citatt2A dirlo il IX Rapporto sulle politiche della cronicità, dal titolo “Malattie croniche e diritti: zona ad accesso limitato”, presentato a Roma dal Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva.
I malati cronici e rari pagano il conto dei Piani di rientro e dei tagli al budget in molte Asl e si ritrovano con una assistenza a pezzi.  Il che significa diagnosi tardive, assistenza territoriale carente (specialmente per quel che rigurarda Assistenza Domiciliare Integrata e attività di riabilitazione), accesso ai farmaci difficoltoso e difforme sul territorio nazionale. E i costi sostenuti privatamente crescono: in media all’anno quasi 2500 euro per l’acquisto di farmaci necessari e non rimborsati, altri 1600 per l’acquisto di protesi ed ausili, circa 850 euro per visite ed esami per tenere sotto controllo la malattia. E ancora: 1.800 euro l’anno per chi necessita di assistenza psicologica e 9400 euro per la badante.
Il Rapporto nasce dal contributo di 48 fra le oltre 80 organizzazioni di persone affette da patologie croniche e rare aderenti al CnAMC di Cittadinanzattiva, del cui Direttivo fa parte  anche Parent Pproject.
Quest’anno si è scelto di seguire il percorso diagnostico-terapeutico delle persone affette da tali patologie, dal momento della diagnosi a quella dei ricoveri in ospedale, all’assistenza sul territorio, all’accesso ai farmaci, per capire quanto il servizio sanitario soddisfi le esigenze di salute dei cittadini e quali sono le principali criticità riscontrate.
Per saperne di più:
il comunicato stampa di Cittadinanzattiva