Si sta svolgendo in forma virtuale, dal 22 al 25 luglio, la Conferenza di Parent Project Muscular Dystrophy, l’associazione statunitense di pazienti e genitori di figli con DMD/BMD.

Il programma è molto ricco e comprende sia sessioni dedicate agli aggiornamenti scientifici, sia momenti dedicati all’incontro e alla socialità.

La conferenza annuale virtuale PPMD ​​2020 includerà approfondimenti su:

  • Terapia genica
  • Studi clinici attuali
  • Temi legati alla qualità della vita
  • Problematiche cardiache nella DMD
  • Informazioni sulla salute delle donne portatrici
  • Discussioni sulla ricerca preclinica
  • Sessioni dedicate alle famiglie che hanno ricevuto da poco una diagnosi
  • Sessioni dedicate per ragazzi e adulti che vivono con la Duchenne
  • Una sessione di poster online
  • Attività sociali per mamme, papà, nonni, fratelli e, naturalmente, adolescenti e adulti con la Duchenne e la Becker

Da oggi e nei prossimi giorni il nostro staff condividerà alcuni materiali di riepilogo sulle tematiche scientifiche affrontate nella Conferenza.

Iniziamo con un video realizzato da Ilaria Zito dell’area Scienza di Parent Project, che riporterà alcuni degli interventi della prima giornata dell’evento.

Di seguito condividiamo il report elaborato da Gloria Antonini dell’area Scienza.

Conferenza Parent Project Muscular Dystrophy (PPMD) 2020: gli aggiornamenti dalle company impegnate negli studi clinici per combattere l’infiammazione

Report della prima giornata della Conferenza di Parent Project Muscular Dystrophy (22-25 luglio 2020), l’associazione statunitense di pazienti e genitori di figli con DMD/BMD.

Il danneggiamento del tessuto muscolare è associato a una risposta del sistema immunitario che, riconoscendo i “detriti” delle cellule muscolari come corpo estraneo, scatena un vero e proprio attacco innescando un processo infiammatorio che cronicizza nel tempo.

I cortisonici attualmente impiegati nei pazienti DMD riducono l’infiammazione intervenendo nei complessi meccanismi molecolari responsabili dell’attivazione di questo processo ma attivano, allo stesso tempo, anche una serie di altri meccanismi responsabili degli effetti collaterali associati all’impiego di questi farmaci. Le molecole in studio in questo ambito mirano quindi a ottimizzare la selettività dell’intervento ottenendo un anti-infiammatorio più efficace e con minori effetti collaterali rispetto ai cortisonici attualmente in uso.

Eric Hoffman, Professore di Scienze Farmaceutiche  alla Binghamton University – SUNY e CEO di ReveraGen BioPharma, ha presentato i risultati degli studi VBP-15-002/003/LTE con vamorolone. Vamorolone, precedentemente noto come VBP15, è il frutto di uno studio che ha puntato a eliminare gli effetti collaterali legati all’assunzione del cortisone, mantenendone o migliorandone l’efficacia. Dei 48 ragazzi con DMD inclusi in questi studi, 41 hanno concluso i due anni e mezzo di trattamento e nessuno di loro ha manifestato un evento avverso grave e tutti hanno avuto una crescita normale. I risultati evidenziano un aumento in tutti i parametri dei test funzionali a tempo (tempo impiegato per alzarsi da terra, test del cammino di sei minuti, test dei 4 scalini, test dei 10 metri).

Eric Hoffman ha spiegato come vamorolone sia in grado di spostare l’equilibrio di efficacia e sicurezza degli antinfiammatori steroidei: migliorando la forza e la mobilità, prolungando la funzionalità degli arti superiori e la deambulazione, ritardando l’uso del respiratore e la comparsa della scoliosi. Allo stesso tempo vamorolone riduce l’aumento di peso, il ritardo nella crescita, l’aspetto cushingoide, la soppressione del sistema immunitario e i cambiamenti dell’umore.

