatore ha sottolineato l’importanza di questi risultati poichè validano quanto osservato nelle 177 settimane di estensione dello studio DMD 114673 in cui 10 dei 12 partecipanti hanno mostrato una stabilizzazione nella progressione della patologia che si è protratta durante i tre anni e mezzo di trattamento con drisapersen.
McDonald ha anche sottolineato che questi nuovi dati rappresentano una base scientifica a supporto di una possibile ripresa della somministrazione nei pazienti.
Il webinar è poi proseguito con la presentazione dei risultati ottenuti in due nuove analisi condotte su specifici sottoinsiemi di dati.
Nel primo caso, sono stati considerati esclusivamente i pazienti che avevano partecipato agli studi di fase 2 con drisapersen, il DMD114117 e il DMD114876, e che avevano ricevuto una somministrazione continua e settimanale della molecola al dosaggio di 6mg/Kg (36 pazienti) oppure il placebo (34 pazienti). I risultati delle analisi condotte sui dati raccolti a 24 settimane, mostrano un beneficio clinicamente e statisticamente significativo dovuto al trattamento nel 6MWT pari a 31m nel gruppo di pazienti che ha ricevuto la molecola.
La seconda elaborazione ha invece preso in considerazione i pazienti che avevano partecipato alla fase di estensione dello studio DMD114117 e che sono stati seguiti per un periodo complessivo pari a circa due anni. In questo caso sono stati confrontati i dati relativi ai pazienti trattati con drisapersen 6mg/Kg/settimana in modo continuo con quelli dei pazienti che hanno ricevuto la molecola quando sono entrati nella fase di estensione ma che nello studio originario avevano assunto il placebo. In questo caso la differenza misurata nel 6MWT a 96 settimane tra i due gruppi è di 52m.
Il webinar prosegue con Giles Campion, che parla della possibilità di riprendere la somministrazione di drisapersen in tutti i ragazzi coinvolti negli studi sospesi, nella seconda metà del 2014. A tal proposito, la company prevede che la ripresa avverrà eventualmente con tempistiche diverse nei diversi paesi e che questo processo terrà in considerazione i feedback provenienti dai questionari somministrati a clinici e pazienti in merito al loro interesse nei confronti di una possibile ri-somministrazione.
Altri punti importanti saranno comprendere quale tipo di programma sia più appropriato adottare e ottenere le autorizzazioni necessarie dalle agenzie regolatorie.
Al momento è in corso il periodo di transizione iniziato a gennaio 2014 e dalla durata di 120 giorni in cui Prosensa sta ricevendo da GSK tutti i dati relativi ai programmi con drisapersen. Come precisato questa fase è estremamente complessa poiché oltre all’acquisizione dell’intero data set, richiede anche lo sviluppo di nuove metodiche statistiche da impiegare in una successiva fase di rielaborazione di tutti i dati raccolti, dal cui esito dipenderà la possibile ripresa del trattamento.
Campion ha infine presentato lo stato dell’arte relativo agli altri programmi di Prosensa i cui sviluppi, ha precisato, dipenderanno dai progressi di drisapersen:
- PRO044 ha appena terminato la fase 1/2a, è stato verificato il ripristino della sintesi di distrofina, confermata la sicurezza della molecola e definito il range di dosaggio migliore (6-9 mg/Kg). È prevista una fase di estensione nella seconda metà del 2014.
- PRO045 e PRO053, sono in corso le fasi 1/2 e si attendono i primi risultati nella seconda metà del 2014.
- PRO052 e PRO055, sono ancora in una fase preclinica.
- PROSPECT, un programma finalizzato ad ottenere lo skipping contemporaneo di più esoni attraverso la somministrazione di una singola molecola. Al momento si sta lavorando in laboratorio sullo skipping del blocco di esoni 10-18 e 10-30. La fattibilità dell’approccio è stata già dimostrata in cellule provenienti da pazienti e si procederà nel 2014 alla selezione della molecola più efficace.
- Studio sulla storia naturale, sono stati arruolati fino ad ora 190 pazienti sui 250 previsti.
Al termine del webinar, Campion ribadisce l’impegno della company nel lavorare a stretto contatto con clinici, autorità regolatorie e con la comunità di pazienti nel mondo, ringraziando ancora una volta quest’ultima per la partecipazione, l’impegno e la pazienza dimostrati in questi anni.
"Zapping" di Mario Cagol
Venerdì, 4 Aprile 2014, ore 20:30 - Teatro di Segonzano.
La Filodrammatica di Segonzano, con il sostegno dei Comuni di Segonzano e Lona-Lases, propone questo spettacolo teatrale di e con Mario Cagol "Zapping" per sostenere la ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne.
L'incasso sarà devoluto all'associazione Parent Project
Biglietto 10 €
Per informazioni: Benedetti Grazia 327 1669921
Prevendita presso bar tavola calda "Do Spaghi" Sevignano
