Anche nel laboratorio giapponese guidato dal Dott. Takeda, si lavora sul fronte dell’Exon skippingmultiplo, ovvero la possibilità di indurre l’esclusione di un intero gruppi di esoni dal gene della Distrofina consentendo in questo modo la produzione di una proteina funzionale.
Gli autori del lavoro recentemente pubblicato dalla celebre rivista PNAS, hanno testato una combinazione di 10 molecole antisenso progettate per indurre l’esclusione contemporanea di altrettanti esoni. La regione presa in esame è quella che va dall’esone 45 al 55 del gene della distrofina, poiché è noto che, nei pazienti BMD che hanno una Delezione di questo intero gruppo di esoni, il decorso della patologia è spesso piuttosto lieve.
L’équipe giapponese, si è inizialmente concentrata sulla selezione dellacombinazione di molecole antisenso più efficace per indurre l’esclusione del blocco di esoni in cellule di topo modello per la distrofia muscolare. Il cocktail selezionato è stato quindi testato nell’animale attraverso 5 iniezioni bisettimanali nella circolazione sanguigna. L’analisi dei tessuti muscolari, prelevati due settimane dopo l’ultima somministrazione, ha mostrato un ripristino della produzione di distrofina stimabile tra l’8 e il 15% rispetto a quella presente in topi sani che si accompagna a un recupero, seppur marginale, della funzionalità muscolare. I livelli di recupero di distrofina sono invece risultati nettamente inferiori nel tessuto cardiaco, circa il 2%, confermando quindi quanto già noto da precedenti studi: l’incapacità di queste molecole di raggiungere con efficacia il cuore. Nessun effetto collaterale è stato infine osservato negli animali trattati.
Questo lavoro rappresenta un importante passo avanti nell’ambito della ricerca sull’exon skipping, strategia attualmente in fase di sperimentazione clinica per quanto riguarda il salto degli esoni 51 e 44, poiché dimostra la fattibilità di un approccio che potrebbe ipoteticamente fornire una possibilità terapeutica a circa il 40-45% dei pazienti affetti da DMD. La strategia di exon skipping multiplo potrebbe fornirebbe una possibile risposta alla domanda che si pone sul percorso sperimentale al quale devono andare incontro le nuove molecole progettate per indurre skipping di esoni diversi rispetto a quelle già in fase di sperimentazione. In particolar modo si discute per stabilire se è necessario, in questi casi, sottoporre le nuove molecole all’intero percorso sperimentale.
E’ comunque importante sottolineare che occorreranno ancora diversi anni di studio affinché si possano ottenere delle basi scientifiche solide indispensabili ai fini di un eventuale ingresso nella clinica di questo approccio.