Vietato l’accesso ai disabili alla Cappella Sistina, barriere architettoniche anche in Vaticano.

La denuncia arriva da una famiglia di Parent Project Onlus, l’associazione di genitori che combatte contro la distrofia muscolare di Duchenne e Becker, che da alcuni giorni è a Roma  per visitare i luoghi più incantevoli della città “eterna”.
 
“Lunedì scorso siamo andati ai Musei Vaticani e quando siamo arrivati all’ingresso della Cappella Sistina, con nostro grande rammarico, abbiamo scoperto che l’accesso era impedito a nostro figlio a causa di un problema tecnico che non consentiva l’utilizzo del montacarichi. – Questa la denuncia del papà di Giorgio (nome di fantasia), un ragazzo di 19 anni affetto da distrofia di Duchenne che si muove grazie all’utilizzo di una carrozzina elettrica.
“Abbiamo chiesto spiegazione, ci hanno detto che era appena successo e che avrebbero provveduto immediatamente. – prosegue il papà di Giorgio – Cose che accadono, ci siamo detti con mia moglie, però che sfortuna proprio oggi. Decidiamo di tornare nei giorni successivi per completare la visita ma questa volta telefoniamo per assicurarci che il problema sia stato risolto.”
“Ebbene ancora oggi, e siamo a giovedì, il montacarichi è rotto e i disabili che arrivano da tutto il mondo, (circa 30-40 persone al giorno, ci racconta un addetto alle sale) non possono entrare nella Cappella Sistina. Questa situazione è vergognosa, qui stiamo parlando di persone che forse non avranno più occasione di tornare a Roma.
“Per un disabile non è facile fare il turista perchè, soprattutto in Italia, sono tanti i problemi irrisolti che limitano questo diritto. – conclude il papà di Giorgio – Sono, però, sdegnato che queste cose accadano in luoghi, come i Musei Vaticani,  dove l’accoglienza non dovrebbe essere un diritto ma un principio.”
La Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker è una malattia rara, la forma più grave delle distrofie muscolari, che colpisce 1 su 3.500 maschi e si manifesta in età pediatrica. Attualmente non esiste una cura specifica, ma un trattamento da parte di una equipe multidisciplinare, la fisiochinesiterapia generale e respiratoria, la chirurgia ortopedica selettiva, i controlli cardiologici e, soprattutto, l’assistenza respiratoria, permettono di limitare gli effetti della malattia, di prolungare la durata della vita e di migliorare le condizioni generali. Si stima che in Italia circa 5.000 persone siano affette da questa patologia.
Parent Project Onlus, nasce nel 1996 per sconfiggere questa grave distrofia muscolare attraverso la promozione e il finanziamento della ricerca scientifica. In questi anni ha contribuito al finanziamento di più di 50 progetti specifici. Tra gli obiettivi dell’associazione la formazione e il sostegno rivolto alle famiglie coinvolte dalla malattia. Maggiori informazioni sulla patologia o sull’attività di Parent Project Onlus è possibile riceverle telefonando al numero verde gratuito 800 943 333 o visitando il sito internet www.parentproject.it  Per sostenere le attività: c/c postale 94255007 BCC Ag. 19 IBAN IT 38 V 08327 03219 000000005775
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