Un incontro con esperti ed attivisti per creare uno spazio di confronto libero da pregiudizi
Sabato 11 ottobre – ore 9.30 -18.30
Casa Internazionale delle Donne – Roma
Via della Lungara, 19
Via della Penitenza, 17 (ingresso accessibile)
Sabato 11 ottobre si svolgerà a Roma, alla Casa Internazionale delle Donne, 104 modi di amare: una giornata di dialogo e confronto sui temi dell’affettività e della sessualità per le persone con disabilità.
L’evento è a cura di Parent Project aps, l’associazione italiana che riunisce i pazienti con distrofia muscolare di Duchenne e Becker e le loro famiglie, e da LoveGiver OdV, associazione impegnata da anni per il diritto alla sessualità delle persone con disabilità.
I temi al centro dell’evento
Quando si parla di disabilità l’amore, il desiderio e la libertà di vivere relazioni piene restano spesso un tabù, a causa di barriere culturali, stereotipi e mancanza di informazioni.
104 modi di amare nasce dalla volontà di contribuire a rompere il silenzio su queste tematiche e creare uno spazio di confronto aperto, libero da pregiudizi e pietismi.
Da alcuni anni, il Centro Ascolto Duchenne di Parent Project lavora anche su questo fronte, promuovendo teleconsulenze per pazienti e familiari sull’affettività e la sessualità e dei gruppi di confronto tra pari, sempre in modalità telematica per permettere una maggiore partecipazione.
Guglielmo Mezzanotte, giovane studente attivo nei gruppi di confronto, racconta di questa esperienza: «Mi sono reso conto che alla fine io mi ponevo dei limiti che non c’erano. Pensavo, per esempio, essendo disabile: perché mai una ragazza dovrebbe stare con me? E invece tutti noi siamo ragazzi straordinari, quindi perché no? Anche noi possiamo amare, perché tutti possiamo e dobbiamo amare e credo che questi gruppi siano molto utili perché ci confrontiamo anche tra di noi e così ci diamo manforte, ci aiutiamo a vicenda.»
Insieme a esperti, attivisti e professionisti, a 104 modi di amare si parlerà di come riconoscere e sostenere il diritto all’espressione affettiva e sessuale delle persone con disabilità, di assistenza sessuale, di buone prassi, di educazione, di desiderio e autodeterminazione. Si tratterà di un momento importante per condividere esperienze, strumenti e prospettive, per combattere l’abilismo anche su questo fronte. Perché includere la dimensione dell’amore e della sessualità nella rappresentazione collettiva della disabilità è un passaggio imprescindibile per vedere, e quindi rappresentare, le persone con disabilità come persone a tutto tondo – non infantilizzate, non esseri umani e cittadini di serie B.
La giornata
Nella mattinata si succederanno diversi momenti di approfondimento in plenaria: dopo un’introduzione sul tema, ci saranno uno spazio dedicato al progetto del Comitato LoveGiver sull’assistenza sessuale ed una tavola rotonda per confrontarsi su criticità e buone prassi.
Nel pomeriggio, invece, verrà dato spazio all’esperienza attraverso due laboratori:
- Contatto autentico (per persone over 18). Attraverso proposte di ascolto corporeo e relazionale, le persone partecipanti saranno accompagnate a riconoscere ed esprimere i propri desideri, confini e curiosità, a negoziare, ed a scambiarsi semplici gesti di vicinanza
- Prefigurare l’amore: Consapevolezza, Desiderio, Consenso (per persone over 16). Il laboratorio (durata 2 ore) sarà centrato sul tema dell’affettività e della sessualità, con un focus su consapevolezza corporea, desiderio, confini e consenso. La proposta integrerà momenti teorici con attività esperienziali, come brevi role-playing e pratiche di ascolto corporeo individuale e relazionale.