Il secondo intervento aveva come protagonista un’altra molecola sperimentale a uso orale, Edasalonexent, precedentemente nota come CAT-100, sviluppata dall’azienda farmaceutica statunitense Catabasis Pharmaceuticals.Questa molecola è derivata dalla fusione di due componenti: l’acido salicilico e un acido grasso di tipo omega 3, entrambi con attività antinfiammatoria. Edasalonexent inibisce la forma attiva di NF-kB, una proteina chiave del processo infiammatorio che agisce promuovendo la degenerazione muscolare, l’infiammazione e la fibrosi e contrastando la capacità rigenerativa del muscolo. Joanne M. Donovan, Chief Medical Officer di Catabasis, ha parlato dei principali risultati degli studi PolarisDMD di fase 3 e dell’ estensione in aperto GalaxyDMD. Il trial PolarisDMD ha reclutato 131 ragazzi, di età compresa tra 4 e i 7 anni, con qualsiasi tipo di mutazione, che non avevano assunto steroidi per i precedenti 6 mesi. Dopo aver completato il trial PolarisDMD, tutti i ragazzi e i loro fratelli idonei hanno avuto la possibilità di ricevere edasalonexent nello studio di estensione in aperto GalaxyDMD. La dottoressa Donovan ha sottolineato che i ragazzi trattati con edasalonexent, oltre a tollerare bene il farmaco (la maggior parte degli eventi avversi è stata di natura lieve e l’evento avverso più comune correlato al trattamento è stata la diarrea, lieve e transitoria), hanno avuto un aumento coerente con le curve di crescita dei bambini non affetti. I risultati evidenziano un netto aumento dell’endpoint di efficacia primario che in questo studio è il cambiamento del punteggio del North Star Ambulatory Assessment (NSSA). Oltre alle valutazioni della funzionalità muscolare (il tempo per alzarsi da terra, salire 4 gradini e i 10 metri di camminata/corsa), l’azienda sta valutando anche la salute cardiaca e delle ossa. L’azienda farmaceutica ha inoltre in programma un studio di fase II sui ragazzi non deambulanti. Joanne Donovan ha concluso sottolineando che in futuro i trattamenti più promettenti saranno quelli che prevedono una combinazione di molecole (per esempio con la terapia genica o con le molecole anti-senso utilizzate nell’exon-skipping) e che infatti i pazienti in trattamento con dose stabile di eteplirsen (EXONDYS 51) sono da sempre stati essere eleggibili nei loro studi. Si è infine resa disponibile a rispondere a qualsiasi domanda fornendo l’indirizzo e-mail advocacy@catabasis.com.

Come sottolineato da Ilaria Zito dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps, non ci soffermeremo a lungo sull’intervento di Brian Pfister di PTC Therapeutics poiché il talk verteva su Emflaza, equivalente del nostro deflazacort, un corticosteroide. Emflaza, originariamente sviluppato da Marathon Pharmaceuticals e successivamente acquisito da PTC Therapeutics, è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per il trattamento della DMD ed è una terapia per il trattamento della DMD in pazienti di età pari o superiore a 2 anni, indipendentemente dalla mutazione genetica che causa la patologia.

L’ultimo intervento di questa sessione sugli studi clinici per ridurre l’infiammazione è stato di Gil Price, Consulant Medical Director della biotech australiana Antisense Therapeutics. Il dottor Price ha parlato della loro molecola sperimentale per la DMD: ATL1102. Essa agisce come inibitore dell’espressione di una proteina denominata CD49d che si trova sulla superficie di alcune cellule del sistema immunitario (le cellule T CD49d+). A seguito dell’evidenza che alcuni pazienti con DMD con una progressione più rapida della patologia mostravano un numero maggiore di cellule T con alti livelli di CD49d si è pensato di inibire l’espressione di CD49d. La terapia antisenso con ATL1102 potrebbe quindi rallentare la progressione e la severità della patologia osservate nei pazienti che esprimono alti livelli della proteina. Gil Price ha parlato del trial clinico di fase 2 in aperto condotto attualmente in un unico centro clinico in Australia, con l’obiettivo di valutare la sicurezza e tollerabilità del farmaco. Lo studio ha reclutato 9 pazienti non deambulanti di età compresa tra i 10 e i 18 anni. I ragazzi sono stati sottoposti a somministrazioni settimanali a basse dosi per 6 mesi. Il farmaco è risultato sicuro e ben tollerato e non sono stati segnalati eventi avversi gravi. I risultati sono al momento incoraggianti: le cellule T sono diminuite e la performance degli arti superiori (PUL, Upper Limb Performance) ha fornito valori aumentati o stazionari in 7 dei ragazzi testati e altri due test per valutare la forza di presa (MyoGrip e MyoPinch) hanno dato risultati migliorativi nella maggior parte dei pazienti, rispetto a un gruppo di pazienti Duchenne con caratteristiche simili non trattati, provenienti da un altro studio. L’azienda ha in programma di avviare in Europa un trial di fase 2b, controllato con placebo, il cui disegno è stato discusso negli ultimi mesi con tre enti regolatori in Europa.

A cura dell’Ufficio Scientifico di Parent Project aps

Potete ascoltare la prima giornata della Conferenza di Parent Project Muscular Dystrophy al seguente link.

Potete ascoltare gli ultimi aggiornamenti relativi agli studi citati e consultare le schede descrittive dei sul nostro nuovo portale dedicato alle strategie terapeutiche.