VISION-DMD annuncia la pubblicazione di un documento che affronta le difficoltà e i vantaggi della condivisione dei dati provenienti dagli studi clinici con i pazienti
Forse non tutti sanno che i dati di uno studio clinico non vengono normalmente condivisi con i pazienti che vi prendono parte. I motivi alla base di questa scelta sono molteplici, primo tra tutti la possibile difficoltà di interpretazione dei dati stessi da parte del paziente, che potrebbe ad esempio portare il partecipante a decidere di uscire dallo studio, con evidenti ricadute sull’integrità dello stesso. O ancora la difficoltà pratica di condivisione dei dati stessi, così come problemi di confidenzialità e di privacy.
D’altro canto per i pazienti e le loro famiglie sarebbe importantissimo avere queste informazioni, anche per sapere che impatto ha avuto il trattamento sulla loro salute globale e per sentirsi più coinvolti nel processo di ricerca.Fino a oggi, queste due esigenze non si erano mai conciliate.
Nell’ottobre 2019 l’azienda statunitense ReveraGen BioPharma, sponsor degli studi clinici con vamorolone in pazienti Duchenne, ha ricevuto un finanziamento dall’Istituto Sanitario Nazionale statunitense proprio per sviluppare un modello che potesse consentire la restituzione ai pazienti dei dati provenienti dagli studi clinici. Il modello, che sfrutta la presenza di un intermediario tra le famiglie e il team dello studio clinico, è stato condotto nel contesto dello studio clinico con vamorolone denominato VISION-DMD, consentendo a 15 partecipanti di ricevere i dati.
Le realtà coinvolte nel progetto VISION-DMD, progetto guidato da gruppi di pazienti e ricercatori accademici, hanno annunciato la pubblicazione di un documento tecnico (un libro bianco o “white paper”) che contiene le indicazioni e le implicazioni per applicare questo approccio di fondamentale importanza per le famiglie. Il progetto VISION-DMD, con lo stesso nome del trial in corso, mira ad accelerare lo sviluppo clinico di vamorolone.
“Auspichiamo che questa iniziativa di comunicare ai pazienti i risultati delle sperimentazioni a cui hanno partecipato non resti isolata, ma possa essere una nuova prassi da inserire direttamente all’interno del processo di tutti trial”, dichiara Luca Genovese, Presidente di Parent Project aps, “senza che ciò comporti un onere per il servizio pubblico delle nazioni in cui si svolgono gli studi”.
A cura dell’ufficio scientifico di Parent Project aps
Potete leggere il comunicato stampa diffuso il 10 marzo da VISION-DMD al seguente link.
Potete leggere la versione integrale del white paper al seguente link.
Per ulteriori informazioni sugli studi clinici completati o in corso su vamorolone potete visitare la brochure dei trial clinici di Parent Project aps al seguente link .
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