L’ultima giornata della Conferenza si è aperta con la sessione dedicata a CRISPR, la celebre tecnica di editing che sta cambiando il panorama della manipolazione genetica. Melissa Spencer, della David Geffen School of Medicine in California, ha presentato i suoi studi di base con CRISPR che vertono sullo sviluppo di una piattaforma per la correzione della distrofina con l’eliminazione degli esoni dal 45 al 55. Questo permetterebbe di produrre una forma più corta ma funzionale di distrofina, in modo analogo all’exon skipping, mimando una forma di distrofina nota per essere responsabile di una variabile dal decorso clinico lieve nei pazienti Becker. Inoltre, questa strategia potrebbe essere applicata al 50% della popolazione Duchenne. Spencer ha illustrato anche i suoi studi per l’utilizzo di vettori non virali – come ad esempio le nanoparticelle – per il rilascio del sistema CRISPR nelle cellule. Queste linee di ricerca sono state recentemente finanziate da PPMD nell’ambito della Gene Therapy Initiative (http://www.parentproject.it/crispr-per-la-duchenne-le-novita-da-oltreoceano/) “Questa tecnica è ancora in fase preclinica, il cammino verso l’applicazione clinica è ancora lungo e incerto”, ha tenuto a precisare la ricercatrice.
Le sessione è proseguita con una relazione di Charles Gersbach, pioniere degli studi di CRISPR per la Duchenne, che ha illustrato i quattro punti chiave da risolvere in laboratorio prima di poter portare l’editing genomico in sviluppo clinico: la risposta immunitaria del paziente, la durata della terapia nel tempo, riuscire a raggiungere le cellule satelliti (le staminali del tessuto muscolare) e il ripristino della forma intera di distrofina.

Anche in questa giornata si è tornati a parlare di terapia genica, che rappresenta ormai un baluardo per le malattie genetiche, sottolineando che una delle grandi sfide da affrontare in questo ambito è la possibile risposta immunitaria che il vettore virale può scatenare nell’organismo del paziente. Tematica che tra l’altro tocca anche la strategia di editing genomico. L’intera comunità scientifica si sta impegnando nello studiare nuove soluzioni.

Una sessione è stata poi dedicata alla strategia di exon skipping, gli aggiornamenti sui diversi studi clinici sono stati illustrati da Sarepta Therapeutics, Wave Lifescience, NS Pharma. L’unica novità è stata presentata da Wave, la quale dopo aver illustrato l’intero programma di sviluppo clinico di suvodirsen – oligonucleotide stereopuro per lo skipping dell’esone 51 – ha annunciato l’avvio del trial di fase 2/3, denominato DYSTANCE51. Lo studio si svolgerà negli Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia ed Europa (con la probabile partecipazione anche dell’Italia che è già coinvolta nel trial di fase 1). Lo studio clinico è stato progettato in collaborazione con la comunità Duchenne.

Francesca Ceradini, Parent Project aps