In un comunicato diffuso a dicembre 2019, la biotech australiana Antisense Therapeutics ha reso noti i risultati di uno studio clinico di fase 2 con la sua molecola antisenso ATL1102 in pazienti con distrofia muscolare di Duchenne.
ATL1102 agisce come inibitore dell’espressione di una proteina denominata CD49d, che si trova sulla superficie di un sottopopolazione di alcune cellule del sistema immunitario (le cellule T CD49d+) inclusa in un complesso proteico in grado di facilitare il processo infiammatorio. È stato osservato che alcuni pazienti con distrofia muscolare di Duchenne con una progressione più rapida e severa della patologia hanno un maggior numero di cellule T con alti livelli di CD49d. Andando ad inibire l’espressione di CD49d, la terapia antisenso con ATL1102 potrebbe rallentare la progressione e la severità della patologia osservati nei pazienti che esprimono alti livelli della proteina, agendo sul rallentamento del processo infiammatorio.
Il trial clinico di fase 2, in aperto (senza placebo), condotto in un unico centro clinico in Australia e con l’obiettivo di valutare la sicurezza e tollerabilità del farmaco, ha reclutato 9 pazienti non deambulanti di età compresa tra i 10 e i 18 anni, con diagnosi di Duchenne, che sono stati sottoposti a somministrazioni sottocutanee settimanali della molecola sperimentale a basse dosi per 6 mesi.
Il farmaco è risultato sicuro e ben tollerato e non sono stati segnalati eventi avversi gravi. Sono risultati incoraggianti anche i risultati di alcune valutazioni secondarie, inclusi l’impatto della molecola in studio sulla conta delle cellule T, che si sono ridotte in numero, e la sua efficacia misurata mediante test di valutazione della forza e la funzionalità degli arti superiori. Nello specifico, la performance degli arti superiori (PUL, Upper Limb Performance) ha dato valori aumentati o stazionari in 7 dei ragazzi testati e altri due test per valutare la forza di presa (MyoGrip e MyoPinch) hanno dato risultati migliorativi nella maggior parte dei pazienti, rispetto ad un gruppo di pazienti Duchenne con caratteristiche simili non trattati, provenienti da un altro studio. Gli ultimi due pazienti che hanno preso parte allo studio dovrebbero aver completato l’ultima visita e essere ora in fase di monitoraggio. Si prevedono i risultati finali di questo studio entro il primo trimestre del 2020.
ATL1102 è uno dei pochi farmaci in fase di studio in pazienti Duchenne in stadi più avanzati della patologia. Si stima che i ragazzi DMD non deambulanti siano all’incirca il 50% della popolazione Duchenne. La stabilizzazione, se non addirittura il miglioramento nei risultati del PUL riscontrati nei ragazzi non deambulanti è un dato molto incoraggiante.
Dopo aver confermato un ottimo profilo di sicurezza del farmaco ed effetti positivi sul rallentamento della progressione della patologia nei pazienti trattati, l’azienda ha in programma di avviare in Europa un trial di fase 2b, controllato con placebo, il cui disegno è stato discusso negli ultimi mesi con tre enti regolatori in Europa. Tra i punti discussi che hanno trovato consenso c’è il monitoraggio sulla sicurezza, un aumento delle dosi, un periodo di trattamento di 12 mesi, e la scelta degli endpoint di efficacia (PUL2.0 e Myoset). Un percorso, hanno sottolineato le agenzie, che potrebbe potenzialmente agevolare un approvazione accelerata qualora il nuovo trial in programma dovesse nuovamente fornire risultati positivi. Il passo successivo è ora quello di seguire il piano di sviluppo con l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e, dopo i risultati finali del trial in corso di fase 2, stabilire un piano di sviluppo per gli Stati Uniti con la FDA.
Ulteriori informazioni sullo studio clinico con ATL1102 si possono trovare sul sito dei trial clinici australiano e neozelandese ANZCTR (ACTRN12618000970246).

A cura dell’ufficio scientifico di Parent Project aps