Muoversi è un diritto

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Ogni giorno migliaia di persone con disabilità in Italia si muovono grazie alle carrozzine elettriche: sono degli ausili indispensabili, senza i quali queste persone non potrebbero muoversi in autonomia. La mobilità personale è un diritto fondamentale, ma non solo: quando è garantito permette di godere di altri diritti che altrimenti sarebbero impossibili da godere.

Per legge, dal 2017, la fornitura delle carrozzine elettriche (come di tanti altri supporti di vario tipo) rientra fra i LEA, i Livelli Essenziali dell’Assistenza*, che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire.

Fin dalla loro entrata in vigore però, i LEA hanno costantemente incontrato moltissimi ostacoli nella loro applicazione reale, non solo per quanto riguarda le carrozzine elettriche. Sia lo Stato che le Regioni fanno resistenza alla loro applicazione* e nel tempo sono stati adottati diversi atti che cercano di contenerne la spesa, andando però di fatto a ledere la possibilità di reale godimento del diritto alla mobilità (per chi ha bisogno della carrozzina elettrica) come di molti altri (per chiunque usi altri tipologie di supporti).

Tutta questa situazione ha creato una enorme confusione “applicativa” e in questa generale confusione le libere interpretazioni sono giunte addirittura da singole ASL, al fine di risparmiare, ma al contempo creando dei veri e propri abusi nei confronti dei cittadini.

Un genitore di un nostro paziente con la carrozzina elettrica in comodato d’uso ha avuto bisogno di cambiare la batteria della carrozzina del figlio, un ragazzo con la Distrofia muscolare di Duchenne di 25 anni: la sua ASL di riferimento, interpretando erroneamente le disposizioni in vigore, gli ha risposto che le riparazioni sono diventate a carico dei familiari.

Il ragazzo non ha potuto utilizzare la sua carrozzina liberamente per lungo tempo, fino a che la famiglia non è entrata in contatto con la Disabili Abili di Firenze che si è detta disponibile ad effettuare la sostituzione ed attendere il rimborso da parte dell’ASL. Questa è solamente una delle tante segnalazioni che sono circolate in questi giorni, le quali ci hanno spinto a lanciare questa campagna per evitare che casi come questi si ripetano.

Un altro esempio emblematico sono gli articoli usciti sulla sulla Regione Veneto e sulla presunta cancellazione dai LEA delle forniture delle batterie e delle riparazioni delle carrozzine elettriche*: non esiste nessuna norma nazionale in tal senso, quando le carrozzine vengono fornite in comodato le riparazioni e le sostituzioni sono a carico dell’ASL. È stata semmai la confusione di cui sopra ad aver creato queste situazioni.

La vicenda è stata citata da più parti e dimostra non solo come nell’atto pratico si verifichino porti a dei veri e propri abusi, ma anche come ci sia grossa confusione anche per quanto riguarda l’informazione sul tema. Ma visto che questa situazione, e gli abusi che ne conseguono, sono “convenienti” per le casse attualmente non c’è interesse, né da parte dello Stato né tantomeno da parte delle Regioni, di chiarire la reale applicazione delle norme in vigore.

Noi chiediamo al Ministro della salute un tempestivo intervento di chiarimento, necessario per evitare che interpretazioni infondate; chiediamo inoltre alle singole Regioni un uguale intervento verso le proprie ASL, per evitare ulteriori evidenti abusi.

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La norma principale su cui si basano i LEA è IL Decreto del presidente del consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.”, e includono: prestazioni ambulatoriali, elencazioni delle malattie rare e relativi elenchi di esenzioni dalla partecipazione al costo, l’elenco della malattie e delle condizioni croniche e invalidanti, prestazioni che riguardano la salute e disposizioni specifiche riguardo le prestazioni protesiche e la fornitura di ausili.

Negli ultimi due anni Stato e Regioni hanno lungamente operato per contenere la spesa stabilendo delle tariffe di riferimento per moltissime prestazioni specialistiche ambulatoriali e in parte sulla protesica su misura. Dopo un primo atto nel 2023 e uno nel 2024 che lo ridefinisce, dal primo gennaio 2025 è vigente il cosiddetto decreto tariffe che aggiorna 1.113 tariffe associate a prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica su 3.171, pari al 35% del totale, con un sensibile impatto sulle risorse disponibili messe a disposizione dal Governo.

Se il dispositivo è ceduto in proprietà all’interessato le riparazioni sono a carico suo. Ma prevalentemente l’ausilio è concesso in comodato d’uso al cittadino: in questo caso le riparazioni sono a carico della ASL, inclusa la sostituzione della batteria o di altre parti.

  • Decreto del presidente del consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.” [L’allegato 5 reca l’elenco dei dispositivi protesici – l’elenco 1 è quello oggetto dei decreti tariffe; le carrozzine sono nell’elenco 2]
  • Decreto 23 giugno 2023 “Definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. [Primo decreto Tariffe; l’allegato 3 reca le tariffe dei dispositivi protesici su misura ex ]
  • Decreto 31 marzo 2024 “Modifiche al decreto 23 giugno 2023, recante: «Definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica»”. [Sposta la data di entrata in vigore del decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze 23 giugno 2023 al 1 gennaio 2025]
  • Decreto 25 novembre 2024 “Definizione delle tariffe relative all’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.” [Secondo decreto Tariffe, rivede le tariffazioni precedenti e entra in vigore il primo gennaio 2025; l’allegato 3 reca le tariffe dei dispositivi protesici su misura ex elenco 1, allegato 5 del DPCM sui LEA]

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