Spiega Marica Pugliese, psicologa e referente di Parent Project per le iniziative legate ad affettività e sessualità: «Per noi questo evento è molto significativo, sia per gli obiettivi che si propone di realizzare, sia soprattutto perché sono stati i nostri ragazzi a chiederci di organizzarlo. Da tempo ormai portiamo avanti dei gruppi di confronto tra pari su questo tema, gruppi dai quali è nato il nome di questa iniziativa e anche l’esigenza di sensibilizzare la società. In definitiva, il lavoro da fare è su almeno due livelli: il potenziamento della capacità di autodeterminazione delle persone con disabilità, che passa anche attraverso l’espressione di bisogni affettivi e sessuali, e la preparazione della società ad accogliere questi bisogni. Ed è su questi due livelli che, come associazione, proviamo a muoverci dando il nostro contributo.»
Aggiunge Maximiliano Ulivieri, fondatore di LoveGiver: «Parlare di affettività e sessualità per le persone con disabilità significa parlare di diritti fondamentali, troppo spesso ignorati o considerati un tabù. Con questo evento vogliamo ribadire che l’amore, il desiderio e la possibilità di vivere relazioni piene non possono essere negati a nessuno. La società deve imparare a guardare oltre la disabilità e riconoscere le persone nella loro interezza, con i loro bisogni e sogni. Solo così possiamo costruire un futuro più giusto e inclusivo, dove l’autodeterminazione non sia un privilegio, ma un diritto di tutti.»
La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati: ci si può iscrivere e visionare il programma attraverso il link
https://www.parentproject.it/104-modi-di-amare/
La plenaria del mattino sarà trasmessa anche in diretta sulla pagina Facebook di Parent Project: https://www.facebook.com/ParentProjectaps/
La distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è una rara patologia genetica che colpisce 1 su 5000 neonati maschi. È la forma più grave delle distrofie muscolari, si manifesta in età pediatrica e causa una progressiva degenerazione dei muscoli. La distrofia muscolare di Becker (BMD) è una variante più lieve, il cui decorso varia però da paziente a paziente. Al momento, non esiste una cura.
Parent Project aps è un’associazione di pazienti e genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker. Dal 1996 lavora per migliorare il trattamento, la qualità della vita e le prospettive a lungo termine dei bambini e ragazzi affetti dalla patologia attraverso la ricerca, l’educazione, la formazione e la sensibilizzazione. Gli obiettivi di fondo che hanno fatto crescere l’associazione fino ad oggi sono quelli di affiancare e sostenere le famiglie attraverso una rete di Centri Ascolto, promuovere e finanziare la ricerca scientifica e sviluppare un network collaborativo in grado di condividere e diffondere informazioni chiave.
LoveGiver OdV è la prima realtà italiana che si occupa in modo strutturato del diritto alla sessualità e all’affettività delle persone con disabilità. Fondato nel 2013 da Maximiliano Ulivieri, nasce per promuovere il riconoscimento dell’assistenza sessuale come strumento di autodeterminazione e inclusione. Dal lavoro del Comitato è nata la figura dell’O.E.A.S. (Operatore all’Emotività, all’Affettività e alla Sessualità), un percorso professionale innovativo che integra formazione teorica e pratica per accompagnare le persone con disabilità a vivere pienamente la propria dimensione relazionale, emotiva e sessuale.
L’associazione porta avanti attività di sensibilizzazione, ricerca, formazione e advocacy, dialogando con istituzioni, professionisti e famiglie per abbattere tabù, stereotipi e barriere culturali. Attraverso seminari, pubblicazioni, campagne di informazione ed esperienze sul campo, LoveGiver lavora per diffondere una nuova consapevolezza sociale: la sessualità è parte integrante della vita e del benessere di ogni persona, anche di chi vive una condizione di disabilità.
Per informazioni
Parent Project aps – www.parentproject.it
Tel. 06/66182811 – associazione@parentproject.it
Elena Poletti (ufficio stampa) – tel. 331/6173371 – e.poletti@parentproject.it
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